BARACK ATTACK - OBAMA GODE PER IL SUCCESSO DI SANTORUM CHE INDEBOLISCE L’UNICO SFIDANTE CREDIBILE, MITT ROMNEY - È FACILE ANCHE PER LUI AMMICCARE ALL’ELETTORATO MODERATO DESCRIVENDO GLI AVVERSARI COME UNA CRICCA DI INVASATI DI DESTRA - LA NOMINA DI RICHARD CORDRAY A GARANTE DEI CONSUMATORI DEI PRODOTTI FINANZIARI A WALL STREET È UN ALTRO SCHIAFFO AGLI AVVERSARI REPUBBLICANI DEL CONGRESSO, GLI UNICI POLITICI MENO POPOLARI DEL NEGRITO…

Maurizio Molinari per "la Stampa"

Barack Obama infonde ottimismo nei volontari dell'Iowa, nomina il garante dei consumatori a Wall Street e accusa i repubblicani di essersi spostati troppo a destra: le tre mosse compiute in rapida successione svelano l'intenzione di restare all'offensiva, evitando che le primarie dei rivali allontanino l'attenzione del grande pubblico dalla Casa Bianca.

L'infusione di ottimismo arriva nella notte elettorale con la videoconferenza del Presidente, collegato in diretta con i caucus dove oltre 25 mila democratici votano formalmente per lui in vista della convention di Charlotte in North Carolina. Obama ammette nostalgia per la battaglia dell'Iowa che quattro anni fa lo lanciò verso la Casa Bianca e dice che «grazie al vostro voto di allora molte riforme sono avvenute» così come altre potranno seguire se verrà rieletto. «Sono orgoglioso di voi e ottimista sul futuro dell'America» afferma Obama rispondendo così alle critiche di Mitt Romney, che lo definisce un «presidente pessimista».

E per dimostrare che la volontà di «cambiare» è la stessa del 2008, la Casa Bianca annuncia la nomina di Richard Cordray a garante dei consumatori dei prodotti finanziari a Wall Street. È una carica creata dalla riforma della finanza votata dal Congresso ma finora Obama non l'aveva potuta fare a causa dei veti dei leader repubblicani. La precedente candidata a tale ruolo, Elizabeth Warren, era stata obbligata a gettare la spugna proprio per le pressioni dei conservatori. La scelta di tempi per designare Cordray è in sé una sfida al Congresso in quanto avviene durante la pausa invernale dei lavori e consente al prescelto di entrare subito in carica, senza passare per l'esame delle commissioni.

A completare l'affondo contro i repubblicani c'è la decisione di annunciare la scelta di Cordray con un comizio a Cleveland, nello Stato dell'Ohio considerato decisivo nella sfida presidenziale. «Sono i leader repubblicani del Congresso che ostacolano riforme come questa - afferma Obama dal palco - volevano condizionare la nomina di Cordray ad un indebolimento dei controlli sulla finanza ma non potevo accettarlo».

Obama ripete spesso la frase «i leader repubblicani del Congresso» per avvalorare l'immagine di un duro braccio di ferro con Capitol Hill, la cui popolarità, all'11-12 per cento, è inferiore a quella del Presidente, compresa per i rilevamenti Gallup fra il 43 ed il 47 per cento.

La terza mossa arriva da Chicago, dove nel quartier generale della campagna elettorale il manager Jim Messina offre una lettura dei risultati dell'Iowa secondo cui «i repubblicani sono nelle mani degli estremisti del Tea Party» perché «il voto ha spostato a destra il partito» indebolendo il moderato Mitt Romney a favore del conservatore Rick Santorum e del libertario Ron Paul.

Contrapponendo Obama a un fronte repubblicano «più estremista» Messina tenta di corteggiare gli elettori moderati ed indipendenti, allontanandoli da Romney considerato ancora come l'avversario più insidioso guardando a novembre. È una tattica che serve anche alla raccolta fondi perché Messina vede nei 13 milioni di dollari in pubblicità negative già spesi dai candidati repubblicani le avvisaglie di quanto avverrà contro Obama.

 

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