marta cartabia alfonso bonafede

COME SI METTONO D’ACCORDO MANETTARI E GARANTISTI AL GOVERNO? - L’EMENDAMENTO DI FRATELLI D’ITALIA SULLA PRESCRIZIONE È STATO RESPINTO CON I VOTI CONTRARI DI PD E 5STELLE, MENTRE FORZA ITALIA, LEGA E ITALIA VIVA SI SONO ASTENUTI. LA TREGUA NELLA MAGGIORANZA È STATA SANCITA DAL “METODO CARTABIA”, CIOE' CONCENTRARSI SUL MERITO DEI PROBLEMI”. MA È NEL MERITO CHE SORGONO LE DIVERGENZE…

 

ALFONSO BONAFEDE

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

La riforma Bonafede, che congela i tempi di prescrizione dopo il primo grado di giudizio, torna a mietere consensi tra chi non la vuole. E Fratelli d' Italia, per la seconda volta in due giorni, fa riemergere le divisioni nella maggioranza sul tema giustizia.

marta cartabia

 

Dopo la bocciatura, lunedì, dell' emendamento a firma Delmastro Delle Vedove, che chiedeva di bloccare la riforma, ieri è stato respinto anche l' ordine del giorno, dello stesso deputato di FdI, che invocava un impegno del governo «ad adottare ogni iniziativa necessaria al fine di superare, quanto prima, la riforma della prescrizione». Forza Italia, Italia viva e Lega si sono astenuti. Azione non ha partecipato al voto e il Pd, per evitare che l' odg venisse approvato, ha votato in favore dell' avversata riforma, assieme al M5S.

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

 

«Il governo Draghi sembra sempre più una prosecuzione del Conte II, anche nei suoi aspetti più critici fra cui quello di trasformare i cittadini in sudditi sottoposti a processi a vita», ha rimarcato il meloniano Delmastro, spingendo la maggioranza alla difesa.

 

«Ci asteniamo come atto di fiducia nei confronti della ministra Cartabia e di una forte discontinuità rispetto al recente periodo di oscurantismo giuridico e manettaro», spiega il forzista Pierantonio Zanettin. Ed Enrico Costa, di Azione, ammette: «Da FdI arriva una sollecitazione verso una direzione che avevamo intrapreso. Ma nel rispetto del nuovo ministro abbiamo trovato una sintesi».

 

Andrea Delmastro Delle Vedove

Una sintesi che, come per il blocco degli sfratti, è stata trovata con un rinvio a data da destinarsi. Ad ottenerlo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, grazie a un richiamo ai principi costituzionali e ai valori di riferimento dell' Unione europea.

 

Già lo chiamano «metodo Cartabia». Applicato alla giustizia si è condensato in un ordine del giorno, approvato ieri, che «impegna il governo ad adottare le necessarie iniziative di modifica normativa e le misure organizzative volte a migliorare l' efficacia e l' efficienza della giustizia penale, in modo da assicurare la capacità dello Stato di accertare fatti e responsabilità penali in tempi ragionevoli (art. 111 Costituzione), assicurando al procedimento penale una durata media in linea con quella europea, nel pieno rispetto della Carta, dei principi del giusto processo, dei diritti fondamentali della persona e della funzione rieducativa della pena».

ALFREDO BAZOLI

 

Soddisfatti i Cinque Stelle che, con Mario Perantoni, rivendicano: «Mi pare evidente che il clima politico sia cambiato sul tema della riforma del processo penale. Qualcuno sembra non voglia prenderne atto e continui a fare crociate». Mentre il dem Alfredo Bazoli fa notare che l' odg «consente finalmente di deporre le armi della polemica, e di concentrarsi sul merito dei problemi».

 

giandomenico caiazza

Ma è proprio nel merito che sorgono le divergenze. Anche fra i tecnici. Secondo il presidente dell' Unione Camere penali, Giandomenico Caiazza, «la soluzione è la riscrittura della legge delega».

Per Bazoli, invece, ripartire da zero «comporterebbe una ulteriore rilevante dilatazione dei tempi». Mentre, sostiene, il «dl Bonafede sarà l' occasione per misurarci su una riforma di sistema che affronti il tema in modo coerente, superando forzature e le contraddizioni della riforma della prescrizione approvata da M5S e Lega».

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…