giorgia meloni e ursula von der leyen pnrr

ALLA FINE DOVREMO AMMETTERE CHE L’ITALIA NON RIUSCIRÀ A UTILIZZARE I MILIARDI DEL PNRR - LO SPIFFERO DAL GOVERNO: “I RITARDI DEL PIANO NAZIONALE DELLE RIFORME SONO INCOLMABILI E NON DIPENDONO NEMMENO DALL'INCAPACITÀ DEI GOVERNI. È IL SISTEMA A NON ESSERE IN GRADO DI ASSORBIRE QUEL VOLUME DI INVESTIMENTI” - “FOSSI IN GIORGIA MELONI CHIEDEREI ALL'EUROPA O UNA DILAZIONE DEI TEMPI, O UN DIMEZZAMENTO DEI FONDI. DEI 209 MILIARDI PREVISTI NE POSSIAMO UTILIZZARE FORSE CENTO” - FRA LE QUESTIONI CONTESTATE DALLA COMMISSIONE AL GOVERNO MELONI CI SAREBBE ANCHE LA RIFORMA DEI POTERI DI GESTIONE DEL PIANO, ORA CONCENTRATI A PALAZZO CHIGI…

raffaele fitto giorgia meloni

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

Il clima è tale da spingere un importante ministro del governo ad una previsione fosca: «I ritardi del Piano nazionale delle riforme sono incolmabili e non dipendono nemmeno dall'incapacità dei governi. È il sistema a non essere in grado di assorbire quel volume di investimenti. Se fossi in Giorgia Meloni, convocherei una conferenza stampa, annuncerei che l'Italia non ce la fa, e chiederei all'Europa o una dilazione dei tempi, o un dimezzamento dei fondi. Dei 209 miliardi previsti ne possiamo utilizzare forse cento».

 

obiettivi e tempi del pnrr - la stampa

La previsione si è in parte già avverata. Secondo le stime della Corte dei Conti, abbiamo fin qui effettivamente speso il dieci per cento delle risorse a disposizione, più o meno venti miliardi di euro. Il governo ha già aperto un tavolo con Bruxelles per verificare la possibilità di spostare alcune spese dal 2026 al 2029. Ma il problema è molto più grosso: fra l'Italia e la Commissione europea c'è uno scontro in atto su investimenti già deliberati e riforme che avrebbero dovuto essere già completate.

 

Dietro un formalissimo comunicato inviato da Palazzo Chigi il problema ieri è venuto allo scoperto. «Abbiamo concordato di prolungare di un mese la valutazione per consentire alla Commissione di completare le attività tecniche di campionamento e verifica». Il mese in più a cui fa riferimento il governo è il tempo necessario a valutare il raggiungimento degli obiettivi del secondo semestre 2022, in virtù dei quali l'Italia dovrebbe ricevere l'ultima rata (venti miliardi di euro) del Recovery Plan.

PNRR Next Generation EU

 

Ebbene, per i tecnici di Bruxelles ci sono almeno tre cose che non vanno: le riforme delle concessioni aeroportuali, delle reti di teleriscaldamento, l'ammissibilità dei finanziamenti di due investimenti, per i nuovi stadi di Firenze e Venezia.

 

Qui la nota di Palazzo Chigi è maliziosa: gli interventi «sono stati selezionati attraverso la procedura di gara del 30 giugno 2022», ovvero quando al governo c'era ancora Mario Draghi. «Si stanno accorgendo ora della congruità di questi investimenti?», dice al telefono un esponente di Fratelli d'Italia che chiede l'anonimato. […] secondo alcune fonti europee fra le questioni contestate dalla Commissione al governo Meloni ci sarebbe anche la riforma dei poteri di gestione del Piano, ora concentrati a Palazzo Chigi.

 

GIORGIA MELONI PNRR

I tecnici che negli ultimi due anni hanno lavorato al Pnrr sostengono che mettere mano alla governance in corsa è stato un errore, perché sta rallentando ancor di più la macchina burocratica. Il ministro degli Affari comunitari Raffaele Fitto, sulle cui spalle ormai pesa l'onere dei risultati, deve iniziare a parare i colpi. Per oggi è concordata una cabina di regia per fare il punto sul Piano. […]

 

Risolto il braccio di ferro sulla rata dell'anno scorso (a Palazzo Chigi sono convinti sia questione di giorni) Fitto presenterà la relazione semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr. Avverrà entro la fine di aprile, a cavallo della presentazione del Documento di economia e finanza, e poco prima di inoltrare le richieste di modifica al termine per alcuni investimenti del Piano, che il governo vorrebbe posticipare al 2029. Nelle intenzioni del ministro quello sarà il momento per dimostrare che i ritardi non possono essere attribuiti ad un governo insediato da meno di sei mesi.

fitto meloni

 

Fitto è costantemente sulla tratta Roma-Bruxelles-Roma per mettere una toppa ai problemi che si stanno accumulando. Nelle riunioni a porte chiuse il ministro ha detto di considerare un errore sia il braccio di ferro sulla messa a gara delle concessioni balneari che la mancata ratifica della riforma del Fondo salva-Stati: «più tempo aspettiamo, peggio andrà». […]

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO