“CREDO CHE SPETTI ANCHE A ZELENSKY VALUTARE LE MODALITÀ DEGLI INCONTRI INTERNAZIONALI” – NELLA SUA RISPOSTA ALLA MELONI, MACRON FA CAPIRE CHE SAREBBE STATO IL PRESIDENTE UCRAINO A CHIEDERE UN VERTICE SOLO CON LUI E SCHOLZ, SENZA INVITARE LA MELONI. QUEL CHE È CERTO È CHE L’ITALIA È ISOLATA PIÙ CHE MAI (ARIDATECE DRAGHI) – LA DUCETTA PROVA A RINSALDARE L’ASSE CON I POLACCHI, CHE HANNO UNA VISIONE ALTERNATIVA DELL’EUROPA A QUELLA FRANCO-TEDESCA. MA COSÌ RISCHIA DI ISOLARSI ANCORA DI PIÙ E RIMANERE FUORI DALLE STANZE DEI BOTTONI – IL DAGOREPORT
1. SALTA ANCHE IL BILATERALE CON ZELENSKY VENDETTA DI GIORGIA, ASSE COI SOVRANISTI
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”
emmanuel macron giorgia meloni xavier bettel roberta metsola
Ha le braccia conserte, gli occhi fissi altrove per evitare di incrociare quelli di lui, le dita che porta nervosamente alla bocca e poca voglia di sorridere. Il broncio di Giorgia Meloni appare ai fotografi dietro il sorriso di Emmanuel Macron nella sala dove i leader attendono l'arrivo di Volodymyr Zelensky. È l'immagine che consegna l'umore di una giornata complicata e a tratti confusa.
[…] Dopo aver attaccato Macron, Meloni ritrova gli alleati di sempre, il premier polacco Mateusz Morawiecki e il ceco Petr Fiala. È l'altra fotografia della giornata. Lei seduta accanto ai vecchi amici, dopo essere stata esclusa dalla cena di Parigi organizzata dal presidente francese per Zelensky e allargata solo al cancelliere tedesco Olaf Scholz. […] Meloni è la leader dei conservatori europei, e ha un peso politico crescente che Morawiecki e Fiala vogliono e possono sfruttare in Consiglio.
EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI
L'orizzonte sono le Europee del 2024, quando – sono convinti – gli equilibri in Europa potrebbero cambiare, a favore della destra. Si accordano di «allineare le posizioni», soprattutto sul tema dei migranti, tema che lacera l'Unione.
Ed è la risposta che prepara Meloni, contro Macron. Ma le serve anche a fermare l'eco che arriva dall'Italia, che racconta di un governo isolato, messo ai margini, compromesso dallo strappo con la Francia e dalle poche simpatie con i tedeschi. La giornata della premier è una rincorsa continua a smentire questa percezione.
VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - INCONTRO A PARIGI
Sono ore non facili per i diplomatici, per chi deve negoziare e ricucire. L'episodio del bilaterale sfumato con Zelensky è un altro possibile cratere dove la premier vede precipitare tutta l'impalcatura della sua credibilità internazionale. Un bilaterale declassato a «lunga conversazione». Da cronometro, è durato qualche minuto.
[…] Messi in fila, uno dopo l'altro i dispiaceri europei per il governo italiano non sono pochi. Prima ancora che partano i negoziati in Consiglio, dalla Commissione europea arriva lo stop alla proroga di un anno delle concessioni balneari, decisa l'altro ieri dalla maggioranza di destra in Italia. E ancora: con numeri schiaccianti la commissione per l'Industria del Parlamento europeo dà il via libera alla direttiva Ue sulle "case green" che Meloni e l'intera coalizione avevano minacciato di voler sabotare. […]
GIORGIA MELONI - MATEUSZ MORAWIECKI - PETR FIALA - TRILATERALE A BRUXELLES
2. LA RELAZIONE DA COSTRUIRE TRA MELONI E MACRON E IL RUOLO SPECIALE DELLA FRANCIA IN UCRAINA
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it
La risposta di Emmanuel Macron a Giorgia Meloni cerca di smorzare i toni, ma tiene il punto. Il presidente francese vorrebbe ignorare la questione – «Non ho commenti da fare» - ma poi invece commenta, precisa, rivendica: «Ho voluto ricevere il presidente Zelensky, assieme al cancelliere Scholz, e penso che facesse parte del mio ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione».
mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2
Il riferimento è al «formato Normandia», cioè l’azione diplomatica a quattro – Ucraina, Russia, Francia, Germania – inaugurata nel giugno del 2014 che portò pochi mesi dopo agli infruttuosi accordi di Minsk.
Macron rivendica il peso diplomatico speciale di Parigi e Berlino, non da oggi, nella questione dell’Ucraina, e aggiunge una frase che chiama in causa le scelte del presidente ucraino: «Credo che spetti anche a Zelensky valutare i formati che preferisce». Come a dire, non abbiamo fatto tutto da soli, anche l’Ucraina ha partecipato alla scelta della cena a tre Macron-Scholz-Zelensky all’Eliseo. E c’è chi sottolinea che Zelensky, rifiutato in video al Festival di Sanremo, è stato ben felice di essere accolto di persona a Parigi.
LO SCONTRO DIPLOMATICO ITALIA FRANCIA VISTO DA GIANNELLI
Da parte francese c’è una forma di sorpresa rispetto alla reazione di Giorgia Meloni. Dopo la crisi della Ocean Viking del novembre scorso i rapporti sono tornati cordiali […].
Ci sono ragioni di fondo – non ultima l’entrata in vigore del Trattato del Quirinale – che spingono per una collaborazione continua tra Francia e Italia, tanto è vero che le due diplomazie stanno perfezionando l’incontro tra il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi e quello francese Gérald Darmanin […]. Ma poi la qualità di una relazione si basa anche su rapporti personali e alcuni automatismi tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni ancora non sono scattati.
[…] Un altro aspetto di cui tenere conto è che la cena di mercoledì sera senza l’Italia sembra essere stata organizzata in poco tempo, in risposta al viaggio a sorpresa di Zelensky a Londra. Francia e Germania avranno pure da tempo un ruolo speciale nella questione ucraina, ma negli ultimi mesi Macron e Scholz sono apparsi spesso titubanti sull’atteggiamento da tenere nei confronti di Putin, tra l’ossessione di Macron di «non umiliare la Russia» e quella di Scholz di non tagliare le linee di approvvigionamento energetico. Dovevano quindi recuperare.
OLAF SCHOLZ - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - INCONTRO A PARIGI
[…] Nei momenti di concitazione, una relazione personale solida e facile può aiutare, ma questa ancora non si è sviluppata tra Macron e Meloni.
A Parigi molti comprendono che Emmanuel Macron possa irritare, con il suo protagonismo e la tentazione di auto-attribuirsi il ruolo di presidente non solo della Francia ma un po’ di tutta l’Europa, [...] ma si sottolinea che una relazione di intesa speciale va costruita in due, e a dimostrare di volerla deve essere quindi anche l’Italia.
Altrimenti, rischiano di prendere il sopravvento i vecchi riflessi, e quindi l’eterna riedizione di uno stanco asse franco-tedesco.
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