BIDEN HA UN MESSAGGIO PER ZELENSKY: NON POSSIAMO AIUTARTI IN ETERNO – DA QUALCHE SETTIMANA GLI AMERICANI STANNO PROVANDO A SPIEGARE AL PRESIDENTE UCRAINO CHE QUESTO È IL MOMENTO IN CUI DARE LA SVOLTA ALLA GUERRA, LASCIANDO PERDERE TERRITORI IRRECUPERABILI (BAKHMUT MA ANCHE LA CRIMEA) E CONCENTRANDOSI SUI TERRITORI STRATEGICI – BIDEN CONCEDERÀ UN ALTRO RICCO PACCHETTO DI AIUTI, MA TEME LA RITORSIONE INTERNA DEL CONGRESSO A MAGGIORANZA REPUBBLICANA…
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1. STOLTENBERG, JET NON URGENTI, ORA SERVE CONSEGNARE I TANK
(ANSA) - "La priorità ora è consegnare i tank, i Leopard e gli altri che sono stati promessi, nonché i veicoli blindati di fanteria. Ed è quello che stanno facendo gli alleati. Poi bisogna far sì che ci siano le munizioni. I jet non sono la questione più urgente ora, ma la conversazione è in corso perché le necessità dell'Ucraina evolvono con l'evolversi della guerra". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo l'incontro a Bruxelles del formato di Ramstein.
2. I TIMORI DI BIDEN SULLA GUERRA IN UCRAINA: IL PROSSIMO PACCHETTO DI AIUTI DEVE ESSERE DECISIVO
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it
biden e zelensky alla casa bianca
Dietro i discorsi sulla vittoria e dietro alle frasi del sostegno all’Ucraina “as long as it takes”, fin quando è necessario, a Washington il richiamo al realismo comincia a trovare molti sponsor e orecchie attente dentro l’Amministrazione. Che non ha mai fatto eccessivo sfoggio […] di ottimismo acritico circa le sorti del conflitto ucraino. Ma ora si tratta di tirare le somme. E concretizzare.
E un analista vicino al Consiglio per la Sicurezza nazionale ha confidato a La Stampa che fra l’Executive Building, il Pentagono e il Dipartimento di Stato, laddove si annidano i falchi della linea anti-Mosca, sta prendendo sempre più forza la convinzione che ci si trovi dinanzi a un punto di flessione, come ripete Biden, e che l’ultimo pacchetto di aiuti militari deve essere quello decisivo per imprimere una direzione positiva al conflitto.
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La prossima settimana, quella che culminerà con l’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina e che vedrà Biden in Polonia il 21 e 22, verranno annunciate nuove sanzioni e una nuova tranche di armi.
Oggi a Ramstein i ministri del Gruppo di Contatto sotto la guida dei leader del Pentagono Lloyd Austin e Mark Milley, analizzeranno la situazione sul campo e faranno le valutazioni sugli armamenti. Gli ucraini, presenti con il ministro Reznikov, solleveranno la questione dei jet e dei missili Atacm (a lunga gittata) ma Washington non sembra per ora intenzionata a fare questo sforzo. Sugli F16 il fronte alleato non è compatto. Inoltre, l’addestramento è troppo lungo. Ma tutte le opzioni restano comunque sul tavolo.
Quello che le fonti fanno sapere però è che da qualche settimana inviati e emissari di Washington stanno spiegando a Zelensky che questo è il momento chiave e che non si potrà andare avanti in eterno. Un funzionario senior dell’Amministrazione ha detto al Washington Post che “continueremo a ribadire (a Zelensky, ndr) che non possiamo fare tutto per sempre”. C’è un limite che è fissato dal cambio degli equilibri in Congresso. I cordoni della borsa si stringeranno, avere fondi dopo l’estate sarà più complesso.
[…] Washington ritiene che la svolta del conflitto deve arrivare adesso, ma serve adattare il campo alle nuove armi. Per questo si ritiene che sia inutile per gli ucraini continuare a provare a respingere colpo su colpo ai russi ovunque sul territorio. Gli americani suggeriscono di lasciare Bakhmut, “un punto sulla mappa di non rilevanza strategica”; Zelensky è contrario.
Sembra esserci, fa notare l’analista, uno scollamento fra i desiderata ucraini e il realismo americano. Charles Kupchan, che bene conosce le dinamiche dentro il Consiglio per la Sicurezza nazionale essendone stato un esponente ai tempi di Obama e Clinton, ha detto che l’Amministrazione dovrà cercare di convincere Zelensky a lasciare perdere la Crimea, le conseguenze sarebbero devastanti. […]
LA BATTAGLIA DEI CARRI ARMATIvolodymyr zelensky e jens stoltenberg 1