MATTEOSTAISERENO - SE IL PD METTE I BASTONI TRA LE RUOTE DI RENZI, IL BANANA SI CONFERMA IL MIGLIORE ALLEATO DEL GOVERNO: “LE RIFORME VANNO FATTE E BISOGNA DARE PIÙ POTERI AL PREMIER”

Tommaso Labate per ‘Il Corriere della Sera'

Il suo pensiero non è esattamente in linea con quello espresso da Pietro Grasso. Soprattutto perché, come ha spiegato anche ieri ai suoi, «le riforme vanno fatte». Ma osservando il botta e risposta tra il presidente del Senato e Matteo Renzi, Silvio Berlusconi s'è davvero convinto che l'inquilino di Palazzo Chigi abbia di fronte a sé una strada piena di ostacoli.

Un percorso accidentato nel quale Forza Italia ha intenzione di inserirsi. Forse addirittura per riproporre un faccia a faccia tra il Cavaliere e il premier. Prima del 10 aprile, giorno in cui l'ex premier conoscerà il destino che l'attende dopo la condanna nel processo Mediaset.

In serata, tutti questi pensieri si trasformano in una presa di posizione pubblica. «Sulle riforme noi ci siamo», dice il Cavaliere intervenendo per telefono a una manifestazione in corso a Sassuolo. «Ma», è l'avvertimento a Palazzo Chigi, «solo se sono una cosa seria. E non accetteremo testi blindati». Fin qui il metodo. Il merito sta tutto nella seconda parte dell'argomentazione. «Serve più potere al premier. Anche riguardo alla facoltà di sostituzione dei propri ministri».

Per quanto tatticamente sia tornato a rilanciare il presidenzialismo («Credo che sia venuto il momento per noi cittadini di votare direttamente il presidente della Repubblica»), è il «premierato forte» la merce di scambio che Berlusconi può sottoporre a Renzi in cambio del via libera forzista al superamento del bicameralismo. Un rilancio a tutti gli effetti. «O è una riforma vera, e quindi la sosteniamo.

Oppure, se è il bis della pagliacciata sulle Province, Renzi se la deve vedere da solo», è l'adagio più gettonato nella domenica di Arcore. Il tutto mentre l'ex premier ha finito di scrivere «un instant book in cui parlo di questo colpo di Stato, di questa fase in cui governa chi non è eletto».

La «linea» è definita. E i pochi interventi dei forzisti sono concordati col Cavaliere. «Le riforme costituzionali servono al Paese. Ma servono riforme serie. Quelle che sta proponendo Renzi si stanno rivelando un bluff», spiega Giovanni Toti a Studio Aperto . Ed è lo stesso tasto su cui batte anche Mariastella Gelmini. «Forza Italia è leale nel rispettare gli impegni presi da Renzi col presidente Berlusconi. Ma visto che le difficoltà sono tutte all'interno del Pd, è ovvio che non daremo mai il soccorso a un governo in affanno e a una maggioranza sempre più in difficoltà», sostiene l'ex ministro dell'Istruzione.

Ad Arcore e dintorni, dove l'avvio della campagna elettorale delle Europee è stato decisamente più croce che delizia, la speranza che Renzi entri in crisi sulle riforme è qualcosa di più di un semplice auspicio.

«Le difficoltà di Matteo sono solo all'inizio», è il ragionamento attribuito a un Berlusconi convinto che difficilmente il premier riuscirà a passare indenne rispetto agli sgambetti che arriveranno dalla minoranza Pd, dagli alfaniani e anche da Scelta civica, per non parlare dei Popolari. E la disponibilità a risedersi al tavolo potrebbe diventare, in prospettiva, il rilancio della suggestione di costruire dopo le elezioni una «nuova maggioranza per le riforme». La stessa che Brunetta va teorizzando da settimane.

 

 

scaroni berlusconi interna nuova pennarellini renzi berlusconi berlusconi scaroni della valle LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...