
UN TESORETTO DI “SPICCI” - IN TEMPI DI MAGRA, IGNAZIO MARINO S’ATTACCA A TUTTO PER RIMPOLPARE LE CASSE DEL COMUNE: VAI CON IL PIANO PER RECUPERARE LE MONETINE LANCIATE NELLE FONTANE DAI TURISTI - NEL 2013 INCASSATI 1,3 MILIONI
Giovanna Vitale per “la Repubblica - Edizione Roma”
MANUELA ARCURI E IL LANCIO DELLE MONETINE A FONTANA DI TREVI
Chi trova un turista, trova un tesoro. Specie a Roma, dove frotte di visitatori in progressivo aumento — oltre a pagare una tassa di soggiorno sempre più esosa — hanno preso la sana abitudine di lanciare spiccioli in tutte le vasche della città, non più solo nella mitica Fontana di Trevi, per augurarsi di tornare, propiziare la fortuna, giurarsi amore eterno.
Lo ha ben capito la giunta Marino che, in tempi di deficit di bilancio, piani di rientro e risorse sempre più esigue, ha pensato bene di mettere a frutto l’insana passione degli stranieri per gli zampilli della capitale italiana. E con una memoria firmata dall’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli ha dato mandato al sovrintendente Claudio Parisi Presicce di «elaborare un regolamento che disciplini le modalità di recupero, introito e utilizzo del ricavato degli invasi delle fontane monumentali di Roma, oggetto di lancio di monete da parte dei turisti». Come testualmente recita il provvedimento n.10331 all’esame dell’esecutivo.
RACCOLTA DELLE MONETINE DELLA FONTANA DI TREVI
Un’idea, quella di fare cassa con i soldi buttati nell’acqua, che nasce da una doppia constatazione. Il costante aumento degli incassi realizzati ogni anno dalla Caritas diocesana che, in base a una delibera del 2006, è l’unica titolata a ritirare e spendere gli euro rinvenuti dentro Fontana di Trevi: 1,2 milioni solo nel 2013, un terzo in più rispetto al 2010; il fatto che una moda fino a qualche tempo fa confinata tra quei marmi barocchi «risulta oggi in estensione anche ad altri invasi».
Tant’è che «al fine di garantire l’amministrazione capitolina, si rende necessario monitorare e verificare l’entità del fenomeno e unificare le procedure di recupero ed utilizzo del ricavato per tutte le fontane monumentali di Roma », precisa la memoria della Marinelli, «rivedendone sia le di affidamento del recupero, che di utilizzo del ricavato ». Sempre però garantendo la Caritas, che rimarrà comunque titolare del tesoro custodito nella “vasca da bagno” di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni by Fellini.
Una verifica necessaria per misurare le reali potenzialità della nuova entrata. Soprattutto in vista del Giubileo, che secondo tutti i principali osservatori dovrebbe moltiplicare gli arrivi di un buon 30%. E già comunque riscontrabile in base al crescente numero dei “pescatori” di euro beccati in flagrante.
Ladri di monetine a Fontana di Trevi
L’ultimo, mercoledì scorso: un polacco di 40 anni arrestato dagli agenti del commissariato Viminale mentre scalzo e con i pantaloni alzati fino alle ginocchia si stava per immergere nella fontana delle Naiadi, in piazza della Repubblica. Obbiettivo: rubare le monetine lanciate dai turisti. Che, come in fumetto di Topolino, hanno ormai trasformato le pupille del sindaco Marino nel simbolo del dollaro inquadrato da Paperon de’ Paperoni allorché fiutava un buon affare. Ora a portata di mano. Anzi, di lancio nelle fontane. Prese di mira ogni giorno più numerose dagli stranieri che, probabilmente scoraggiati dal cantiere di Trevi, hanno cominciato a lasciare oboli un po’ dappertutto: dal Fontanone del Gianicolo alla Barcaccia, fino ai Quattro Fiumi in piazza Navona. Per le casse del Campidoglio, ossigeno puro, non acqua fresca.
Le Iene ladri di monene a Fontana di Trevi il Comune di Roma prende provvedimenti x