
IL CASO PARAGON SI INGROSSA: I DISPOSITIVI INFETTATI CON IL SOFTWARE DI SPIONAGGIO GRAPHITE SAREBBERO MOLTI DI PIÙ DI QUANTO EMERSO FINORA – UNO DEI RICERCATORI DEL “CITIZEN LAB”, IL GRUPPO DI RICERCA CHE SI OCCUPA DI SICUREZZA INFORMATICA, RIVELA: “QUELLO INDIVIDUATO DA WHATSAPP È SOLO UNO DEI MODI IN CUI LO SPYWARE VIENE INSERITO NEI DISPOSITIVI. C’È QUASI SICURAMENTE UN NUMERO MAGGIORE DI CASI, CHE NON HANNO RICEVUTO UNA NOTIFICA” – I RAPPRESENTANTI DI “META” IN ITALIA SENTITI PER TRE ORE AL COPASIR – IL PROGRAMMA PUÒ ESSERE USATO SOLO DA ENTI GOVERNATIVI: TRA LE VITTIME ACCLARATE C’ERANO ATTIVISTI DI MEDITERRANEA SAVING HUMANS, L’EX NO GLOBAL LUCA CASARINI E IL DIRETTORE DI FANPAGE, FRANCESCO CANCELLATO…
GRATTERI: "PARAGON? IN EUROPA CI SONO CENTO INTERCETTATI DAL SOFTWARE"
1. CASO PARAGON, RAPPRESENTANTI DI META PER 3 ORE DAL COPASIR
(ANSA) - Lunga audizione al Copasir per due rappresentanti di Meta in Italia, chiamati a riferire sul caso Paragon, oggetto di approfondimento da parte del Comitato. I due sono stati ascoltati per circa tre ore ed hanno risposto alle domande dei membri dell'organismo parlamentare.
Era stata proprio Meta, nel gennaio scorso, ad informare alcuni utenti di Whatsapp (una novantina in circa 20 Paesi, di cui 7 in Italia, a quanto emerso) che i loro telefonini erano stati infettati con lo spyware Graphite dell'azienda Paragon Solutions, creata in Israele ed acquisita nel dicemebre scorso da un fondo americano.
2. CASO PARAGON, META SENTITO AL COPASIR “ALTRI DISPOSITIVI INFETTI, ANCHE IN ITALIA”
Estratto dal “Fatto quotidiano”
Sarebbero di più delle 90 emerse finora, di cui sette in Italia, le persone messe sotto controllo dallo spyware Paragon.
A dirlo, qualche giorno fa, John Scott-Railton, uno dei ricercatori di The Citizen Lab in un incontro al Parlamento europeo di Strasburgo: “Riteniamo che quello individuato da WhatsApp rappresenti solo uno dei modi in cui lo spyware di Paragon viene inserito nei dispositivi – ha detto – e c’è quasi certamente un numero maggiore di casi in Italia e altrove che non hanno ricevuto una notifica perché il metodo attraverso il quale quello spyware è stato inserito nel dispositivo è diverso e quindi potrebbe non essere stato visto da WhatsApp”.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Ieri, si è anche tenuta una lunga audizione al Copasir per due rappresentanti di Meta in Italia, chiamati a riferire proprio sul caso Paragon. I due sono stati ascoltati per circa tre ore. Sul tema c’è massimo riserbo, è delicato per la sicurezza nazionale.
L’intelligence italiana si avvaleva infatti dello spyware Graphite prodotto da Paragon Solutions e quando si è saputo che tra le vittime italiane del virus installato tramite Whatsapp c’erano attivisti di Mediterranea Saving Humans e il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, l’uso di Graphite è stato sospeso.
I responsabili dei servizi hanno assicurato che l’utilizzo di Graphite è avvenuto entro i confini previsti dalla legge. Ieri, intanto, i rappresentanti di Meta hanno ricostruito davanti al Comitato i passi fatti dell’azienda che ha scoperto la campagna hacker svolta col software di Paragon tramite i controlli e gli alert che segnalano le intrusioni.
È stata proprio Whatsapp ad avvisare le vittime che i loro telefonini erano stati infettati dal virus zero click, che l’azienda vende esclusivamente a entità governative, e a notificare a Paragon un cease and desist, una diffida a interrompere l’attività ritenuta illegale. […]
bruxelles spionaggio
spionaggio russo
francesco cancellato
spyware computer
spionaggio usa
spionaggio