berlusconi show alla festa del monza

“SE VINCETE CONTRO MILAN E JUVE, VI MANDO UN PULLMAN DI TROIE” – CI VOLEVA LA “BATTUTA DA SPOGLIATOIO” DI BERLUSCONI PER UNIRE L’OPPOSIZIONE, DA CALENDA A BOLDRINI FINO ALLA APPENDINO PARTONO GLI STRALI CONTRO NONNO SILVIO CHE SI DIFENDE: “COMPIANGO QUESTI CRITICI. FORSE È SOLO LA LORO ASSOLUTA MANCANZA DI HUMOR A RENDERLI COSÌ TRISTI E A CATTIVI. MA SIAMO A NATALE. E ALLORA TANTI AUGURI ANCHE A LORO” (SAREBBE STATO FANTASTICO SE AVESSE DETTO: UN PULLMAN DI TROIE ANCHE A LORO!) – VIDEO

 

 

Tommaso Labate per corriere.it

 

BERLUSCONI CENA MONZA

«Parole indegne e ignobili» (Laura Boldrini, Pd), «concetti miseri ma soprattutto pericolosi» (Chiara Appendino, M5S), «che schifo!» (Teresa Bellanova, Italia viva), «che schifezza, che tristezza!» (Carlo Calenda, Azione), «che pena!» (Alessia Morani, Pd). A voler prendere il lato meno avvilente e forse più politico dell’intera vicenda, il video in cui si vede Silvio Berlusconi nell’atto di promettere «un pullman di tr…» ai giocatori del suo Monza realizza plasticamente, anche se per lo spazio di un tweet o di una dichiarazione alle agenzie, il miracolo di ricomporre il caro vecchio «campo largo» sognato da Enrico Letta prima che tutto il centrosinistra piombasse nell’incubo ante, pre e anche post elettorale.

 

Tutti insieme appassionatamente: tutte le forme di Pd, dall’ala Bonaccini («Le donne non sono un premio per gli uomini», il suo commento) al ramo Schlein passando per la fronda De Micheli e soprattutto per le decine di personaggi in cerca di un candidato/a; tutto il vecchio Movimento 5 Stelle, compresi espulsi, dissidenti, fuoriusciti, scissionisti; tutti i calendiani e i renziani, per una volta simmetricamente d’accordo con i fratoianniani (nel senso del rosso Nicola) e i bonelliani (nel senso del verde Angelo). Tutti insieme a celebrare l’ennesimo miracolo del sangue dell’antiberlusconismo che si scioglie ancora all’interno dell’ampolla, anche se di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.

BERLUSCONI CENA MONZA

 

 

E poi c’è Berlusconi, che celebra sull’altare dell’insostenibile pesantezza di una battutaccia sessista il sacrificio di un pensiero, formulato sempre alla festa di Natale del Monza calcio, che gli avrebbe regalato un quarto d’ora di celebrità nel mondo della sinistra, dei sindacati, del progressismo mondiale. «Non voglio sponsor arabi perché in Qatar sono morti tanti lavoratori», ipse dixit, ma troppo tardi, tutti erano ormai concentrati sul resto.

 

Il resto, la promessa del «pullman di tr…» ai giocatori del Monza in caso di vittoria con una tra Milan, Inter e Juventus — regalo che, tecnicamente, avrebbe dovuto già essere elargito visto che con la Juventus il Monza ha già vinto ad agosto — è l’eterno ritorno dell’uguale. Lo show trito e ritrito, visto e rivisto, osannato e stroncato ma comunque con un suo pubblico, che fischia o applaude o tace a seconda del partito di appartenenza; come una volta, quando il Cavaliere era la prima gamba del centrodestra, così adesso, che è la terza.

 

SILVIO BERLUSCONI SORRETTO DA MARTA FASCINA E ADRIANO GALLIANI

A cambiare, semmai, è il mondo circostante, il progresso tecnologico che consente a ciascuno di prendere un telefonino dalla tasca, girare un video e mandarlo a chiunque. Li avessimo avuti prima, gli smartphone, di show come quello alla festa del Monza ce ne sarebbero a migliaia, in Rete, e non solo a decine. Non ce ne sarebbe stato bisogno sempre, sia chiaro. Bastarono le telecamere della Rai a immortalare la rispostaccia rifilata a Rosy Bindi durante un intervento telefonico a Porta a Porta di Bruno Vespa («Sento parlare l’onorevole Bindi, è sempre più bella che intelligente»). Mentre della celeberrima inaugurazione dell’Alta velocità Roma-Milano rimane la foto di un innocente Berlusconi col cappello da ferroviere, col resto — e che resto — tramandato per via orale dai sindaci delle grandi città che assistettero allo spettacolino direttamente dal treno. «Allora, cari sindaci? Vi piace il presidente ferroviere?». «Sìììììììììì!». «Io invece preferisco il presidente putt...re!».

 

silvio berlusconi all inaugurazione del centro sportivo del monza 2

Oggi come allora, Berlusconi ci rimane male. «Francamente non pensavo e nessuno poteva immaginare», ha scritto poi in un post su Instagram, «che una semplice battuta “da spogliatoio” scherzosa e chiaramente paradossale potesse suscitare commenti tanto malevoli quanto banali e irrealistici. Compiango questi critici. Forse è solo la loro assoluta mancanza di humor a renderli così tristi e anche così gratuitamente cattivi. Ma siamo a Natale e allora tanti auguri anche a loro». Una difesa talmente uguale alle altre che è impossibile non considerarla quantomeno sincera. E non si sa, con Berlusconi non s’è mai saputo, se tutto ciò è meglio o peggio di una scusa pelosa. Qualche mano caritatevole, stavolta, ha corretto il comunicato mettendo tra virgolette «da spogliatoio». Hai visto mai.

 

silvio berlusconi all inaugurazione del centro sportivo del monza

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...