IL "CAYMANO" DAVID SERRA SBRANA LA “DITTA”: "MPS HA RESISTITO ALLE GUERRE E ALLA PESTE MA NON AL PD DI D’ALEMA E BERSANI. QUESTO NON LO DICO IO MA LA BCE - OGGI LE COSE SONO CAMBIATE E I GIOCHETTI NON LI POSSONO PIÙ FARE"
Gianluca Baldini per “Libero Quotidiano”
Lo stato di salute del sistema bancario italiano? «Abbiamo delle vere e proprie eccellenze ma anche grandi esempi di malagestione». A dirlo, sulle sponde del lago di Como, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, è Davide Serra, numero uno di Algebris Investments nonché uno dei maggiori finanziatori delle campagne elettorali di Matteo Renzi. Alcune realtà hanno solo rappresentato «un intreccio tra politica locale e interessi personali».
Scelte che hanno portato soltanto a «una serie di banche in amministrazione controllata. Basta andare sul sito della Banca d'Italia per notare che ci sono una quindicina di banche in questo stato e altre che molto probabilmente arriveranno nella lista. Il motivo?», si domanda Serra, «tutti gli anni la Banca Centrale Europea fa i test in Italia (e non solo, ndr), lì fa come si deve, non alla maniera italiana e ogni anno vi posso garantire che trovano sempre più accantonamenti e più magagne.
Per anni c’è stata un’economia finanziaria negativa causata da queste piccole (e medie) banche che non hanno fatto altro che servire i propri interessi e non quella dei risparmiatori o dei propri clienti. Il caso del Monte dei Paschi di Siena è emblematico», spiega.
davide serra matteo renzi maria elena boschi
«La domanda da porsi davvero è: chi era la classe dirigente che negli ultimi vent’anni si è comprata Antonveneta, voleva avere la “banca rossa”, voleva avere un proprio consigliere d’amministrazione, gestire il board o poter decidere a chi dare prestiti?», continua Serra. «Esistono nomi e cognomi di alcune persone, anche di una certa età e di sinistra, che oggi hanno la pretesa di dire: dovete riconoscere il valore del lavoro che abbiamo fatto.
MASSIMO DALEMA PIERLUIGI BERSANI
Quello che vedo io è che una banca che ha resistito più di 500 anni alle guerre, al Medioevo, alla peste, ma non è riuscita a resistere al partito democratico con D’Alema, Bersani e i suoi amici. Questo è un dato di fatto e la cosa bella è che non lo dico io, ma la Banca Centrale Europea.
Anche se tutto questo ha portato a un vero cambiamento: oggi i giochetti non li possono più fare. Il sistema deve essere razionalizzato e i costi andranno tagliati. Questo è solo positivo per l'economia reale».
Ma il manager genovese, classe 1971, noto per le sue battaglie social-economiche (fu lui a bacchettare tra il 2007 e il 2008 le Generali su remunerazioni dei manager e i conflitti d'interesse) non ha avuto solo parole di sdegno per la nostra industria bancaria.
«Ci sono alcune banche che sono tra le migliori in Europa, come ad esempio Banca Intesa», sottolinea. «Non sono io a dirlo,ma sempre la Bce. Basta leggere i documenti relativi agli stress test. Il mercato lo ha riconosciuto. È la società che vale di più in Italia, ed è una banca. Ciò significa che fa prestiti all’economia reale. Ha il 90% del proprio attivo in Italia e vale più dell’Eni. È la prima volta nella storia italiana. Non a caso è entrata nelle cinquanta prime aziende per capitalizzazione in Europa nell'indice Eurostoxx 50.Questo è un segno di alta fiducia per il Paese».
PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA
Del resto, sottolinea ancora Serra, «Che cosa rappresenta Intesa? Il 25% dei soldi degli italiani in banca e prestiti all'attività reale. Quindi un quarto dell'Italia è capace di essere nelle prime 50 aziende in Europa».