matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

SALVINI-GIORGETTI: LA GUERRA CONTINUA - DOPO IL MES, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA MOLLA "IL CAPITONE" ANCHE SUL CANONE RAI - IL LEADER LEGHISTA VUOLE CANCELLARE "LA TASSA PIÙ ODIATA DAGLI ITALIANI" ENTRO LA LEGISLATURA. PER MELONI, FORZA ITALIA (MEDIASET) E GIORGETTI NON SE NE PARLA. IL CANONE, CHE VERRA’ SGANCIATO DALLA BOLLETTA ELETTRICA, ANDRÀ RIDOTTO – IL PIANO DI TAGLI PRESENTATO DA GIORGETTI AI VERTICI RAI PER FAR FRONTE AL BUCO DA 580 MILIONI…

Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per repubblica.it

 

 

salvini giorgetti

Pensavano di trovare una sponda amica, i vertici Rai. Al primo incontro con il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti nella sua veste di azionista di controllo, la triade che gestisce la Tv di Stato era arrivata piuttosto baldanzosa. Ricevuti in via XX Settembre per illustrare il piano industriale e discutere le linee guida del contratto di servizio che fra un paio di settimane approderà in Vigilanza, la presidente Mariella Soldi, l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi erano convinti di poter strappare qualche promessa utile per tirare l’azienda fuori dai guai.

 

E invece il titolare dell’Economia non ha solo ribadito che il canone verrà sganciato dalla bolletta elettrica, così come l’Europa chiede da tempo, contro il volere degli amministratori, terrorizzati dal rischio evasione che prima della riforma superava il 30%. Ma ha anche ribadito che per far fronte al pesante indebitamento del Servizio pubblico, pari a 580 milioni di euro, non si potrà far ricorso alle risorse destinate alla digitalizzazione e alla conversione tecnologica, ma occorrerà procedere con un drastico taglio dei costi. Un piano lacrime a sangue divenuto a questo punto ineludibile.

 

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI

Una doccia fredda. Amministratore delegato e direttore generale hanno molto insistito sulla necessità di completare il processo di trasformazione della Tv tricolore in una digital media company integrata, in grado di stare al passo di una concorrenza sempre più agguerrita e dei gusti del pubblico, soprattutto giovane, in rapida evoluzione: piano che richiederebbe “adeguatezza, certezza e stabilità delle risorse su un orizzonte pluriennale”, ha sottolineato Sergio. Chiedendo, in particolare, rassicurazioni sul canone, “che in Italia è fra i più bassi d’Europa”: allusione neanche troppo velata a un eventuale aumento. Ma Giorgetti – forte anche del mandato ricevuto da Salvini, che quel tributo lo vorrebbe addirittura abolire – ha fatto muro.

matteo salvini e giancarlo giorgetti 8

 

Prima ha ricordato che già l’anno scorso il governo precedente aveva alleggerito le bollette di un altro onere improprio, legato al nucleare, quindi adesso toccherà fare lo stesso con quello Rai. E poi ha aggiunto qualcosa che è subito suonato allarmante alle orecchie dei vertici della concessionaria: uno degli obiettivi da raggiungere – ha scandito il ministro del Tesoro – è la riduzione del canone per i cittadini, al netto delle risorse che comunque verranno garantite e dei tagli necessari per sostenere il debito.

 

 

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