grillini m5s ambiente tav tap

“TRANSIZIONE ECOLOGICA? MA IL MINISTERO DELL’AMBIENTE LO HANNO GESTITO I GRILLINI FINO A IERI E HANNO FATTO SOLO DISASTRI…” - FACCI: “DOVEVANO BLOCCARE LE TRIVELLAZIONI NELL’ADRIATICO MA IL GOVERNO HA AUTORIZZATO QUELLE NELLO IONIO. IL TAP SI FARA’, DEL TAV NON DIREMO NULLA PER PIETÀ. SI FARÀ ANCHE IL TERZO VALICO. A TARANTO C’E’ ANCORA L’ILVA E NON C'E' NESSUNA BONIFICA. INCENERITORI, TERMOUTILIZZATORI O TERMOVALORIZZATORI, RIGASSIFICATORI: NON LI VOLEVANO E NON LI VOGLIONO - SONO RIMASTI FEDELI AL FILM DEL “RIFIUTO ZERO” CHE SIGNIFICA IMMOBILISMO…”

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

FILIPPO FACCI

Parlano come se il famigerato e inventato Ministero della «transizione ecologica» dovessero darlo a uno di loro, a un grillino, parlano come se questo ministero dovesse avere una rilevanza rispetto alla missione che Mario Draghi è chiamato a compiere, ma soprattutto parlano come se il ministero parente stretto, quello dell'ambiente, non l'avessero gestito loro sino a ieri: coi meravigliosi risultati a tutti noti.

 

Certo che no, non possiamo ascrivere al macchiettistico ministro Sergio Costa tutti i macro-disastri nazionali che per il grillismo hanno rappresentato un fallimento perfetto rispetto alle velleità sbandierate in campagna elettorale: però - prima ancora di chiedersi verso che cosa si possa ecologicamente transigere, se dicono sempre di no a tutto - qualche catastrofe va menzionata, così, velocemente.

 

sergio costa

I grillini dovevano bloccare ogni trivellazione petrolifera nell'Adriatico e nel 2016 avevano sostenuto il referendum sulle trivelle, costato 300 milioni: poi, dopo non averne bloccata nessuna, il governo ha autorizzato altre tre trivellazioni nel mar Ionio: che in effetti non è l'Adriatico. Tre decreti di fine dicembre 2018 hanno accordato a una compagnia americana trivellazioni per 2.200 km quadrati tra Puglia, Basilicata e Calabria: tutte zone dove i grillini avevano preso consensi facendo gli ecologisti integerrimi, tanto che in tutta la Puglia «No-Triv» presero quasi il 43 per cento.

trivellazioni

 

A proposito di Puglia: il famoso Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico che attraverserà Grecia e Albania per approdare nella provincia di Lecce, «con il governo a 5 stelle, in due settimane non si farà più» dissero Di Maio e Di Battista. Beh, si farà. A Lecce i grillini avevano conquistato il 67 per cento, poi, dopo il via all'opera, nell'ottobre 2018, un gruppo di militanti bruciò le bandiere del Movimento. Del Tav, per pietà umana, non diremo nulla.

 

i no tap contro il gasdotto in puglia 4

Diciamo qualcosina del famoso «Terzo Valico» a cui, secondo i grillini, andava preferito «un potenziamento della linea ferroviaria esistente», disse Di Maio: si farà anche quello, perché «l'analisi costi-benefici ha previsto che il totale dei costi del recesso ammonterebbe a 1 miliardo e 200 milioni di euro, di conseguenza non può che andare avanti». Si farà. E «Taranto senza Ilva, pienamente bonificata»? Con relativa «chiusura delle fonti inquinanti, senza le quali le bonifiche sarebbero inutili»? l'Ilva c'è ancora ed è più forte di prima, mezza statalizzata e bonificata solo dalle inchieste giudiziarie.

i no tap contro il gasdotto in puglia 3

 

IL NIENTE

Ma queste sono sciocchezze da poche decine di miliardi di euro. Veniamo alla «transizione ecologica» in senso stretto (?) e alla famosa economia circolare, la raccolta differenziata, le energie alternative, la direzione verso cui dovremmo transigere (nota: nell'accezione usata, il sostantivo transizione in realtà non accetta coniugazioni) e insomma vediamo che cazzo hanno fatto, oltre al niente. Risposta a sorpresa: niente. Inceneritori, termoutilizzatori o termovalorizzatori, rigassificatori: niente, non li volevano e non li vogliono.

di maio no tav

 

L'entourage eco-giustizialista, capitanato da Sergio Costa, ha escluso ogni lontana ipotesi di termovalorizzatore anche quando c'è stato il dramma della monnezza a Roma (di Napoli non parliamo più) e sono rimasti fedeli al film del «rifiuto zero» che in concreto significa immobilismo; lo dimostrano anche i dati sulla raccolta differenziata per cui l'Europa seguita a sanzionarci.

 

La media italiana è 58 per cento, con estremi in Veneto (74 per cento), Campania (52) e Sicilia (29). Forse si potrebbe aggiungere che poi, la sera, si corre a guardare qualche gomorresco serial tv in cui la malavita organizzata ingrassa proprio per la mancanza di impianti: dello stoccaggio abusivo si occupano loro.

 

ilva lavoratori 2

Ma dicevamo la transizione. Verso dove, verso che cosa? «No agli inceneritori, incentivi alle rinnovabili» è sempre rimasto il motto. Nell'attesa, il ministro Costa ha cercato di aumentare il costo dei prodotti petroliferi per rendere il gasolio più caro della benzina, ciò che avrebbe aumentato anche il costo del petrolio agricolo. Senza contare - notizia Ansa - che la produzione mondiale di litio, fondamentale per produrre le batterie per auto elettriche, rischia di far aumentare la produzione di anidride carbonica (CO2) di almeno 6 volte, tra estrazione, produzione, trasporto e fabbricazione: ciò che triplicherebbe entro il 2025 le emissioni di CO2.

 

grillo no tav

Quanto alle energie rinnovabili, che per ora sono poca cosa, si registra un prevedibile fenomeno: le centrali energetiche alternative sono tutte (tutte) contestate indipendentemente dal loro potenziale di inquinamento, anche le più pulite. Non importa se sono centrali a biomasse o impianti eolici o fotovoltaici: è la vicinanza fisica a far scattare la protesta. I comuni attigui a una centrale progettata - ha notato l'osservatorio Nimby - si oppongono il 50 per cento delle volte, mentre i comuni confinanti nel 90 per cento dei casi. Ma forse sono comuni di destra.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…