BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - BAZOLI INDAGATO E PERQUISITO AMMUTOLISCE LA POLITICA - PARTITE COME RCS E QUIRINALE SUBIRANNO CONTRACCOLPI? - INTANTO RE GIORGIO E’ COSTRETTO A RICORDARE CHE BERLUSCA SI DIMISE “LIBERAMENTE”
Francesco Bonazzi per Dagospia
Sarà che mancano solo dieci giorni alle urne e la posta in gioco è altissima, ma ci sono giornate in cui sembra che stia davvero venendo giù tutto. La prima perquisizione della vita subita da un "intoccabile" come Abramo Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo e come tale "creditore" di mezza Italia (da Alitalia a Rcs, passando per Sorgenia e Telecom), è una notizia che ammutolisce la politica. Che infatti resta muta. E che Giorgio Napolitano sia costretto a una nota ufficiale per provare a soffocare sul nascere la nascita di una commissione d'inchiesta sul suo operato nella caduta del governo Berlusconi conferma che contro di lui rischiano di coalizzarsi molti nemici, dall'ex Cavaliere a Beppe Grillo.
Bazoli è indagato per ostacolo alla vigilanza, reato punito con pene da 4 a 8 anni, nella vicenda Ubi Banca. L'inchiesta è della procura di Bergamo, ma gli uomini che hanno condotto le perquisizioni a una ventina di manager sono del nucleo speciale della Polizia valutaria di Roma. Sono il fiore all'occhiello della Gdf e già questo dice molto. Solo per citare due partite nelle quali Bazoli conta molto, e che a questo punto potrebbero essere influenzate dall'inchiesta, ci sono la corsa al Quirinale (sempre smentita) del suo amico Romano Prodi e la battaglia intorno alla direzione del Corriere della Sera (dove è schierato con De Bortoli). In queste ore, in molti giornaloni non sanno letteralmente che pesci prendere su questo nuovo terremoto giudiziario.
A questo punto, tra banchieri indagati, Expo2015 e casi Matacena-Scajola e Dell'Utri, l'aria di una Tangentopoli Due è sempre più soffocante. A tutto ciò si deve aggiungere il duro scontro tra piddini e grillini sull'autorizzazione all'arresto di Francantonio Genovese. I suoi compagni di partito, favorevoli alla carcerazione preventiva, temono che con il voto segreto una "manina" salvi Genovese e metta la "porcata" in conto al Pd. Per questo il partito di Renzi tenta di rinviare il voto finale.
Le rivelazioni dell'ex ministro Usa Geitner sulla caduta di Berlusconi, nel novembre 2011, aggiungono fuoco a questo maggio elettorale. Oggi è dovuto intervenire Napolitano per provare a fermare l'alta marea, con una nota in cui si legge che "nulla su pressioni e coartazioni subite dal presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato". Re Giorgio precisa inoltre che sono stati rivelati episodi andati in scena in occasioni alle quali non aveva titolo a partecipare, come il G20 di Cannes, e che Berlusconi "rassegnò le sue dimissioni liberamente e responsabilmente".
Il problema è che almeno su quest'ultimo punto c'è una evidente difformità di vedute con il diretto interessato, visto che oggi il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, ha depositato ufficialmente la richiesta di una commissione d'inchiesta. Se per caso la firmano anche i grillini, la faccenda rischia di diventare assai imbarazzante.
Sul fronte del governo, Renzie fa un'altra mossa audace ed estende il bonus di 80 euro anche a cassintegrati e disoccupati. Dopo di che "punta" la Rai, togliendo spazio a Grillomao, annunciando "sacrifici" anche per Viale Mazzini, non senza aver precisato che la Rai "è dei cittadini, e non di conduttori o Usigrai". Al Senato, intanto, Madonnina Boschi ha dovuto chiedere l'ennesima fiducia perfino sul disegno di legge sulla droga.
NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN NAPOLITANO ANDREOTTI COSSIGA PRODI SCHAEUBLE E GEITHNER GEITHNER MONTI duo b SCAZZO RENZI FLORIS