crocetta borsellino tutino

ANAL FROCETTA – “IL CHIACCHIERICCIO DELLE SCORSE SETTIMANE PARLAVA DI UNA PRESUNTA TRESCA SESSUALE FRA ME E TUTINO, MA IO SONO RIGOROSAMENTE PASOLINIANO, NON SONO INTERESSATO AI BORGHESI” (ORA SIAMO TRANQUILLI)

Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera

 

Al terzo giorno di clausura, accanto al Castello di Tusa, schiude la porticina della sua casetta da 60 metri quadri, tre stanze, una sopra l’altra, i gerani alla finestra, e Rosario Crocetta compare in polo azzurra, indicando la gattina che fa le fusa e il devoto assistente, Giuseppe, pronto col caffè: «I soli fedeli rimasti...». Eccolo il presidente accusato di «una colpa infinita mai commessa», appagato dal dirimpettaio che rientra verso i resti del castello dove abita, sullo stesso cortile sorvegliato da un gippone dell’Esercito, in cima alla collinetta con vista mozzafiato sul mare fra Palermo e Messina. «Gradisce, presidente? Noi siamo tutti con lei». E il governatore: «Non posso, il diabete...». 

Rosario Crocetta Rosario Crocetta


Comincia così la domenica del contrattacco. Perché Crocetta, rinfrancato dalle smentite della Procura sulla presunta telefonata dell’ Espresso, su parole e silenzi lanciati contro Lucia Borsellino, decide di replicare: «Sono rimasto in silenzio a piangere, travolto da un massacro mediatico, sbattuto in prima pagina come un mostro. Io, Sampieri, l’ex manager dell’ospedale Villa Sofia, e Matteo Tutino, il medico, considerati come gli organizzatori della “seconda strage Borsellino”... Una follia, un complotto, una congiura». 

Rosario CrocettaRosario Crocetta


La pace di questo cortile francescano viene interrotta dalla rabbia di Crocetta. Meglio salire al terzo livello, la stanza salottino, cucina e camera da letto insieme. E qui evoca Voltaire: «Lo diceva: nella calunnia può essere tutto falso, ma resta il dubbio che possa essere tutto vero... E io debbo difendermi pure dalle menzogne». A cominciare da quella telefonata: «Sono convinto che si tratti di una intercettazione ambientale, confusa, piena di fruscii, in parte incomprensibile, con Tutino che parla, ma senza che nessuno sappia con chi. Certo non con me per la semplice ragione che in quello studio io non c’ero». 


Necessario mettere a fuoco il rapporto fra Crocetta e il suo medico personale, dal 29 giugno agli arresti domiciliari per truffa. «No, non ho un medico personale. Non sono Berlusconi. Tutino è il medico dei personaggi più in vista di Palermo. A me presentato da una persona di indubbia legalità. Stava recitando il rosario e mi chiese di farlo con lui. Rifiutai. Ho una visione più intimista della fede. Poi cominciò a rappresentarmi le sue battaglie contro l’illegalità...». 

lucia borsellino rosario crocettalucia borsellino rosario crocetta


Perché il governatore, conosciuto un medico allora in servizio a Caltanissetta, lo promuove e trasferisce a chiamata come primario in uno dei più grandi ospedali di Palermo? «Io? Sampieri, da direttore di Villa Sofia, ha chiamato Tutino a Villa Sofia. Che motivo avevo io?». Per tanti, in vista delle elezioni nazionali, Tutino sosteneva il «Megafono» di Crocetta. No,il governatore contraddice: «Lui stava con Antonio Ingroia, all’epoca magistrato. Anzi, cercò di convincermi ad affiancare il “Megafono” alla loro “Rivoluzione civile”. Spiegai che sarebbe stato un fallimento. L’unica che ne conveniva era la moglie di Tutino, grande anestesista. La pensava come me. Convinti entrambi di dovere stare in un centrosinistra unito». 


Il resto delle intercettazioni sono comunque sconvolgenti anche per Crocetta: «Emergono linguaggio e metodi inaccettabili che fanno indignare. Ma per proprietà transitiva l’indignazione dovrebbe trasferirsi su di me perché avevo tale medico? Eh no. Ricordo il chiacchiericcio delle scorse settimane quando c’è stato chi ha fatto girare la voce di una presunta tresca sessuale fra me e Tutino. Preciso: essendo rigorosamente pasoliniano, non sono interessato ai borghesi. Non mi piacciono. Come non mi piacciono i “lipoaspirati”».

 

BORSELLINO - TUTINO - CROCETTABORSELLINO - TUTINO - CROCETTA

E lo dice come se non si sapesse che Tutino l’ha sottoposto proprio a questo intervento. «Ho aspirato il grasso pericoloso per un diabetico. Non ho fatto lifting addominale. Ho pagato 3.800 euro in clinica privata». Operazione in contrasto con il fatto che non gli piacciano i «lipoaspirati». No, nessun contrasto: «Infatti io non mi piaccio. Anche perché io sono borghese. Meglio i proletari. Posso dirlo?». 

matteo tutinomatteo tutino


Meglio passare al «calvario» descritto da Manfredi Borsellino parlando della sorella sabato davanti al presidente Mattarella. «Si, quello di Lucia è il mio stesso calvario. Io l’ho sempre difesa. Una settimana prima della bufera siamo andati a cena, io e lei. Una serata bellissima. Abbiamo parlato delle infiltrazioni nella sanità, dei rischi che corriamo io e lei per avere bloccato i malaffari». 


Ultimo incontro con Lucia? «Mercoledì scorso. La sera di nuovo insieme. Tutto perfetto. La mattina dopo qualcuno le mostra il dossier, scoppia il caso Espresso , lei emotivamente esplode e io vengo travolto. Anche dal susseguirsi dei messaggi di Mattarella e Renzi, dei presidenti di Senato e Camera, di Alfano. Solidarietà a Lucia e, implicitamente, distanza dal “mostro”. Finché alle cinque della sera arriva la smentita del procuratore Lo Voi. Alla faccia dei parolai dell’antimafia, come Fava o Leoluca Orlando».

 

ROSARIO CROCETTA ROSARIO CROCETTA

Tanti gli avversari. «Ci sono quelli che si vogliono candidare a presidente. E quelli che appena parlano i capi sbracano, anche seguendo l’imprevidente Renzi. Ma lo capisco. Tutti travolti in quel momento da notizie da nessuno verificate e apprese da altri»

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…