calenda renzi boccia fassino

FATEVI UN BAGNO (DI REALTÀ) – CECCARELLI E L’OPERAZIONE SIMPATIA DEL PD A SUON DI PANCE SBLUSATE, COSTUMI E PALESTRE: “IL NUDO MASCHILE DEMOCRATICO È DEL RESTO DIVENUTO ORMAI UN GENERE. TRA LETTI, PANZE, BAGNI, TURBO-NARCISISMI, RUFFIANERIE, SUBALTERNITÀ E DILETTANTISMI, IL MODO DI APPARIRE DI QUELLA CHE UN TEMPO ERA LA SINISTRA FINISCE PER SEMBRARE LO SPECCHIO DELLA SUA CATASTROFE” – LA BOSCHI SMORFIOSA IN PIGIAMA, BOCCIA A PETTO NUDO, ZINGARETTI DALLA D’URSO, IL SELFIE DI RENZI MA ANCHE IL BACETTO DI OCCHETTO A CAPALBIO

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

CALENDA IN COSTUME APPENA USCITO DAL LAGHETTO DI MONTAGNA

 

Incurante o forse ignaro dell' effetto che possono trasmettere le immagini, ieri Carlo Calenda ha postato una sua foto in costume da bagno sullo sfondo di un paesaggio alpino: laghetto, pontile, neve, abeti e baita alberghiera. Per contestualizzare l' insolita visione, il tweet d' accompagnamento recitava: «Chi l' ha detto che solo i sovranisti (quelli originali, i nostri al massimo mangiano nutella) fanno il bagno nell' acqua ghiacciata?». Quindi l' hashtag, del genere ironico sdrammatizzante: #orgogliosovranista. E vabbè.

 

PUTIN A BAGNO

Calenda si riferiva a Putin che il giorno dell' Epifania ortodossa si è pubblicamente sottoposto, come molti fedeli, a un' immersione rituale in un lago, a meno 5 gradi. Ma sui social la faccenda ha subito preso la via di Salvini, che della conquista dell' attenzione ha fatto ragione di vita e di dominio e perciò si mette in mostra a tutto spiano, in qualsiasi momento e circostanza, meglio se stramba, purché si parli di lui. Nella foto di Calenda è ben visibile anche un magnifico cigno.

matteo salvini al mare 7

 

E siccome si tratta di un animale di compiaciuta bellezza che nei dizionari dei simboli occupa diverse pagine, dalla mitologia greca a quella hindu, dal Faust a Jung passando per le allegorie alchimistiche, verrebbe anche da chiedersi se in quelle acque gelide non sia finito qualcosa di più impegnativo e complicato, quale può essere l' immagine, o meglio autorappresentazione del Pd e di quel che disastrosamente ne rimane. Il dubbio è che l' occasione dell' inutile bagno autosacrificale di Calenda vada oltre la rincorsa a Salvini.

 

NICOLA ZINGARETTI DA BARBARA D'URSO

Nemmeno una settimana fa, nella più totale e colpevole distrazione la Direzione Comunicazione di Mediaset ha cortesemente inviato la foto dell' abbraccio post-intervista fra Nicola Zingaretti e Barbara D' Urso. L' imminente leader democratico sorrideva appagato e la conduttrice gli si stringeva addosso svenevole quanto basta poggiandogli una manina sulla spalla. Cominciamo bene!, veniva da pensare osservando la stessa identica e posata opportunità offerta dalla sacerdotessa della Terza Repubblica a Berlusconi, Salvini, Di Maio, Di Battista e di nuovo Berlusconi, che bene o male è il padrone di casa.

 

In altre parole: perché Zingaretti, che pure per la sua astuta ritrosia è conosciuto come "Er Saponetta", c' è cascato? Possibile risposta: da quando ha deciso di fare il leader, ha smesso di figurare come persona seria e sorvegliata. Lo conferma in parte quell' altra sua recente foto su Vanity Fair: a piedi nudi, sul divano di casa. E perché? Perché così fan tutti.

