SI FA PRESTO A BATTERE LE MANI – MARPIONNE ANNUNCIA 1.500 NUOVE ASSUNZIONI MA PRIMA SI DEVONO “STABILIZZARE” I VOLUMI PRODUTTIVI E BISOGNA ATTENDERE L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL JOBS ACT
Salvatore Cannavò per “il Fatto Quotidiano”
Bisognerà attendere l’approvazione definitiva del Jobs Act. Ma anche osservare l’andamento del mercato automobilistico. Una volta che le due condizioni si realizzeranno, la Fca (ex Fiat) si dice pronta a creare “1.500 nuovi posti di lavoro per lo stabilimento di Melfi”. La ragione di questa notizia è data dall’andamento “decisamente positivo dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X” portati nello stabilimento lucano. Questa situazione permetterà, dice la Fca in un comunicato, “nei prossimi tre mesi l’inserimento di oltre 1.000 nuovi lavoratori nello stabilimento di Melfi”.
Ma ci sono alcune condizioni. Vanno prima “stabilizzati i volumi produttivi” anche “in ragione dell’andamento della domanda e dei risultati negli oltre 100 mercati dove le vetture saranno vendute”. Ai nuovi lavoratori, assunti all’inizio con contratto interinale, “potrà essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, attualmente in via di definitiva approvazione”. Ai primi 1000 si aggiungeranno anche 350 operai trasferiti da Cassino e Pomigliano in modo da “saturare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto”. Infine, Fca comunica la chiusura della cassa integrazione straordinaria per gli oltre 5400 addetti di Melfi che quindi torneranno al lavoro a pieno regime.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
LA SORPRESA, comunicata dall’azienda mentre a Detroit Sergio Marchionne ha tenuto la conferenza stampa nel corso del Detroit Auto Show, ha creato immediatamente un clima di euforia sia tra i sostenitori del manager italo-canadese. L’ad di Fca ha fatto sapere di aver inviato un messaggio al premier Matteo Renzi per ringraziarlo e augurargli buon lavoro. In serata il “grazie” gli è tornato indietro anche dal presidente del Consiglio a conferma che tra i due vige una fase di amorosi sensi.
Molto soddisfatti i sindacati che hanno finora chiuso gli accordi con Marchionne, Fim e Uilm, i quali hanno sottolineato l’importanza dell’approccio da loro tenuto e che finalmente produce risultati. “Sindacali”, sottolinea la Fim in evidente polemica con la Fiom accusata di tenere un comportamento più politico. La Fiom, comunque, ha salutato positivamente la notizia anche se ha voluto ricordare che dal 2008 a oggi, la Fca-Fiat ha lasciato sul terreno 5300 posti di lavoro, parzialmente recuperati da questo annuncio. Il quale, va ancora sottolineato, introduce per la prima volta i nuovi modelli contrattuali in Fiat con l’inserimento di tipologie di lavoro che non godranno più di tutte le tutele garantite dallo Statuto dei lavoratori.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
La Fiom fa anche notare che più che i nuovi modelli contrattuali, Fca deve ringraziare il buon andamento dei mercati che consente lo sviluppo produttivo. In effetti, i due modelli prodotti a Melfi hanno avuto per Fca dei risultati notevoli: Renegade sembra collocarsi già nella classifica delle prime dieci della sua categoria mentre la 500X “ancora prima della presentazione ufficiale” ha già avuto 1.500 ordini già raccolti.
Ma è tutta la costellazione Chrysler a brillare nell’ottimismo che ieri Marchionne ha distribuito a piene mani alla stampa e, quindi, ai mercati. “Penso che il 2015 sarà un anno davvero positivo” ha detto, prevedendo che la “peggiore delle previsioni è quella di uno scenario stabile”. La Fca punterà, quindi, a “vendere 5 milioni di auto” dalle 4,5 attuali. Un balzo che sarà guidato soprattutto dai modelli prodotti negli Stati Uniti dove l’andamento del dollaro, dice Marchionne, sta attraendo anche gli altri operatori automobilistici in misura maggiore che nel passato.
SULLA CHRYSLER Marchionne conta di investire altri 2 miliardi di dollari da destinare allo stabilimento canadese di Windsor dove intende rilanciare la produzione dei mini-van Town & Country . Allo stesso tempo, il 2015 dovrà vedere sviluppare il piano dell’Alfa Romeo, da collocare meglio in quel settore premium con livelli di prezzo simili alla Bmw e da utilizzare al meglio in direzione di auto ibride ed ecologiche.
Per quanto riguarda la Ferrari, Marchionne si è limitato a dire che ne verranno prodotte un numero di esemplari sempre leggermente inferiori alla domanda di mercato. Nessun annuncio, invece, su fusioni o acquisizioni. “Svilupperemo collaborazioni” si è limitato a dire il manager che ipotizza una nuova capacità di condivisione dei costi da parte delle case automobilistiche per quei componenti che sono comuni a tutti (come, ad esempio, l’accensione). Messaggio rassicurante, quindi, “il piano è quello già deciso fino al 2018, siamo in piena fase esecutiva”. Come Renzi.