virginia raggi roberto gualtieri campidoglio

CAMPIDOGLIO DEMOSTELLATO - C'È UN PEZZO DI M5S CHE SPERA DI RAGGIUNGERE L'ACCORDO COL PD SUL NOME DI GUALTIERI. IN TAL CASO SI APRIREBBE UN MINI-RIMPASTO E LA RAGGI POTREBBE TROVARE UN POSTO DA SOTTOSEGRETARIA “MAGARI ALL'ISTRUZIONE” - AVVISATE I CONSIGLIERI GRLLINI DISSIDENTI! ARRIVA LA NORMA BLINDA-RAGGI: CHI LA SFIDA SU ROUSSEAU SI TROVERA' FUORI DALLA LISTA ALLE ELEZIONI VERE...

Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

 

I fedelissimi di Virginia Raggi a Rousseau ci tengono eccome.

raggi

Non solo perché la sindaca di Roma col figlio del fondatore del M5S, Davide Casaleggio, ha mantenuto un rapporto quantomeno cordiale, anche mentre il legame tra il gestore della piattaforma stellata e i vertici del Movimento si faceva involuto e burrascoso, ma anche perché l' ultima versione del portale che gestisce la «democrazia diretta» di matrice grillina contiene una novità sostanziale sulle conte interne per le amministrazioni locali.

 

La spiega Paolo Ferrara, fedelissimo di Raggi, ex capogruppo M5S in Campidoglio, ora delegato alla Polizia locale della sindaca. «Prima alle comunarie tutti si candidavano in ordine sparso e poi, chi vinceva, faceva il candidato sindaco, mentre gli altri potevano avere un posto in lista».

 

gualtieri

Oggi invece è diverso: esiste una nuova piattaforma, Open Comuni, ospitata all' indirizzo rousseau.movimento5stelle.it, dove agli iscritti viene presentata «in blocco la lista di 48 nomi, quelli per la carica di consigliere all' Assemblea capitolina, più il candidato sindaco».

 

Chi insomma volesse sfidare la sindaca nella consultazione tra gli iscritti dovrebbe presentare un «contenitore parallelo». E in caso di debacle, si ritroverebbe escluso dalla lista del Movimento alle elezioni vere. Il nuovo meccanismo tende a disincentivare il dissenso interno. «Ci si mette prima intorno a un tavolo - riprende Ferrara - e si trova un accordo. Altrimenti chi corre alle comunarie poi, se perde, non corre alle amministrative».

di maio raggi

 

È un messaggio in bottiglia per la truppa dei consiglieri dissidenti: 5 grillini che siedono in Assemblea capitolina ma hanno ormai preso le distanze dalla sindaca. Soprattutto, hanno fatto capire Urbi et Orbi che non è il caso che si ricandidi. Uno dei frontman di questo raggruppamento è Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità del Campidoglio, marito peraltro di un' assessora di Raggi, Veronica Mammì, titolare del Sociale e della Scuola in giunta.

 

«Sono contrario al Raggi-bis. Nel metodo e nel merito», ha già chiarito ad agosto, mentre la sindaca annunciava di voler correre di nuovo. Stefano è già al secondo mandato in Comune, è uno dei quattro moschettieri grillini entrati per la prima volta a Palazzo Senatorio nel 2013, all' opposizione di Ignazio Marino, potrebbe rinunciare a una terza candidatura. Altri no. Ecco perché a più di un raggiano non dispiace che il pensionamento di Rousseau, almeno per il momento, non sia andato a dama.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

C' è un pezzo di Movimento, in ogni caso, che spera ancora di raggiungere l' accordo col Pd. Soprattutto se i dem schierassero un ministro del governo giallorosso (nel gruppo consiliare romano c' è chi torna a sperare in Roberto Gualtieri), una candidatura che aprirebbe due scenari. Il primo è agganciato alle comunali:

 

con un ministro del governo demostellato in campo, M5S avrebbe meno difficoltà a correre col centrosinistra. Il secondo scenario riguarderebbe Raggi: si aprirebbe un mini-rimpasto e la sindaca potrebbe trovare un posto da sottosegretaria, con una delega di peso, «magari all' Istruzione», azzarda perfino qualche consigliere 5S. Un' offerta che però Raggi, finora, ha sempre rigettato.

casaleggio di maiogualtieriroberto gualtierizingaretti gualtieriNICOLA ZINGARETTI ROBERTO GUALTIERIvirginia raggi

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