ferrarella descalzi de pasquale

ENI-WAY – SALLUSTI SCATENATO: ‘’A SCARONI E DESCALZI È ANDATA MEGLIO DI UN LORO PREDECESSORE, IL PRESIDENTE DELL'ENI GABRIELE CAGLIARI CHE, FINITO NELL'ESTATE DEL '93 IN PIENA TANGENTOPOLI NELLE MANI DELLO STESSO SOSTITUTO PROCURATORE FABIO DE PASQUALE, SI TOLSE LA VITA IN CARCERE AL RIFIUTO DEL MAGISTRATO DI FIRMARE LA SUA SCARCERAZIONE'' - POI TOCCA A FERRARELLA: "CHE IL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ SI ERGA A GIUDICE ED EMETTA UNA CONDANNA NEI CONFRONTI DELLA PRIMA AZIENDA ITALIANA E DEI SUOI MANAGER PER SALVARE DAL FALLIMENTO UN MAGISTRATO AMICO “CHE HA PROFUSO UN ENORME SFORZO” NON È UNA BELLA NOTIZIA…” - VIDEO

Alessandro Sallusti per "il Giornale"

 

sallusti

Per una decina di anni la più grande e prestigiosa azienda pubblica italiana, l' Eni, è stata tenuta sotto scacco dalla Procura della Repubblica di Milano con una inchiesta su una fantomatica tangente di oltre un miliardo di euro al governo nigeriano, che ha coinvolto anche gli ultimi due amministratori delegati, Paolo Scaroni e Claudio Descalzi, per i quali il sostituto procuratore Fabio De Pasquale aveva chiesto otto e dieci anni di carcere.

 

i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro -U43070110205349sDC-593x443@Corriere-Web-Sezioni

Ieri la sentenza: tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Ai due manager è andata meglio di un loro predecessore, il presidente dell' Eni Gabriele Cagliari che, finito nell' estate del '93 in piena Tangentopoli nelle mani dello stesso De Pasquale, si tolse la vita in carcere al rifiuto del magistrato di firmare la sua scarcerazione.

 

descalzi

Oggi giustizia è fatta ma, al di là del calvario degli imputati, il danno al sistema Paese, di immagine e di sostanza, è stato enorme e ovviamente resterà impunito. Eppure era evidente fin dall' inizio che questa inchiesta si basava su un fantasioso teorema, per di più inquinato da rivelazioni e ritrattazioni di loschi faccendieri e noti millantatori, di fronte alle quali un magistrato avrebbe dovuto ammettere l' errore e fermare le macchine.

luigi ferrarella

 

Alessandra Dolci, Tiziana Siciliano, Laura Pedio, Letizia Mannella, Fabio De Pasquale

Invece niente, De Pasquale è andato avanti ingaggiando una sfida personale, ben sostenuta dal circo mediatico giudiziario raccontato da Luca Palamara nel suo libro intervista.

luigi ferrarella

 

Al punto che ancora ieri, vigilia di sentenza, addirittura il Corriere della Sera ha pubblicato una articolessa della sua firma giudiziaria, Luigi Ferrarella, per mettere le mani avanti dopo anni passati a fare da cassa di risonanza alle strampalate tesi dell' accusa. Se ci sarà una assoluzione è il senso dell' intervento sarà perché «la struttura della norma e lo stratificarsi della giurisprudenza hanno molto alzato l' asticella delle prove richieste».

 

Come dire, essere assolti non significa non essere colpevoli, riedizione del «un innocente è un colpevole che l' ha fatta franca», pronunciato da Piercamillo Davigo ai microfoni di Bruno Vespa.

GABRIELE CAGLIARI LETTERE

 

Che il Corriere della Sera si erga a giudice ed emetta una condanna, nella sua ambiguità perpetua, nei confronti della prima azienda italiana e dei suoi manager per salvare dal fallimento un magistrato amico «che ha profuso un enorme sforzo» non è una bella notizia, non soltanto per noi garantisti ma per tutta l' informazione.

GABRIELE CAGLIARI RAUL GARDINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA”. MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...