1.IN GRECIA, I SONDAGGI DANNO IN TESTA LA SINISTRA DI “SYRIZA”, CHE IN QUESTO MOMENTO RAPPRESENTA IL PERICOLO NUMERO PER L’EUROPA E LA SUA MONETA UNICA. 2. IL LEADER TSIPRAS VUOLE SBARAZZARSI TANTO DI BRUXELLES QUANTO DELL'EURO E POTREBBE ACCETTARE DI RESTARE IN EUROPA A UNA SOLA CONDIZIONE: CHE IL CONTINENTE SI CARICHI SULLE SPALLE PER MEZZO SECOLO IL DEBITO GRECO, INTERESSI COMPRESI 3. ECCO PERCHÉ, COME SCRIVE SCALFARI, “LE ELEZIONI GRECHE SONO LA DINAMITE CHE PUÒ MANDARE IN CRISI NON SOLO IL SISTEMA EUROPEO MA QUELLO BANCARIO DEL MONDO, CON UNA CRISI ANCHE POLITICA DI DIMENSIONI PLANETARIE". INSOMMA, ALLACCIAMOCI LE CINTURE 4. L’UNICO MODO PER REAGIRE È IMBOCCARE CON DECISIONE LA STRADA DELLA CESSIONE DI SOVRANITÀ DEI SINGOLI STATI ALL’EUROPA, INVOCATA TANTE VOLTE DA MARIO DRAGHI 5: PER QUESTO MOTIVO IL GRAN CAPO DELLA BCE, CHE HA BEN ALTRO DA FARE, NON PENSA NEANCHE LONTANAMENTE A INSTALLARSI AL QUIRINALE AL POSTO DI RE GIORGIO. ORMAI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, PREMIER E BANKITALIA SONO DESTINATI A CONTARE POCHINO
Eugenio Scalfari per “La Repubblica”
tsipras saluta i militanti di selnikyvendola mai alkaila alexis tsiprasstudenti contestano draghi 7
Al parlamento europeo Draghi ha esordito con un'affermazione che, pur avendola già pronunciata in vari luoghi, non aveva mai sostenuto in modo così esplicito: è necessario che l'Europa garantisca i debiti sovrani di tutti gli Stati membri. Il motivo proviene dal rischio delle elezioni politiche in Grecia. I sondaggi danno in testa Tsipras che guida il suo partito Syriza, ma una sua vittoria porterebbe con sé una situazione di estremo pericolo per l'Europa e per la moneta comune perché Tsipras è deciso a ripudiare sia l'euro sia l'Europa.
Potrebbe tuttavia restarci solo ad una condizione: che l'Europa si assuma per la durata di cinquant'anni il debito greco pagando alla Grecia anche gli interessi. Questa richiesta, ha detto Draghi, potrebbe anche essere accolta per la modesta entità di quel debito, se non che essa crea un precedente che può interessare soprattutto l'Italia. Ma adottare per l'Italia la stessa procedura chiesta da Tsipras è assolutamente impossibile: le dimensioni del nostro debito sovrano sono preclusive e per di più si scatenerebbe un'ondata speculativa di lunga durata che porterebbe al default l'Italia e con essa il sistema bancario mondiale.
Ecco perché le elezioni greche sono la dinamite che può mandare in crisi non solo il sistema europeo ma quello bancario del mondo con una crisi anche politica di dimensioni planetarie.
C'è un solo modo di reagire, secondo Draghi: imboccare con celerità la strada dell'Europa unita e sovrana. Ci vorranno anni, ma i primi passi irreversibili vanno fatti subito, le cessioni di sovranità economiche e politiche debbono essere discusse dal Parlamento di Strasburgo, dalla Commissione di Bruxelles e dai singoli Stati membri dell'Unione.
Chi parla ancora, in Italia, di un'ipotesi di Draghi al Quirinale ignora o non valuta l'importanza del compito che il presidente della Bce si è assunto. Altri pensano che sia un personaggio debole, contestato dalla Germania e dai potentati di Wall Street e della City. Direi che chi fa queste valutazioni non ha capito qual è l'importanza e il peso di Draghi presso tutte le altre banche centrali a cominciare dalla Federal Reserve, dalla Banca d'Inghilterra, dalla Banca Centrale del Giappone e da quella della Cina. Questo è Mario Draghi il quale si sta apprestando a dare esecuzione (si pensa che lo farà entro il prossimo febbraio ma forse anche prima) alle misure non convenzionali più volte da lui indicate.
Quando si parla di queste misure gran parte dell'opinione pubblica e degli operatori europei pensa all'acquisto dei titoli del debito sovrano dei vari Paesi membri dell'Unione. È possibile che si tratterà di questo intervento, ma non è detto. Può trattarsi di massicci acquisti di obbligazioni di debiti di aziende private che la Bce è pronta ad acquistare anche se prive di garanzia bancaria. In realtà questi acquisti sono già in corso ma in misura limitata; nelle prossime settimane si tratterebbe invece di acquisti molto rilevanti in tutti i Paesi membri dell'Ue.
Per questo Mario Draghi, a mio personale avviso, è la personalità più importante e non soltanto in Europa.