BENVENUTI A SCAJOLA-BANK, L’ISTITUTO CHE TOPPA A FARE LE RITENUTE AI DIPENDENTI E COMPRA OBBLIGAZIONI ESTERE AD MINCHIAM! - ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI, VIENE FUORI CHE LA CASSA DI RISPARMIO DI GENOVA E IMPERIA HA UNA CARTELLA ESATTORIALE DA 15 MLN CON EQUITALIA - “ERRORE INFORMATICO”, RISPONDE L’ETERNO BERNESCHI - ORA VA BENE CHE SIETE GENOVESI, MA IL SOFTWARE ZUCCHETTI “PAGHE&CONTRIBUTI” NON COSTA POI COSI’ TANTO…

Ferruccio Sansa per il Fatto Quotidiano

Tocca anche alle banche. Equitalia non risparmia nessuno. Così è toccato, tra gli altri, alla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Se n'è parlato - animatamente - durante l'assemblea di ieri. Che per Genova e la Liguria è un avvenimento, perché Carige è la cassaforte della regione. Luogo di potere al centro degli appetiti della finanza. E della politica. Per capire chi comanda sotto la Lanterna bisogna assistere a queste assemblee, dove gli azionisti sono gli stessi da decenni e vengono chiamati per nome ("La parola a Luigi"). Dove fa capolino il dialetto: "Belin, i conti sono in regola".

Il presidente Giovanni Berneschi assicura: "L'utile netto 2011 è stato di 186 milioni". Ma gli azionisti non sono tutti tranquilli, come Luigi Barile: "Vogliamo sapere perché Carige ha ricevuto cartelle esattoriali da Equitalia".

Per il 2005 si parla di un debito di 14,2 milioni. Circa 9 milioni per Ires e interessi. Ma un'altra voce ha suscitato allarme tra gli azionisti "Retribuzioni, pensioni, trasferte e mensilità aggiuntive". La voce vale quasi 3,5 milioni di debiti. Carige risponde: "Il debito riguarda un contenzioso con l'Agenzia delle Entrate. Siamo stati accusati di "abuso di diritto".

Tutto parte dall'acquisto di obbligazioni all'estero. Stiamo sostenendo, come altre banche, due giudizi. In un caso finora ci hanno dato ragione, nell'altro no. Le contestazioni parlano di 4,4 milioni per il 2004, 35 per il 2005 e 1,2 per il 2006. Nessun allarme". Ma il riferimento a retribuzioni e pensioni? "Una questione informatica, il computer deve averlo classificato così".

Una seduta movimentata, partecipata. Anche perché si parlava di bilanci, del valore delle azioni sceso 0,80 euro. Ma soprattutto della nomina del nuovo cda: c'è Giovanni Berneschi, uno dei potenti della città, che guida la banca da quasi dieci anni (è uscito assolto dall'accusa di aggiotaggio per la scalata Unipol-Bnl). Accanto a lui Scajola. Non Claudio, ma il fratello Alessandro (vicepresidente).

Nella fondazione c'è anche il consuocero. Gli Scajola contano ancora. Anche perché il vicepresidente della Fondazione (autosospeso) è Pierluigi Vinai, scajoliano candidato sindaco Pdl a Genova. Nella controllata Carisa (Savona) ecco Luciano Pasquale definito da Claudio Scajola "manager di grande caratura".

Di sicuro un recordman delle poltrone savonesi: già presidente dell'Unione Industriali, è numero uno della Camera di Commercio. A parte cariche varie, vedi società autostradali (legate al gruppo Gavio). Il suo vice è Enrico Nan, un passato nel Pdl e un presente di coordinatore regionale Fli.

Una banca targata Scajola? Carige ha radici anche nella democristiana Imperia. Era un po' camera di compensazione del potere "rosso". Ma la storia è più complessa. È stato riconfermato ieri Luca Bonsignore, figlio dell'europarlamentare Vito (prima Udc poi Pdl). Entra nel cda Alessandro Repetto, presidente della Provincia di Genova (centrosinistra) che lascia la politica. Ma Repetto era già dirigente Carige. Un ritorno a casa.

Altri Pd non mancano: nel consiglio di indirizzo della Fondazione ex onorevoli come Graziano Mazzarello ed ex assessori come Massimiliano Morettini (toccato dall'inchiesta Mensopoli, poi prosciolto). Si ritrovano storici tesorieri del Pci ligure ai posti di comando di banche del gruppo. Confermato intanto nel cda anche Bruno Cordazzo, presidente di Legacoop Liguria, altro socio di peso della Carige.

C'è anche la Curia di Genova, cui la Regione di Claudio Burlando aveva lasciato il posto che le spettava nel cda della Fondazione. Dalla banca è passato Marco Simeon, pupillo di Tarcisio Bertone e Angelo Bagnasco. Approdato a incarichi romani (Rai), ha lasciato la poltrona genovese che fruttava 62mila euro l'anno. Ma c'è Vinai (vicino all'Opus Dei). E qualcuno ricorda che lo Ior aveva acquistato e poi rivenduto cento milioni di bond Carige.

 

CARIGEAlessandro Fratello di Claudio Scajola vicepresidente di banca Carige con Maurizio Zoccarato sindaco di Sanremo burlando al seggio elezioni regionali CLAUDIO SCAJOLABERNESCHI

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