DIPARTITO DEMOCRATICO - RISCHIANO DI SALTARE LE PRIMARIE DEL PD FISSATE PER IL 27 GENNAIO - I RENZIANI, CHE NON HANNO ANCORA UN CANDIDATO SEGRETARIO, VOGLIONO RINVIARLE A DOPO LE ELEZIONI EUROPEE LASCIANDO IL PARTITO IN MANO A MAURIZIO MARTINA (TANTO NELLA SITUAZIONE ATTUALE IL "GIGLIO MAGICO" CONTROLLA SENZA TROPPI PROBLEMI SIA I GRUPPI PARLAMENTARI CHE L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PARTITO)
Marco Antonellis per Dagospia
Riusciranno i nostri eroi a celebrare le primarie? Il segretario pro tempore Maurizio Martina le avrebbe già fissate per l'ultima settimana di gennaio, domenica 27. Ma nulla sembra mai definitivo nel Partito Democratico. Fonti del Nazareno interpellate nelle ultime ore ci tengono a far sapere che con tutta probabilità le primarie, cioè l'atto finale con cui si decreterà chi sarà il prossimo segretario del partito, potrebbero slittare. Di quanto? Non si sa. I motivi? Molteplici.
Di sicuro non si potranno fare il 27 Gennaio perché coincide con il Giorno della Memoria. Per questo, negli incontri riservato tra i capi corrente si comincia a discutere sottovoce delle prime settimane di febbraio. Ma è una soluzione che non piace a tutti anche perché ovviamente ognuno prima che all'interesse del partito guarda al proprio tornaconto personale.
E nemmeno la riunione della segreteria del partito che si è riunita ieri è riuscita a sciogliere il nodo. I renziani, ad esempio, sono quelli che guardano più lontano nel senso che vorrebbero tenere le primarie addirittura a marzo dato che di candidati al momento non ne hanno nemmeno mezzo né tantomeno sono disponibili a scendere a patti con i candidati degli altri.
Ma la tattica dilatoria dei renziani e anche di larga parte dei cattolici ancora autorevolmente presenti nel PD potrebbe nascondere ben altro: "In realtà stanno facendo melina perché ancora sperano di rinviare le elezioni del segretario PD a dopo le europee. D'altra parte una volta arrivati a marzo chi sarà così pazzo da indire le primarie a soli due mesi dalle elezioni europee di maggio ed in piena bagarre per la formazione delle liste elettorali?".
Insomma, come facevano notare esponenti del Nazareno presenti ieri alla segreteria Pd, è veramente la soluzione migliore impegnare il partito in mesi di battaglie congressuali mentre il Paese vive uno dei suoi momenti più difficili e a ridosso di una tornata elettorale fondamentale per il futuro dell'Italia e dell'Europa?
Ecco dunque svelata la vera strategia dei renziani: rinviare sine die le primarie e, in mancanza di un candidato valido ma soprattutto unitario, lasciare il partito in mano a Maurizio Martina (tanto nella situazione attuale il Giglio magico controlla senza troppi problemi sia i gruppi parlamentari che l'Assemblea Nazionale del partito). L'idea, peraltro, sembra non lasciare affatto indifferente l'attuale segretario “pro tempore”.