CIUCCIA IL BANANA! – LA GAIA VENDETTA DI SILVIO: DICE SI’ ALLE UNIONI CIVILI PER I GAY E FA AMMATTIRE IL VATICANO E I “CATTOBERLUSCONIANI” - LA SVOLTA FROCIA ARRIVA DOPO LA “SCELTA MONTIANA” DELLA CEI, CHE ORA MINACCIA: “ABBIAMO BUONI OCCHI, BUONA MEMORIA E BUON GIUDIZIO” - QUAGLIARIELLO, ROCCELLA E SACCONI ORMAI SONO OUT E IL PATONZA PUO’ ANDARE A BRIGLIA SCIOLTA: “CI VUOLE UNA MAGGIORANZA PER CAMBIARE IL CODICE CIVILE…”

Da "il Foglio"

Roma. In questa campagna elettorale pirotecnica, dove ci si addormenta con qualche modesta certezza per scoprire il giorno dopo che è cambiato tutto, il più fantastico dei ribaltoni l'avrebbe dunque messo a segno Silvio Berlusconi. Ora accusato (o elogiato, a seconda dei pulpiti) per aver aperto alle unioni, se non proprio ai matrimoni, gay. Sono bastati un suo cenno d'assenso all'intervistatore di Rtl, che lo interpellava lunedì scorso sull'eventuale disponibilità al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, anche omosessuali, e una legnosa precisazione sulla necessità di "una maggioranza in Parlamento che consenta di cambiare il codice civile".

Ed ecco che il Cav. in perenne sospetto di omofobia, il narratore di crasse barzellette sui gay, il baciapile interessato che vezzeggia i cattolici (ma che, sotto sotto, se ne frega dei valori non negoziabili), si mette a far concorrenza a Nichi Vendola e a Paola Concia. Ma è proprio così? Esponenti cattolici del Pdl come Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella, Maurizio Sacconi e Raffaele Calabrò, oltre a Carlo Giovanardi, si sono affrettati a chiarire, al posto di Berlusconi, il pensiero di Berlusconi.

Non di avallo alle nozze gay si tratterebbe, spiegano, ma di semplice richiamo a un documento che già da diversi mesi è stato sottoscritto da centocinquanta esponenti del Pdl, e che prevede il riconoscimento di alcuni diritti di coppia per persone delle stesso sesso. Nulla di paragonabile, però, a matrimonio e adozioni per i gay. Poco, per smorzare la preoccupazione della Cei - Avvenire parla di "cenni estemporanei gravi" e avverte: "Abbiamo buoni occhi, buona memoria e buon giudizio" - e pochissimo per contrastare altre e contrapposte voci in casa Pdl.

Il plauso al Berlusconi limpidamente e compiutamente liberale arriva repentino da Sandro Bondi. Artefice, con Giancarlo Galan, della virata sui "nuovi diritti" (nozze gay, eutanasia, cancellazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita) che vuole mandare in pensione i valori non negoziabili e in particolare chi li sostiene. Bondi, già ministro dei Beni e delle attività culturali, e Galan, presidente del Veneto e poi suo successore, possono contare sulla rinnovata fiducia del Cav., visto che non hanno mai messo in dubbio la sua leadership.

Proprio mentre i "cattolici" postruiniani Quagliariello, Roccella e Sacconi si imbarcavano (con molti altri, per la verità) nell'operazione naufragata di Italia popolare, che puntava su Monti federatore del centrodestra (ma Angelino Alfano, alla convention del 16 dicembre a Roma, aveva rilanciato la proposta di Berlusconi leader, lasciando spiazzati i montiani del Pdl). C'è poi stata soprattutto la benedizione convergente sul professore di vescovi e Vaticano.

Pur contraddetta da qualche distinguo, è risultata assai indigesta a Berlusconi, che ha giudicato ingiustamente trascurati quelli che, con Ruini a capo della Cei, gli venivano riconosciuti come meriti. Il Berlusconi che ammicca al mondo gay ("Ho tanti amici gay, sono simpatici e divertenti", ha detto a Radio Capital, beccandosi i soliti dileggi) e che non spreca mezza riga di comunicato per specificare che non vuole le nozze omosessuali, manda segnali evidenti di insoddisfazione a un mondo cattolico che considera ingrato. E chissà quanti e quali cattolici salverà nelle sue liste.

 

BAGNASCO E BERLUSCONI GAETANO QUAGLIARIELLO MAURIZIO SACCONI CARLO GIOVANARDI CAMILLO RUINI

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?