CHI METTE IL NASO NELLE BARBE FINTE? - LA DELEGA AI SERVIZI SEGRETI E’ IN MANO A GIUSEPPE CONTE SOLO PERCHE’ SALVINI E DI MAIO NON TROVANO UN ACCORDO - LUIGINO VORREBBE PIAZZARE VITO CRIMI, GIA’ MEMBRO DEL COPASIR - IL LEGHISTA VUOLE AFFIDARE GLI 007 A GIANCARLO GIORGETTI - IL DESTINO DELLA DELEGA ALLE TELECOMUNICAZIONI TIENE IN ANSIA BERLUSCONI…

Marco Conti per “il Messaggero”

VITO CRIMI CON IL MEGAFONO

 

La richiesta ai partiti di indicare i nomi per le commissioni parlamentari avverrà oggi. E' però probabile che i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, dovranno attendere ancora un po' prima di ricevere l' elenco. Nei partiti di maggioranza, M5S e Lega, è un continuo rincorrersi di voci e posizionamenti e la partita si intreccia con quella del sotto-governo. Ovvero delle nomine di vice ministri e sottosegretari che prevedono un' indennità aggiuntiva rispetto a quelle degli altri parlamentari.

 

IL PALAZZO

Il manuale Cencelli giallo-verde prevede venti sottosegretari e cinque viceministri al M5S e quindici sottosegretari e tre vice alla Lega. Quarantatre poltrone che i due partiti si stanno spartendo non senza tensioni anche legate alla necessità di non sguarnire troppo palazzo Madama dove i numeri della maggioranza non sono abbondantissimi.

 

GIUSEPPE CONTE

I nodi ancora irrisolti riguardano la delega ai servizi segreti e quella alle telecomunicazioni. La prima è ora in capo al premier Giuseppe Conte soltanto perchè Di Maio e Salvini continuano a litigare. Il primo la vorrebbe per Vito Crimi, parlamentare alla seconda legislatura, già membro del Copasir, che ha buoni rapporti anche con le attuali opposizioni. Salvini vorrebbe invece finisse nelle mani di Giancarlo Giorgetti, già sottosegretario alla presidenza.

 

Se Crimi non la dovesse spuntare per un ruolo da sottosegretario alla Presidenza - al quale tiene molto Di Maio per bilanciare Giorgetti, Crimi potrebbe tornare a guidare il gruppo alla Camera, mentre a palazzo Madama potrebbe andare Laura Castelli se non dovesse riuscire ad avere un ruolo di governo.

giancarlo giorgetti

 

Problemi simili, ma ovviamente con argomenti diversi, tra Lega e M5S anche sulle telecomunicazioni. La competenza sulle frequenze tv è del ministero allo Sviluppo e Di Maio non vorrebbe cederla anche se è stata sempre assegnata ad un viceministro. La Lega la reclama per questioni di buon-vicinato. La delega si occupa di temi che riguardano le tv di Silvio Berlusconi e ha una certa importanza malgrado l' avvento del digitale.

 

L'idea è di assegnarla ad Armando Siri, ma il M5S non intende dare l' idea di una sorta di appeasement con Mediaset. Alla commissione Bilancio della Camera potrebbe arrivare il moderato Federico D' Inca, parlamentare veneto laureato in Economia alla seconda legislatura, vicino a Di Maio. La Lega però punta i piedi proponendo il sovranista Claudio Borghi o chiedendo in cambio la presidenza della Bilancio del Senato proponendo Alberto Bagnai.

 

lorenzo fioramonti luigi di maio

Nelle pattuglia grillina prendono quota per un posto da viceministro i nomi di Manlio Di Stefano (Esteri), Michela Montevecchi (Cultura), Lorenzo Fioramonti (Mise), Fabiana Dodone (Interni), Se la Castelli diventerà capogruppo al Mef potrebbe andare Stefano Buffagni l' uomo che dentro il Movimento ha in mano il dossier delle nomine nelle participate che dovrebbe venire al pettine entro breve. Ma poichè la partita non è ancora chiusa, chance ne hanno anche i grillini Gianluca Vacca e Andrea Cioffi.

 

LA GARANZIA

centinaio

Nuovi capigruppo anche in casa Lega, visto che Giorgetti e Centinaio sono emigrati al governo.

Al Senato è in pole Stefano Candiani mentre alla Camera potrebbe toccare Guido Guidesi se Nicola Molteni otterrà la presidenza della commissione Giustizia. Posti di governo nel Carroccio anche per Edoardo Rixi, Gianni Tonelli, Massimo Bitonci, Angela Colmellere, Paolo Grimoldi, Barbara Saltamartini e Gianluca Cantalamessa. Le due commissioni bicamerali di garanzia, Vigilanza Rai e Copasir, dovrebbe andare all' opposizione. Per la prima dovrebbe farcela Paolo Romani (FI), la seconda potrebbe toccare a Lorenzo Guerini (Pd).

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