erdogan-bergoglio-turchia

ERDOGAN CHE ABBAIA - IL PREMIER TURCO MOSTRA LA DENTIERA AL PAPA PER LE PAROLE SUL GENOCIDIO ARMENO: “LO DIFFIDO E LO CONDANNO. NON COMMETTA PIÙ QUESTO ERRORE” - IL VATICANO NON REPLICA: IL COLPO È ANDATO A SEGNO

1 - ERDOGAN MINACCIOSO COL PAPA

Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”

 

erdogan in versione imperatore ottomanoerdogan in versione imperatore ottomano

Ha scelto un incontro con l’Assemblea degli esportatori turchi, il presidente Recep Tayyip Erdogan, per inviare la sua risposta, affilata in 48 ore di rancorosa meditazione, a papa Francesco, a suo avviso esagerato nel valutare il massacro subito cento anni fa dalla popolazione armena, sotto il tallone dell’Impero ottomano.

 

erdoganerdogan

Ci furono in pochi anni un milione e mezzo di morti, dei quali la Turchia non si è mai riconosciuta responsabile, se non al massimo per un terzo, mentre il resto sarebbe attribuibile ai disordini generati dalla Prima guerra mondiale. Quella parola, «genocidio», Ankara non vuole più sentirla, neanche in bocca al capo della Chiesa cattolica: «Voglio diffidare il Papa dal commettere ancora questo errore — ha decretato Erdogan — e lo condanno». E si è lanciato in una requisitoria contro «politici e religiosi che si mettono a fare gli storici» e «non dicono delle verità, ma stupidaggini».

 

Gelo nella comunità internazionale: «La durezza dei toni turchi — ha commentato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni — mi pare ingiustificata. Anche perché 15 anni fa Giovanni Paolo II si era già espresso in modo analogo». Anche il Dipartimento di Stato americano ha ricordato che quello degli armeni «fu un massacro, è un fatto storico che va riconosciuto».

 

PROTESTE ANTI ERDOGAN A BERLINO PROTESTE ANTI ERDOGAN A BERLINO

In Vaticano l’omelia del Pontefice durante la messa celebrata in San Pietro, domenica scorsa, alla presenza dei vertici della Chiesa armena e del presidente del Paese, Serž Azati Sargsyan, era stata ponderata attentamente, fino a distillare una frase che conteneva, sì, il termine genocidio, ma non citava la Turchia: «La nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite — aveva detto Francesco —. La prima, quella che generalmente viene considerata come il primo genocidio del Ventesimo secolo, essa ha colpito il vostro popolo armeno».

GENOCIDIO DEGLI ARMENI GENOCIDIO DEGLI ARMENI

 

Il Papa non intendeva minimizzare la tragedia nel «centesimo anniversario di quel folle sterminio che i vostri antenati hanno crudelmente subito. Ricordarli è necessario, anzi è doveroso — ha aggiunto — perché laddove non sussiste la memoria significa che il male tiene ancora aperta la ferita».

 

Sul punto, neanche il presidente turco può far finta di nulla: «Siamo pronti a formare una commissione di storici congiunta e ad aprire i nostri archivi» aveva dichiarato Erdogan, sollecitando le autorità di Erevan a fare altrettanto, e ricordato di aver già presentato assieme al primo ministro, Ahmet Davutoglu, le sue condoglianze agli armeni.

 

È un passo richiesto anche dall’Unione europea, il cui Parlamento oggi dovrebbe votare una risoluzione che accontenti sia il crescente numero di Paesi, come la Francia, che ormai hanno classificato il massacro degli armeni tra i genocidi, sia quelli che ancora esitano, nel timore di compromettere i rapporti (soprattutto economici) con Ankara.

GENOCIDIO DEGLI ARMENI GENOCIDIO DEGLI ARMENI

 

Ieri l’Alto rappresentante per gli affari esteri, Federica Mogherini, ha ricordato al presidente turco che «la normalizzazione dei rapporti con l’Armenia» costituisce un requisito indispensabile per l’ingresso nell’Ue». Ankara mostra indifferenza alla minaccia: ha richiamato il suo ambasciatore presso la Santa Sede, con la benedizione del Gran Muftì, Mehmet Gormez, la principale autorità religiosa islamica sunnita .