 

FRANCESCO BOCCIA SU INSTAGRAM

Sia pure senza cigni e laghi di montagna, il nudo maschile democratico è del resto divenuto ormai un genere. Vedi la foto dell' onorevole Boccia, che pure è persona simpatica e intelligente, nel centro benessere di una masseria; come pure quella del senatore Bonifazi, che come cassiere pd di guai da sbrogliare deve averne fin sopra i capelli, pure lui immortalato sul divano, ma a torso nudo e con la partecipazione straordinaria di un paio di cagnolini. Ora, ciascuno faccia un po' quello che vuole.

 

boschi maxim 2

L' umanizzazione del politico è una risorsa, ma anche un alibi, un pretesto e un lasciapassare di furibonda e rischiosa efficacia. Eppure sorprendono, specie in un' epoca così estetizzante, le strategie che nel profondo sovraintendono all' auto-esposizione di quella che fu il più genuino prodotto e brand del renzismo: Maria Elena Boschi, che nei profili social fa ginnastica e prende il tè nel deserto, e con l' identica, sorridente naturalezza chiacchiera con una suora e coccola il bracco di Weimar.

boschi maxim 1

 

Quando non si rivolge all' obiettivo prestigiosissimo di Oliviero Toscani che in un giorno di buonumore la ritrae per il lancio di Maxim Italia con trucco impercettibile e capelli finto spettinati, jeans e sneakers, però ugualmente smorfiosissima, e poi in un lettino singolo, un po' rustico, le lenzuola chiare con il bordo rosa, il pigiamino in pizzo di San Gallo. E insomma, si perdoni qui il tono oracolare, ma tra letti, panze, bagni, turbo-narcisismi, ruffianerie, subalternità e dilettantismi, il modo di apparire di quella che un tempo era la sinistra finisce per sembrare lo specchio della sua catastrofe.

 

IL BACIO DI OCCHETTO A CAPALBIO

E c' entrerà pure Salvini e lo spirito dei tempi, ma il sospetto è che insieme alle passioni, alle idee e ai progetti gli uomini e le donne del Pd abbiano smarrito il contegno. E con esso l' autenticità. Poi sì, certo, a pensare così ci si sente obsoleti, nostalgici. Per questo vale la pena ricordare che anche a Togliatti, sull' Unità negli anni 50 spianarono le rughe, come poi a Berlusca. Ma in certe immagini dei 70 Berlinguer sembrava molto, ma molto più vero dei suoi epigoni. Senza andare troppo in là, il bacio patinato di Occhetto a Capalbio (1988) interruppe quel provvido flusso di spontaneità; il fotografo personale di D' Alema, dieci anni dopo, gli diede l' estrema unzione.

 

PIERO FASSINO VERSIONE BABBO NATALE

Vero è che Prodi utilmente se ne fregava: l' immagine era una cosa, la sostanza, cioè lui, il suo contrario. E lo stesso Veltroni che da esperto comunicatore aveva la consapevolezza di non essere un soggetto così fascinoso, puntò sui paesaggi, i cipressi, gli antichi borghi, i giovani, i buoni vecchi e i neonati innocenti: funzionò fino a quando la sconfitta non li rese materiale da depliant di assicurazioni. Ma il guaio doveva venire e, se il percorso è corretto, cominciò ad apparecchiarsi con Burlando che mostrava i porcini, Goffredone Bettini accarezzato dai palazzinari, Fassino col berretto da Babbo Natale e Bersani che, aperti i cassetti, mise in circolo le foto di lui da giovane e capelluto: «Sembra Cary Grant» chiarì la portavoce. Ah.

 

selfie di renzi su twitter

Sempre un po' esagerando, ma non troppo, i social portano a compimento il cataclisma iconografico della sinistra. Dopo essersi mascherato da Fonzie, con tanto di espressione da impunito, e comparso insieme alle due nonne testimonial su una copertina, disintermediando e pasticciando col telefonino Renzi pubblicò per la delizia di milioni di guardoni il selfie del suo perplesso faccione; e sotto gli appose la fatale parola: "Io". Dio ne scampi la sinistra dall' io. Se non altro perché la destra ha miglior gioco, e cigno o non cigno simbolico, sente meno freddo nell' acqua ghiacciata.

 

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...