MA BERGOGLIO, INCONTRANDO I GIOCATORI DELL'NBA ALL'INSEGNA DELL'ANTIRAZZISMO, AVRÀ PARLATO ANCHE DEL RAZZISMO ANTICRISTIANO? - GIOVANNI SALLUSTI: L'IDEOLOGO DI 'BLACK LIVES MATTER', IDOLO DEI CAMPIONI RICEVUTI IN VATICANO, HA SCRITTO SU TWITTER: ''LE STATUE DEL BIANCO EUROPEO CHE LORO PRETENDONO SIA GESÙ, DEBBANO ESSERE ABBATTUTE ANCHE LORO. LUI E LA SUA MADRE EUROPEA, I SUOI APOSTOLI BIANCHI, SONO UNA PALESE FORMA DI SUPREMAZIA BIANCA, CREATE COME STRUMENTO DI OPPRESSIONE. PROPAGANDA RAZZISTA''
Giovanni Sallusti per Dagospia
* autore del libro ''Politicamente Corretto - la dittatura democratica'' - Giubilei Regnani editore
Caro Dago,
papa francesco bergoglio incontra giocatori nba
perdona la domanda profana e apparentemente capziosa, ma il Santo Padre, nel suo incontro di lunedì con la delegazione di giocatori Nba all’insegna dell’antirazzismo, avrà parlato anche del razzismo anticristiano?
Mi spiego. Papa Francesco ha ricevuto in udienza nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico un gruppo di star del basket Usa: Sterling Brown degli Houston Rockets, Kyle Korver dei Milwaukee Bucks, Anthony Tolliver dei Memphis Grizzlies, Jonathan Isaac e Marco Belinelli dei San Antonio Spurs. L’evento sarebbe stato sollecitato da Bergoglio stesso (che un paio di mesi fa tenne invece fuori dalla porta il cardinale emerito di Hong Kon Joseph Zen, da decenni in lotta col totalitarismo comunista cinese, de gustibus) per conoscere di persona “l’attivismo” dei professionisti Nba contro le ingiustizie sociali e il razzismo, qualunque cosa voglia dire.
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Come squittisce garrulo L’Osservatore Romano ridotto ad inserto di American Superbasket, “con campioni di questo calibro lo spettacolo è assicurato” (dal che si deduce che nelle stanze vaticane oggi una delle preoccupazioni principali sia “lo spettacolo”, noi fessi retrò-ratzingeriani pensavamo fosse ancora la teologia), soprattutto se “oltre agli schemi per far canestro mettono in campo anche le strategie perché ogni forma di razzismo venga, finalmente, sconfitta”.
In particolare, ovviamente, si fa riferimento al sostegno, anzi alla collateralità esplicita, mostrata in questi mesi dalla National basketball association nei confronti del movimento Black Lives Matter, quella congrega di gentiluomini avvezza a sfasciare negozi (anche di afroamericani, ma per il Media Unico si tratta di neri meno neri degli altri), aggredire i “fascisti” sostenitori del presidente Trump con squadrismo rigorosamente fascista, abbattere monumenti di criminali senza cui la nostra storia sarebbe stata senz’altro migliore, come Winston Churchill, Abramo Lincoln, Cristoforo Colombo.
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E proprio qui scatta la curiosità. Chissà se, tra la consegna di palloni, magliette, un libro che documenta il costante engagement quasi sartriano dei paperoni del basket in nome degli umili e degli oppressi, c’è stato tempo anche per parlare di Shaun King. Shaun King, “scrittore e attivista” (connubio che va di moda, forse per un’inconscia e residua forma di pudore a definirsi solamente “scrittore”, come, chessò, un Cormac McCarthy) è uno dei principali ideologi riconosciuti del Black Lives Matter.
È colui che dopo la morte di George Floyd ha lanciato lo slogan “Defund the police!”, per tagliare i fondi alla polizia, ovvero rispondere a un episodio criminale facendo un favore alla criminalità. Ha tenuto il discorso inaugurale della campagna elettorale di Bernie Sanders. Insomma, Shaun King è un mammasantissima nella gerarchia politically correct d’Oltreoceano.
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Ebbene, costui durante l’ondata di proteste (anche violente, come dovette ammettere persino la Cnn) del Black Lives Matter, sfornò le due seguenti perle via Twitter, per incitare il vandalismo dei buoni. “Sì, penso che le statue del bianco europeo che loro pretendono sia Gesù, debbano essere abbattute anche loro. Sono una forma di supremazia bianca. Lo sono sempre state. Bisogna abbatterle”. “Sì. Tutte le rappresentazioni e le vetrate del bianco Gesù e della sua madre europea, e dei suoi apostoli bianchi vanno buttate giù. Sono una palese forma di supremazia bianca. Create come strumento di oppressione. Propaganda razzista. Vanno tutte buttate giù”.
Gesù come progenitore del Ku Klux Klan, le sue effigi sostanzialmente equiparate alla svastica, il cristianesimo come pattumiera bianca da gettare nella raccolta indifferenziata della storia. Chissà, magari tra un selfie-opportunity e uno “schema per far canestro”, c’è stato anche il tempo di accennare alla cristianofobia di certi compagni di strada antirazzista, così, di sfuggita...
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