 

2 - IL VATICANO SCEGLIE DI FAR DECANTARE LO SCONTRO

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

GENOCIDIO DEGLI ARMENI GENOCIDIO DEGLI ARMENI

Mentre Erdogan «avvertiva» il Papa, ieri Francesco è rimasto fino a sera serenamente riunito a Santa Marta con il Consiglio dei nove cardinali che sta preparando la riforma della Curia. Lo descrivono tranquillo, sorridente. Si parlava d’altro, ma all’inizio il cardinale Óscar Maradiaga lo ha salutato a nome di tutti per dirgli la «vicinanza» dei porporati e la loro «gratitudine» anche per la sua «chiarezza» durante la messa di domenica in ricordo dei cent’anni dal «Grande Male» patito dal popolo armeno: facendo notare, tra l’altro, la «continuità» di ciò che dice la Chiesa, visto che di «primo genocidio del XX secolo» si parlava già nella «dichiarazione comune» di Etchmiadzin, firmata da Wojtyla il 27 settembre 2001.

 

GENOCIDIO DEGLI ARMENI  GENOCIDIO DEGLI ARMENI

Le parole del presidente turco, nella sostanza, non hanno cambiato la situazione. Le reazioni di Ankara erano messe in conto, pure se magari non così aspre. Meglio lasciar «decantare» le polemiche, anche considerato il periodo elettorale in Turchia.

Nessuna replica, nessun accenno alla Radio Vaticana, e per il secondo giorno non una riga di reazioni turche sull’ Osservatore Romano. Oltretevere, del resto, c’è chi guarda, nonostante tutto, alla parte positiva delle parole di Erdogan: la disponibilità ad «aprire i nostri archivi» e creare una «commissione congiunta di storici» che li studi assieme a quelli armeni.

 

GENOCIDIO DEGLI ARMENI GENOCIDIO DEGLI ARMENI

Del resto anche il Vaticano ha i suoi archivi. Il mese scorso, i gesuiti della Civiltà Cattolica hanno pubblicato un saggio di padre Giovanni Sale che fa sintesi delle ricerche condotte dal 2007 da un altro gesuita, Georges-Henry Ruyssen: è appena uscito il quarto volume de La questione armena , che raccoglie documenti dell’Archivio Segreto, l’archivio della Congregazione delle Chiese Orientali e quello della Segreteria di Stato.

 

La Santa Sede cercò di fermare i massacri e seguì in diretta «l’epurazione sistematica della nazione armena». I documenti pubblicati sono centinaia: lettere autografe dei papi ai sultani ottomani, dispacci della Segreteria, informazioni da patriarchi e vescovi, testimonianze oculari di missionari gesuiti, francescani, domenicani. C’è anche la lettera di Benedetto XV a Maometto V citata da Francesco.

 

PAPA FRANCESCO BENEDICE UN BAMBINO DALLA PAPAMOBILE MENTRE SI FA SPAZIO TRA LA FOLLA DI PERSONE ACCORSE DA TUTTA LAMERICA LATINA PAPA FRANCESCO BENEDICE UN BAMBINO DALLA PAPAMOBILE MENTRE SI FA SPAZIO TRA LA FOLLA DI PERSONE ACCORSE DA TUTTA LAMERICA LATINA

Ma l’essenziale è che non bisogna «negare il male»: il Papa ha ricordato «quell’immane e folle sterminio» perché, senza memoria, «simili orrori» sono destinati a ripetersi nella stessa «indifferenza» complice di allora. Pensava anzitutto ai cristiani perseguitati, ma nell’elenco dei genocidi e degli stermini di massa del Novecento ha nominato anche la Bosnia, con buona pace di chi in Turchia lo ha accusato di «discriminare i musulmani».

PAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLAPAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA

 

Proprio ieri è stato pubblicato il programma della visita che Francesco farà a Sarajevo il 6 giugno. È previsto un incontro con i rappresentanti di tutte le religioni. Sullo sfondo, il ricordo di un altro genocidio: quello che ha come simbolo i musulmani di Srebrenica. Un «viaggio di pace»: Francesco ha pregato perché «contribuisca al consolidamento della fraternità, della pace, del dialogo interreligioso e dell’amicizia».

 

PAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA A PIAZZA SAN PIETRO jpegPAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA A PIAZZA SAN PIETRO jpeg

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…