IL CREPUSCOLO DELLE OLGETTINE: DA IRIS BERARDI A FRANCESCA CIPRIANI, LE PAPI-GIRL, DOPO AVERLO DIFESO, ADESSO TEMONO IL PEGGIO

Andrea Galli e Cesare Giuzzi per "Il Corriere della Sera"

Una stanca e soprattutto assonnata Iris Berardi, fintamente grintosa al risveglio di mezzogiorno: «Non so nemmeno cos'è successo, chi se ne frega!». Beata lei. Iris Berardi, pur olgettina della prima ora, non compare nel dispositivo di sentenza, dunque non è una dei testimoni che, per aver detto il falso, rischiano di finire indagati. Come per esempio Manuela Ferrera. Un certo straripare verbale dopo essersi ordinata il silenzio stampa.

«Non parlo». Ha sentito di Berlusconi? «Lo stimo, gli voglio bene». Certo, ma lei? «Ho raccontato la verità». Davvero? «Ho raccontato quel che dovevo. Comunque...». Eccoci. «...comunque Silvio si è conosciuto con i miei genitori, e loro mai avrebbero mandato la figlia da una cattiva persona, da, diciamo, un pedofilo. Mi sbaglio?».

Donne in fuga già da un pezzo. Aggrappate a tenerissime, per quanto fanciullesche, scuse. Un'affabile Marystelle Garcia Polanco incolpa il cellulare a corto di credito. Imma De Vivo insiste con un «Pronto? Pronto?» come in preda a un attacco di sordità.

E se Imma mai crollerà, fino a tarda sera, mai inciampando, mai abboccando, la signora Polanco, più che altro per non rovinarsi il resto del giorno, a un certo punto, anzi quasi subito, si concede: «I sette anni di condanna? Me li aspettavo, lo sapevano tutti. Adesso non vorrei si mettessero a colpire anche noi».

Ci sta pensando? «Ci penso con l'avvocato. Vede, è un po' difficile». Cosa è difficile? «Non lo so. Ma potrei presentarmi dai magistrati prima che mi chiamino...». Chissà se ci andrà anche Roberta Bonasia. Che ne pensa Roberta? «Mmmhhhh». Cosa teme? «Il problema, vede, è che non posso parlare». In che senso? «Non posso, mi perdoni».

Ora, sarà che a star lontano viene facile, pur se - qui introduciamo Michelle Conceicao - la lontananza è figlia di un provvedimento di espulsione dall'Italia; comunque, la medesima Michelle, dal Brasile, finalmente confessa la verità: «La verità è che le ragazze hanno paura. Hanno taciuto per paura e anche perché si aspettavano da lui una quantità di soldi. Qualunque persona che ha difeso Berlusconi rischia».

Chi conosce si faccia avanti, sembra esortare. In realtà ci sarebbe una seconda verità: «Sono molto contenta». Motivo? «Contenta di non essere a Milano». Non c'è nemmeno Marystelle, a Milano, almeno a darle ascolto: «Mi trovo in Svizzera e, per quel problema al telefonino, che è morto, dovremmo risentirci domattina». L'indomani. Addirittura.

Ce n'è soltanto una, fra le mille, che con orgoglio non soltanto non scappa, ma adora farsi trovare. Miriam Loddo. Siccome il cellulare balbetta, con istantaneo sms regala un secondo numero. Signora Miriam Loddo... «Che tristezza». Teme la prigione? «Visto che accanimento contro Silvio? Ci sono assassini in libertà, che escono e scrivono libri e si fidanzano. Io, casomai dovessi ripresentarmi in tribunale, non cambierò una virgola rispetto all'iniziale deposizione». Entrando un poco nel dettaglio... «Avete sentito la quantità incredibile di soldi spesi per le intercettazioni?».

Sicuramente, ma riguardo alla sua posizione... «Una rottura di scatole, questo è stata l'inchiesta, una gran rottura di scatole. La nostra vita, la nostra carriera...». Lei e Silvio avete avuto recenti incontri? «La saluto, devo finire degli studi per l'università... La verità è una». Cioé? «Davvero, ho da fare». Non può abbandonarci proprio ora: a proposito di verità... «Niente».

Non meno di quindici giorni e non oltre i venti. Francesca Cipriani, fa sapere un tipo con forte accento veneto che si presenta come suo manager, si è concessa il suddetto preciso lasso di tempo per evitare qualsiasi commento. Però il silenzio lo romperà, mica può tacere a vita. «Ovvio», spiega lui, «ovvio. Ci sono, mi creda, questo glielo posso anticipare, con uno strappo alla regola, ci sono delle novità bomba».

Tipo? «Tipo delle bombe mediatiche. L'Italia intera parlerà di Francesca». Riguardano il processo? «No, per carità. Francesca si è lasciata alle spalle quel passato, si è buttata nella carriera, con forza e impegno. Le ferite sono state profonde. Quante ne ha subite, Francesca. Ma si rifarà ampiamente, avrà un successo televisivo strepitoso. Un clamoroso cambiamento nel suo percorso professionale».

E se verrà indagata, condannata? «Figuriamoci». Potrebbe anche essere. «No, dai. Sarà una bomba». Perdoni, senza offesa: non alluderà per caso a uno scenario rivoluzionario, a un incredibile contropiede, al debutto nel mondo del... «Nooooo... Come la Tommasi? Fermi, fermi. Francesca è antitetica, rispetto alla Tommasi...». E quindi cosa diamine sarà? Hollywood? «Beh, non esageriamo».

 

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