pedro sanchez puigdemont

CHE CATA-ROGNA PER SANCHEZ - IL PARTITO SOCIALISTA SPAGNOLO HA RAGGIUNTO L'ACCORDO CON I SECESSIONISTI CATALANI DI PUIGDEMONT PER OTTENERNE IL DECISIVO APPOGGIO ESTERNO A UN NUOVO GOVERNO DI PEDRO SANCHEZ. A QUESTO PUNTO MANCA SOLO L'INTESA CON I NAZIONALISTI BASCHI – GLI AMICI MALDESTRI DELLA MELONI DI VOX SCENDONO IN PIAZZA – ANCHE PARTE DELLA MAGISTRATURA IN CAMPO: SU PUIGDEMONT PIOVE L’ACCUSA DI “TERRORISMO” – LE GARANZIE CHIESTE DAL LEADER INDIPENDENTISTA CATALANO A SANCHEZ

1 - RAGGIUNTO ACCORDO TRA PSOE E JUNTS PER LA FIDUCIA A SANCHEZ

pedro sanchez puigdemont

 (ANSA) - Il Partito Socialista spagnolo ha raggiunto l'accordo con la formazione secessionista catalanista Junts per Catalunya per ottenerne il decisivo appoggio esterno a un nuovo governo di Pedro Sanchez.

 

A questo punto manca solo l'intesa con i nazionalisti baschi del Pnv. Una delle principali condizioni dell'intesa è l'impegno a promuovere la legge sull'amnistia a favore degli indipendentisti catalani con cause giudiziarie aperte.

 

A questo punto il leader socialista potrebbe ottenere la fiducia del Parlamento già la settimana prossima.

 

2 - ULTRADESTRA IN PIAZZA E OFFENSIVA DEI GIUDICI OSTACOLI PER SÁNCHEZ

Alessandro Oppes per “la Repubblica” - Estratti

scontri a madrid

 

L’offensiva contro la legge che ancora non c’è e il governo che non è ancora nato è partita in grande stile. Mentre a Bruxelles, da giorni, i dirigenti del Psoe e lo stato maggiore di Junts, in testa il leader Carles Puigdemont, limano gli ultimi dettagli del provvedimento di amnistia per gli indipendentisti catalani che deve servire a dare il via libera al nuovo esecutivo guidato da Pedro Sánchez, a Madrid si è scatenata la bagarre.

 

Nelle piazze, con scontri e violenze provocati da un ampio ventaglio di gruppi di estrema destra, alcuni anche di stampo neonazista, che da venerdì scorso si radunano ogni sera davanti alla sede nazionale socialista di Calle Ferraz, ma persino nei tribunali, con iniziative spregiudicate che tentano di ostacolare il processo di investitura parlamentare del premier.

Santiago Abascal - leader di vox

 

Tra tutte, l’improvvisa decisione di un giudice istruttore della Audiencia Nacional, Manuel García Castellón, di incriminare Puigdemont con l’accusa di “terrorismo” per la vicenda di Tsunami Democràtic, il movimento nato nel 2019 nei giorni della sentenza di condanna per nove politici indipendentisti e che fu protagonista di alcuni episodi di violenza. Il più clamoroso fu l’occupazione dell’aeroporto El Prat di Barcellona, durante la quale un cittadino francese morì d’infarto. Già all’epoca i servizi d’emergenza esclusero qualsiasi correlazione tra i due fatti, ma ora si sta cercando di coinvolgere l’ex presidente catalano (come presunto ispiratore di Tsunami) in un processo per un ipotetico omicidio.

 

yolanda diaz puigdemont

Una manovra che ha sconcertato anche la procura, già pronta a presentare ricorso: i pm parlano di “disordini pubblici” ed escludono che il caso abbia le caratteristiche del “terrorismo”, un reato che non sarebbe amnistiabile.

 

Le mosse per tentare di ostacolare la nascita del nuovo governo procedono però implacabili. I 9 giudici conservatori del Cgpj, massimo organo della magistratura, sono riusciti a far approvare una dichiarazione di condanna dell’amnistia.

 

E questo nonostante non si conosca neppure il testo della legge. Il Senato, in cui i Popolari hanno la maggioranza assoluta, sta intanto varando una riforma del regolamento che permetterà di rallentare l’iter di approvazione dell’amnistia.

 

scontri a madrid

Ma quello che più preoccupa è la tensione nelle piazze, sfociata in duri incidenti, decine di arresti, 30 poliziotti feriti solo nella serata di martedì. A guidare la mobilitazione è un nuovomovimento giovanile, Revuelta, legato a Vox, il cui leader Santiago Abascal ne rilancia puntualmente i messaggi sui social, oltre a incendiare gli animi invitando la polizia a “disobbedire agli ordini illegali”. Dopo giorni di silenzio, il leader del Pp Alberto Núñez Feijóo si è finalmente deciso a condannare le violenze, ma ne ha in parte attribuito la responsabilità a Sánchez perché, dice, «vuole amnistiare i violenti».

Il premier avvisa: «Noi socialisti non ci faremo intimidire».

 

SANCHEZ PUIGDEMONT

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