marijuana

CANNA LIBERA, CANNA DI STATO – IN URUGUAY LIBERALIZZATA TOTALMENTE LA MARIJUANA: SI VENDE DIRETTAMENTE IN FARMACIA – MA NON VI PRECIPITATE: LA POSSONO COMPRARE SOLO I RESIDENTI – MONTEVIDEO SEMPRE AVANTI: LA LEGGE SUL DIVORZIO E’ DEL 1907

 

Paolo Manzo per Il Giornale

 

uruguay marijuanauruguay marijuana

Nel quartiere Malvín Norte di Montevideo, Javier si sta rollando la prima canna della sua vita, «legale al 100 %», assicura. «Fammela gustare e poi - sorride sornione il 35enne- ti saprò dire se è valsa la pena alzarsi presto per comprarla in farmacia». È il 19 luglio del 2017. Segnatevi la data riportata a caratteri cubitali da tutti i giornali di Montevideo perché quella di ieri è stata una giornata storica. Da 24 ore l' Uruguay è ufficialmente il primo stato al mondo dove produzione, vendita e consumo di marijuana sono tutte certificate al 100% da una legge dello Stato.

 

MARIJUANAMARIJUANA

Non una bazzecola visto che qualche anno fa l' allora zar antidroga statunitense Barry McCaffrey calcolava che il 60% dei guadagni illegali dei narcos messicani derivasse proprio dalla vendita e commercializzazione di cannabis. Per questo l' esperimento iniziato 24 ore fa in 16 farmacie autorizzate 4 nella capitale Montevideo, il resto in 11 delle 18 province del paese, ma altre 20 si aggiungeranno presto è monitorato dal mondo intero, anche con cadute di stile come quella del New York Times che ha definito i farmacisti uruguaiani «spacciatori di Stato».

 

«Ma chi se ne frega del New York Times», sbotta mentre continua a fumare per testare il suo acquisto Javier, uno dei 6.959 cittadini che - dopo l' approvazione della legge del 2013 voluta dall' allora presidente ex tupamaro «Pepe» Mujica - si è iscritto al programma dell' Ircca, l' Istituto statale di controllo della cannabis, per potere così comprare i suoi 5 grammi di «maria» ad appena 187 pesos - 5 euro e mezzo circa nda - un quarto del valore che invece prima mi chiedevano gli spacciatori».

MARIJUANA  MARIJUANA

 

Due le tipologie di marijuana in vendita in Uruguay, la Alfa I - con il 2% di Thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) ed il 7% di Cbd (cannabidiolo) e perciò effetti psicoattivi che si manifestano soprattutto sul fisico - e la Beta I. Che per le differenti percentuali di Thc e Cdb dovrebbe agire di più sulla parte cerebrale e che, per la cronaca, è quella acquistata da Javier.

 

Il condizionale è però d' obbligo perché, come scritto su ognuna delle confezioni in vendita e ripetuto più volte dall' attuale presidente dell' Uruguay, Tabaré Vázquez tra l' altro medico oncologo che ha appena vinto una storica causa contro la Philip Morris «le conseguenze possono variare da persona a persona» e «se fumare fa male, fumare marijuana fa ancora peggio».

Uruguay marijuanaUruguay marijuana

 

All' esperimento dell' Uruguay guarda il mondo ma soprattutto il Messico, insanguinato da un' infinita guerra contro i narcos proprio per l' enorme lucro ricavato dai cartelli dalla vendita illegale di cannabis, non solo della cocaina. Secondo Fernando Belaunzarán, politico messicano promotore di una legge per legalizzare anche per scopo ludico e non solo terapeutico la cannabis nel Paese del tequila, «la marijuana oggi è la droga più consumata negli Stati Uniti e nel mondo e, proprio per questo, anche se non è la più cara, è quella che garantisce più risorse economiche alle mafie».

 

terapie a base di cannabis anche per gli sportiviterapie a base di cannabis anche per gli sportivi

Torna così da ieri di gran moda l' Uruguay, paese liberale e laico per antonomasia, un unicum al mondo ed un vero e proprio «laboratorio» se si pensa all' approvazione della prima legge sul divorzio a Montevideo, risalente al 1907. O a quella sulla regolamentazione del mercato degli alcolici del 1915, al pari di quelle più recenti su prostituzione, nozze omosessuali ed aborto.

 

attivisti per la legalizzazione della marijuanaattivisti per la legalizzazione della marijuana

Certo, è più facile sperimentare in un piccolo paese come l' Uruguay (appena 3,5 milioni di abitanti) che in Messico ed in una capitale come Montevideo - con tassi di criminalità minimi che a Brasilia o Caracas. Chi volesse però vedere nell' Uruguay una nuova Olanda sbaglia di grosso. Nessuno straniero può infatti iscriversi al programma statale d' acquisto di maria a scopo ludico, solo gli uruguayani. Come Javier, che, finito il suo primo spinello legale, assicura: «sì, la levataccia è valsa la pena».

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…