BEPPE GRILLO E LA CASALEGGIO ASSOCIATI SI DIVIDONO DOPO 13 ANNI DI SODALIZIO - LA GESTIONE DEL BLOG PASSERÀ DI MANO. BEPPEMAO HA NUOVO PROGETTO PERSONALE: NON HA PIU' BISOGNO DI "BADANTI", DI UNO STAFF NUMEROSO E DI UNA CURA CONTINUA - MA AUMENTA IL MALCONTENTO TRA I CINQUESTELLE...
BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO
1 - LA SVOLTA NEL MOVIMENTO GRILLO STACCA IL SUO BLOG E SI ALLONTANA DA CASALEGGIO (CHE NON LO GESTIRÀ PIÙ)
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Una nuova svolta dopo la rivoluzione degli ultimi giorni: Beppe Grillo e la Casaleggio Associati si separano (per quello che riguarda la gestione del blog del garante). Un passo formale che arriva dopo il varo delle nuove norme (regole e struttura dei Cinque Stelle) e dopo il discorso di fine anno in cui lo showman ha spiegato che si avvia a creare un blog indipendente dal Movimento.
L'annuncio del garante è arrivato con il messaggio di fine anno. Grillo con poche parole ha sancito uno strappo per il mondo Cinque Stelle epocale: «Il cambiamento proprio di fisionomia del blog beppegrillo.it». «Mentre il blog delle stelle si occuperà sempre di politica locale e internazionale, quindi dei nostri parlamentari e dei nostri portatori di beneficio alla nazione, i nostri portavoce - dice Grillo nel suo discorso -, il blog beppegrillo, ossia io, andrò un po' in giro per il mondo con video, conferenze».
A cambiare saranno anche i temi: «Parleremo di robotica, parleremo di intelligenza artificiale, internet delle cose. Insomma un po' di visione», chiarisce il garante del Movimento. Contenuti che ricalcano il tentativo fatto già tra maggio e luglio 2016 con il blog parallelo allo spettacolo «Grillo vs Grillo».
beppe grillo davide casaleggio
Ma le novità, appunto, non si fermeranno qui. Non sarà una svolta che riguarderà solo gli argomenti, ma molto probabilmente anche la gestione del sito. Secondo le indiscrezioni che filtrano da ambienti pentastellati, le strade di Beppe Grillo e della Casaleggio Associati si divideranno dopo 13 anni di sodalizio. Il blog passerà di mano. «Il nuovo progetto di Grillo è più personale, non ha bisogno di una presenza continua, di uno staff numeroso e di una cura continua come avvenuto negli ultimi anni», spiegano nel Movimento.
Un passo che nei fatti sancisce la nuova fase dei Cinque Stelle («Stiamo diventando adulti», ha detto Grillo, che rimarrà comunque garante pentastellato). E in effetti, il blog, l' attività politica e la gestione della Casaleggio Associati finora hanno sempre intrecciato il loro percorso: il primo post sul blog risale al gennaio 2005, anno in cui sono nati i primi meet up.
Intanto inizia la lunga corsa per le candidature alle Parlamentarie: entro domani chi tra i militanti vorrà provare a scendere in campo dovrà ufficializzarlo. «Abbiamo davanti 61 giorni che saranno fondamentali e durante i quali ogni portavoce, ogni attivista, ogni sostenitore deve impegnarsi al massimo», scrivono in un post i Cinque Stelle, che sotto traccia lavorano anche per i collegi uninominali. C'è chi si fa avanti. È il caso del presidente di Adusbef ed ex senatore dell' Idv, Elio Lannutti, che su Facebook ha dichiarato: «Se posso, mi candiderò».
2 - I DUBBI DI FICO AGITANO I GRILLINI "FINITI IN MANO A UN' AZIENDA"
Ilario Lombardo per “la Stampa”
Dopo cause, ricorsi e controricorsi, giornate passate in tribunale dagli avvocati, denunce spuntate un po' ovunque, finalmente Beppe Grillo lo ha ammesso: «Abbiamo fatto una nuova associazione perché quella che avevamo era un po' confusa. Dovete avere pazienza, stiamo diventando adulti».
Così, nel suo ormai abituale controdiscorso di Capodanno, il comico genovese ha ratificato la radicale rivoluzione che rende il M5S qualcosa che assomiglia sempre di più a un partito, salvo nelle complicate e fastidiose geometrie della democrazia interna.
Grillo non parla delle nuove regole, conferma che sarà garante «anche della nuova società» e annuncia il ritocco estetico che dividerà i destini del suo blog, beppegrillo.it, da quello contenente la vita politica a vari livelli istituzionali del Movimento, il blog delle stelle. «Io andrò un po' in giro per il mondo con video conferenze». Tornerà a occuparsi, dice, «un po' più di visione». Linfa nuova, insomma, ma anche ricette vecchie. Con quel motto, «meno lavoro più reddito», con cui aveva stregato le masse nello Tsunami Tour del 2013.
Nel caos generato dalle contese giudiziarie, trova dunque vita il M5S verticalizzato, costretto in una struttura che vorrebbe depotenziare ogni voce di dissenso nei confronti del capo politico e candidato premier Luigi Di Maio. E il dissenso negli ultimi mesi aveva un nome e un cognome: Roberto Fico. In molti cercano di interpretare il suo prolungato silenzio, rotto solo da brevissimi commenti.
Anche perché quello che fa filtrare è contraddittorio: fa sapere di essere fiducioso perché il nuovo codice non permetterà la candidatura «a indagati e condannati», ma a chi gli invia messaggi di questo tipo: «Roberto è vero che non ti ricandidi? Non puoi lasciarci da soli con Di Maio!», lui risponde con una risata complice.
Finora Fico non ha mai smentito la possibilità di lasciare il Parlamento per provare a correre a Napoli da sindaco. E nelle chat degli eletti grillini campani, dove opportunamente Di Maio è stato escluso, in molti usano il sarcasmo per esprimere il proprio malumore per la totale mancanza di condivisione nelle decisioni: «Ditemi un po' ma dove avremmo preso tutte queste decisioni collettivamente, "da Movimento"?».
Questo uno dei tanti messaggi whatsapp. Di fatto, la svolta del M5S è stata decisa da un pugno di persone, più avvocati che eletti. La delusione porta sconforto e voglia di dire basta. Tra i campani che partecipano alle chat c'è Paola Nugnes, senatrice oppositrice di Di Maio e c'è la fedelissima amica di Fico, Vega Colonnese.
La prima sta meditando se autocandidarsi oppure no. La seconda ha già deciso che il M5S così com'è diventato non le piace e non si candiderà. Di Pozzuoli è Vincenzo Caso, altro deputato che pare non farà il bis alla Camera. Inutile chiedere commenti a Mimmo Pisano, deputato di Salerno, dissidente dai primi mesi della legislatura e già serenamente deciso a dire addio al M5S «ridotto - dice - a un gruppo di fanatici che aderendo al partito fiduciario sono pronti a giustificare qualunque aberrazione».
Una su tutte, secondo Pisano, più della multa per gli eretici e l'evanescente obbligo di votare sempre la fiducia a un'eventuale governo dei 5 Stelle (gli stessi che criticavano il ricorso alle troppe fiducie dei governi Pd): «L’obbligo statutario della neonata associazione di fare accordi con l'Associazione Rousseau, cioè con la società privata Casaleggio Associati. Un abominio anche perché gli iscritti del M5S sono tali in quanto iscritti alla piattaforma Rousseau, cioè sono in mano a un contenitore gestito da un' azienda che fa business privatamente».