TESTA DI PIETRA - ED MILIBAND FA SCOLPIRE SU UNA TAVOLA DI PIETRA LE SUE PROMESSE ELETTORALI - LA TROVATA PERÒ VIENE SBEFFEGGIATA DAI SOCIAL-CAZZONI E OFFRE L’ASSIST AL RIVALE CAMERON: “È LA SUA PIETRA TOMBALE”
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Il leader laburista britannico, Ed Miliband, ha voluto immortalare il suo programma elettorale in vista del voto di giovedì, incidendolo su un'enorme tavola di pietra. La scelta di far «scolpire» gli impegni è un tentativo di convincere i molti elettori indecisi di una campagna che vede i Labour e i Tory di David Cameron appaiati nei sondaggi. Il gesto ha però scatenato le ironie dei social media e anche le critiche degli avversari: Cameron ha avuto gioco facile nel paragonare la stele a «una pietra tombale» sulla campagna laburista.
Sul «manifesto in pietra» Miliband ha sintetizzato i suoi impegni in materia economica, di assistenza sanitaria, immigrazione, accoglienza abitativa. «Promesse ora scolpite nella pietra, perchè non saranno abbandonate il giorno dopo le elezioni», ha giurato. E ha anche promesso di piazzare la stele alta due metri e mezzo nel giardino di Downing Street, qualora dovesse diventare premier.
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Il leader laburista non aveva forse calcolato la reazione della Rete che non si lascia sfuggire assit come questo dalla classe politica: subito sono cominciate a circolare foto truccate, a cominciare da quella di un Miliband novello Mosè con le sue tavole della legge. L'hashtag #EdStone ha subito spopolato.
Persino un giornale notoriamente progressista come il Guardian, ha bocciato la trovata: in un editoriale in apertura dal titolo emblematico («Le promesse scolpite di Ed Miliband potrebbero affondare come pietre»), l'analista politico John Crace ha scritto che non ci può essere «un solo essere pensante e con le sinapsi collegate, in qualsivoglia pianeta, in qualunque universo, che potrebbe pensare che sia una buona idea».
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Quanto al leader dell'Ukip Nigel Farage, ha confermato che si dimetterà dal suo posto «nel giro di 10 minuti» se non otterrà il seggio per cui è candidato alle elezioni del 7 maggio in un collegio del Kent. I sondaggi lo danno al 30%, testa a testa con il candidato conservatore e quello laburista.
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