giorgia meloni silvio berlusconi

COME FARA’ IL CENTRODESTRA A GOVERNARE? MELONI E BERLUSCONI SONO DIVISI ANCHE SUL REDDITO DI CITTADINANZA – IL CAV SPINGE PER “RIMODULARLO” MENTRE PER DONNA GIORGIA VA ABOLITO – LA "DUCETTA" INCIAMPA SUL ROMANESCO (“QUESTA NAZIONE VA RIVOLTATA COME UN PEDALINO, VOLEVO DIRE COME UN CALZINO”) E VA ALL’ATTACCO DELL'EUROPA CHE, “INVECE DI PREOCCUPARSI DI FARE SCELTE STRATEGICHE SUL GAS, STAVA LÌ A FARE NORME SU COME SI CUCINANO GLI INSETTI” - VIDEO

 

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONI

«Questa nazione va rivoltata come un pedalino », dice a un certo punto Giorgia Meloni in romanesco, ma poiché si trova a Perugia traduce immediatamente a beneficio della piazza: «Volevo dire come un calzino...», sorride. Quel che è sicuro è che lei è già pronta a farlo: «I politici non sono tutti uguali - scandisce dal palco di piazza IV novembre -. Fratelli d'Italia è pronta a governare questa nazione, io sono pronta».

 

Mercoledì a Pescara, ieri a Perugia, oggi a Cagliari. È un giro d'Italia molto impegnativo ma la presidente di FdI non si spaventa: «Io non ho paura, ho fatto nuoto da ragazza e ho le spalle abbastanza larghe».

 

«Io a Palazzo Chigi? Mi tremano già i polsi all'idea», confessa.

 

Si capisce subito però che vuole togliersi dei sassolini dalle scarpe. Gli attacchi da sinistra, i riferimenti al fascismo, perfino al Festival di Venezia la sua faccia è finita dentro a un documentario intitolato Marcia su Roma . Così, contrattacca: «Noi siamo dipinti come mostri perché non siamo comprabili, ricattabili e non abbiamo lobby di potere alle spalle».

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI

Il potere della sinistra è la sua ossessione: «Questa nazione oggi non è meritocratica - dice - perché oggi qui non fai carriera per il tuo valore ma per la tessera che hai in tasca». Nel mondo dello spettacolo così come nella magistratura. Poi cita la scuola: «La scuola progressista è stata una macchina di disuguaglianza. Bisogna garantire a tutti le stesse opportunità in partenza. La Dad si poteva evitare ed è stata disastrosa».

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

In serata, a Tg2Post , rincara la dose: «Noi siamo dei patrioti mentre è palese come molti articoli della stampa internazionale siano stati imbeccati da circuiti italiani. Mi vergogno di una classe politica che fa interviste all'estero dichiarando che se FdI e il centrodestra vincessero le elezioni, per l'Italia sarebbe una delle dieci piaghe d'Egitto. Ho visto una scioccante intervista di Letta alla Cnn . Ancor di più ho visto il ministro degli Esteri, Di Maio, pagato dagli italiani, dire che se vincesse il centrodestra, in Italia si scatenerebbe una guerra economica...».

 

A Perugia, Meloni affronta molti temi. L'immigrazione: «La sinistra è solidale con le donne che subiscono violenza purché non sia stato un clandestino, perché nella loro morra cinese clandestino batte donna violentata». Poi il reddito di cittadinanza, che lei dice «è da abolire» perché «culturalmente sbagliato», mentre l'alleato Silvio Berlusconi vuole solo «rimodulare, non eliminare» («deve restare per i poveri, va modificata la situazione con i giovani», ha detto ieri l'ex premier).

 

VERTICE CENTRODESTRA A MONTECITORIO

Quindi l'energia: «Ci davano degli antieuropeisti quando criticavamo l'Europa che, invece di preoccuparsi di fare scelte strategiche sul gas, stava lì a fare norme su come si cucinano gli insetti...». Poi la chiusa che scalda i cuori: «Io non vi racconto balle. Non è un momento facile, ma con coraggio e buona volontà possiamo tirare fuori il Paese da questa situazione. Il declino non è un destino, ma una scelta». Eccola, la parola: scelta. «Non voltarsi dall'altra parte - conclude, rivolgendosi a chi ancora è indeciso o pensa di non andare a votare -. Assumersi la responsabilità di una scelta d'amore per questo Paese attraversato dalla rabbia».

SALVINI - BERLUSCONI - MELONI - VIGNETTA BY BENNY

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...