LA DISPERAZIONE IN GRECIA HA RAGGIUNTO UN TALE LIVELLO CHE ANCHE LE PROTESTE SONO MENO VIOLENTE: SIA DALLA PARTE DEI MANIFESTANTI CHE DA QUELLA DELLE FORZE DELL’ORDINE C’È RASSEGNAZIONE - NON NE VA PIÙ BENE UNA: È VENUTO IN VISITA HOLLANDE, SIMBOLO DELL’ANTI-AUSTERITÀ, MA I GIORNALI ERANO IN SCIOPERO E NON SE N’È SAPUTO NULLA - IL GOVERNO, NON SAPENDO PIÙ CHE FARE, SE LA PRENDE CON L’ESTREMA SINISTRA…

Fabio Morabito per "Il Messaggero"

LA CRISI
È diventata l'etichetta del baratro, la parola che indica il disastro in Europa. Grecia. Se ne parla come spauracchio anche nella campagna elettorale italiana, se si vuole insultare un candidato premier si dice: «Ci ridurrà come la Grecia». Ieri decine di migliaia lavoratori (ma anche pensionati, studenti, disoccupati) sono tornati in piazza per protestare contro la politica di austerità del governo. I due principali sindacati del Paese avevano proclamato uno sciopero generale di 24 ore.

È il primo nell'anno, un anno che sarà ancora molto difficile. Ci sono stati scontri ad Atene: i manifestanti hanno lanciato sassi e bombe molotov contro la polizia, gli agenti hanno lanciato lacrimogeni. Ma l'unico ferito è stato un manifestante picchiato (sembra) da un gruppo di altri contestatori che lo avrebbero scambiato per un neonazista. La polizia sembra aver gestito con responsabilità una protesta che sfiora la disperazione. Gli agricoltori della regione della Tessalia hanno bloccato l'autostrada che collega Atene con il nord. La polizia è intervenuta, ma non ci sono stati incidenti.

LA VISITA DI HOLLANDE
I giornalisti avevano già scioperato martedì, procurando l'ira del primo ministro Antonis Samaras, perché così è stato "silenziato" l'avvenimento. E cioè la visita del presidente francese Francois Hollande, un blitz di poche ore per dare sostegno agli sforzi di austerità del Paese.

Sulla visita di Hollande c'erano attese forti dal tri-partito al governo, perché a parte la promessa di investimenti francesi, Hollande incarna (a differenza della cancelliera tedesca Angela Merkel che era passata ad Atene quattro mesi fa) un'idea di «anti-austerità e crescita». Proprio il messaggio che i greci aspettano da tre anni, da quanto è esplosa la crisi economica. Il governo ha attaccato Syriza, il partito della sinistra radicale che è all'opposizione, e che ora dai sondaggi è indicato come il primo partito del Paese. Sarebbe stata Syriza, è l'accusa, a orchestrare il black-out mediatico. Anche i siti si sono fermati, e le immagini dell'arrivo del presidente francese sono state diffuse. Ma erano immagini mute.

LA VISITA DELLA TROIKA
Lo sciopero ha bloccato scuole, ospedali, banche e uffici pubblici. Si sono fermati i treni, il trasporto pubblico ad Atene, gli operai marittimi hanno bloccato le navi nei porti. La prossima settimana sono attesi nella capitale i rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale, e si temono ulteriori richieste di sacrifici al Paese. In ballo ci sono i 230 miliardi di aiuti richiesti e promessi. I redditi in tre anni sono diminuiti del 38% (la fonte è un sondaggio dell'Istituto per le piccole imprese).

La disoccupazione tra i giovani dai 18 ai 25 anni è oltre il 60%. Nel totale della popolazione in età da lavoro, è al 27%. Ogni giorno ci sono mille disoccupati in più. Il Pil, Prodotto interno lordo che lo scorso anno è sceso del 6%, è retrocesso ai livelli di dodici anni fa. Chi non ha più la casa, va a vivere in strada. Aumentano la violenza, le rapine e i furti nelle case. I crimini gravi son aumentati del tremila per cento in due anni.

È ritornato il terrorismo: dagli ordigni rudimentali lasciati davanti alle porte di casa di giornalisti, alle bombe nei centri commerciali, fino agli attacchi con i kalashnikov. E su questo si accende l'ennesima polemica del governo contro Syriza, accusata di offrire copertura politica ai terroristi.

«Il senso della mia visita è quello di portare il sostegno della Francia alla Grecia perché si risollevi» aveva detto Hollande martedì, nel giorno del silenzio dei media. Concludendo con un messaggio che voleva trasmettere speranza: «Misure di sostegno alla crescita sono indispensabili. Rifiuto un'Europa che condanni i Paesi ad una austerity senza fine». Anche se ai greci, ora, il tormento di una crisi devastante sembra proprio senza fine.

 

 

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