juncker gentiloni

BRUXELLESE FALSO E CORTESE – LA COMMISSIONE BLANDISCE IL GOVENO, ALZANDO IL PIL DEL 2016, MA VUOLE SUBITO LA MANOVRA DA 3,4 MILIARDI, NON IN APRILE (COME VORREBBE GENTILONI) – “NON E’ UN ULTIMATUM”, DICE MOSCOVICI (ERGO: ALTRIMENTI ARRIVA LA PROCEDURA D’INFRAZIONE)

 

Da il Fatto Quotidiano

 

gentiloni merkelgentiloni merkel

Se qualcuno pensava ancora che la lettera interlocutoria inviata a Bruxelles l’1 febbraio e la nuova missiva inviata il 7 lasciassero all’Italia qualche margine di discrezionalità sui tempi e sull’ammontare della manovra correttiva, si sbagliava.

 

A chiarirlo, tra le righe delle sue previsioni economiche d’inverno diffuse lunedì mattina, è la stessa Commissione Ue. Che nel documento da un lato lascia pressoché invariata la stima sui rapporti deficit-pil e debito pil della Penisola nel 2016 (rispettivamente al 2,3% e al 132,8%), dall’altro inchioda Roma sottolineando che “prende nota positivamente dell’impegno preso pubblicamente dal governo” italiano “di adottare misure di bilancio valevoli nel complesso per lo 0,2% del pil entro aprile 2017“.

 

Misure di cui “terremo conto non appena verranno forniti sufficienti ragguagli per vedere se gli impegni specifici saranno rispettati”, perché la risposta di Pier Carlo Padoan alla richiesta di un aggiustamento “non aveva dettagli abbastanza specifici”.

PADOAN GENTILONI1PADOAN GENTILONI1

 

 

Paolo Gentiloni e il ministro Pier Carlo Padoan, dunque, non potranno attendere fino a dopo il varo del Documento di economia e finanza né possono sperare in un ridimensionamento dello sforzo richiesto, che resta pari a 3,4 miliardi. “Questo non va visto come un ultimatum, discutiamo in maniera costruttiva e costante con il governo italiano, in particolare con il ministro Padoan. Nessun ultimatum, per carità”, ha tenuto a precisare il commissario Ue agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici, presentando le previsioni.

 

Solo moral suasion e un negoziato amichevole, è la versione ufficiale. Ma i segnali sono chiari. Bruxelles non vuole correre rischi perché teme le conseguenze dell’incertezza politica italiana, esplicitamente citata tra i fattori di rischio per le prospettive di crescita insieme al “lento aggiustamento del settore bancario“.

padoan moscovicipadoan moscovici

 

Casualmente la diffusione del Winter forecast cade proprio nel giorno della direzione Pd durante la quale Matteo Renzi potrebbe sciogliere le riserve sulle dimissioni da segretario aprendo la strada a un congresso lampo e elezioni anticipate a giugno. In quel caso la manovra correttiva per mettere in sicurezza i conti tornerà inevitabilmente in discussione. Secondo La Stampa la Commissione, che il 22 febbraio presenterà anche l’atteso rapporto sul debito della Penisola, pretenderebbe allora che i primi provvedimenti (tagli e aumento delle accise, o in alternativa altre fonti di entrate) fossero varati in tempi brevissimi. Pena l’apertura di una procedura di infrazione che costerebbe carissima all’Italia in termini di sanzioni e aumento degli interessi sul debito.

PADOANPADOAN

 

Una mano potrebbe arrivare dal dato definitivo dell’Istat sul pil del quarto trimestre 2016, atteso per martedì 14: se sarà dello 0,4%, il progresso dell’intero anno salirà a 0,9 per cento e l’effetto trascinamento si farà sentire anche sul 2017. Già nelle previsioni d’inverno la Commissione ha del resto rivisto al rialzo la nostra crescita 2016, da +0,7% a +0,9% (dato identico alla previsione per l’anno in corso) e quella per il 2018, che sale dall’1 all’1,1 per cento. Pochi decimali in più sono comunque preziosi perché automaticamente vanno a ridurre i rapporti deficit/pil e debito/pil e quindi l’ammontare della manovra. Il debito pubblico per ora è dato in lieve salita, al 133,3%, nel 2017 “in parte a causa delle risorse addizionali prenotate per il sostegno pubblico al settore bancario e agli investitori retail”.

 

Da notare però che l’Italia quest’anno retrocede a fanalino di coda dell’Unione, i cui 28 membri sono visti tutti in crescita nell’orizzonte di previsione (2016-2018) “per la prima volta dal 2008”: per nessun altro Paese la stima sul 2017 è inferiore all’1 per cento. La Grecia dovrebbe far segnare addirittura un +2,7%, la Finlandia che nel 2015 era ancora in recessione è data a +1,2%. Per la Ue nel suo complesso la Commissione stima una crescita dell’1,9% nel 2016 e dell’1,8% nel 2017, per l’Eurozona rispettivamente dell’1,7 e 1,6%.

 

JEAN CLAUDE JUNCKERJEAN CLAUDE JUNCKER

La disoccupazione rimane poi “elevata”, all’11,7% nel 2016, e dovrebbe scendere all’11,6% nel 2017 e all’11,4% nel 2018. “Le riforme fatte nel passato – scrive l’esecutivo Ue – inclusa una riduzione permanente del carico fiscale sul lavoro, dovrebbero sostenere l’occupazione nel 2017 e nel 2018. Tuttavia, la creazione netta di posti di lavoro è prevista in rallentamento rispetto al periodo 2015-16, quando è stata spinta da una riduzione su tre anni dei contributi sociali” per le nuove assunzioni.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO