MEZZO BOCCHINO - FINI S’INCAZZA COME UNA IENA PER L’USCITA DEL SUO PORTACHIAVI BEGANIZZATO E CHIACCHIERONE SU FULL MONTI “CANDIDATO” NEL 2013 - BARRICATE NON SOLO DAL PDL MA ANCHE DA PIERFURBY, E PIDDINI - I COLLEGHI DI FLI TEMONO CHE COL GOVERNO TECNICO, “ITALO PIPPA” POSSA SOFFRIRE DI SCARSA VISIBILITÀ, D’ALTRA PARTE DOPO I CASI CARFAGNA E BEGAN L’EX MOGLIE L’AVEVA DEFINITO “INGENUO E MACHISTA”, CHE SOFFRE DI “CRETINISMO DA SEPARAZIONE”…

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

Gli hanno dato dell'irresponsabile e dell'avvelenatore di pozzi e lo hanno accusato di aver fatto impennare lo «spread». Ma Italo Bocchino, il protagonista dell'incidente diplomatico che ha messo a rischio il governo di emergenza, ha cercato di derubricare il caso a «provocazione». Quando lo ha saputo, Gianfranco Fini non voleva credere alle proprie orecchie. Lo ha detto davvero? Mario Monti candidato premier del Pd e del Terzo Polo? Una bomba, piombata su Palazzo Giustiniani nelle ore in cui la delegazione del Pdl era attesa dal premier incaricato.

Italo, ancora lui. Dopo l'estate di fuoco con Sabina Began e dopo il gossip sulle presunte frequentazioni con la trans Manila Gorio, il vicepresidente di Fli è rimasto di nuovo vittima della sua voglia di protagonismo. La storia con la Began finì con lui che annunciava querela per diffusione di sms privati e lei, «l'ape regina» delle feste berlusconiane, che lo accusava di stalking. Ma questa volta le ripercussioni potevano essere drammatiche, anche sul piano internazionale.

Il casus belli è un articolo di Francesco Verderami sul Corriere di ieri, in cui il vicepresidente di Fli, ragionando delle «opzioni» che il Terzo polo ha di fronte, non esclude una «alleanza con il Pd che preveda Monti come candidato per palazzo Chigi». Quando arriva la mazzetta dei giornali, in via dell'Umiltà scatta l'allarme. Alfano, Gasparri e Cicchitto stanno per incontrare il premier incaricato e il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, dirama una nota a nome del partito: «Il tentativo di Monti viene messo irresponsabilmente a rischio».

Gaetano Quagliariello denuncia «l'irresponsabilità di certe dichiarazioni avventate» e chiede a Monti di dichiararsi «indisponibile» alla candidatura. Alfredo Mantovano accusa Bocchino di portare il suo «discreto contributo» all'impennata del differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi e Guido Crosetto non ci va leggero: «C'è chi pensa solo al proprio orticello e spera di ricostruirsi uno spazietto». Dichiarazioni veementi, per stoppare le quali deve intervenire Fini. «La provocazione di Bocchino è stata un errore», confida ai suoi.

Il fatto è che l'irrequieto Italo, alla ricerca dell'ennesima ribalta, ha divelto uno dei paletti piantati dal Pdl durante le consultazioni: la richiesta che Monti non scenda in campo alle prossime politiche. E c'è dell'altro. Perché nel centrodestra, leggendo il Bocchino pensiero, molti si sono convinti che i «falchi finiani» stiano tramando per far saltare la costituente dei moderati.

La gaffe di Bocchino, oltre aver fatto (molto) irritare Fini, ha a dir poco stupito Casini e Pisanu, che hanno lavorato sodo per preparare il terreno al governo di emergenza. E anche Bersani dev'essere rimasto di sasso visto come la presidente del Pd, Rosy Bindi, ha strattonato Bocchino e la sua «fantasia che non aiuta la realtà». Che Italo fatichi a star lontano da riflettori e riviste patinate è cosa nota.

E ora la «rivoluzione copernicana del governo tecnico», temono i colleghi di Fli, rischia di acuire le sue sofferenze per la scarsa visibilità. Per chiudere la vicenda non restano che le scuse. E non sarebbe la prima volta. Per la relazione con Mara Carfagna gli toccò cospargersi il capo di cenere in tv, ammettendo di aver fatto soffrire la moglie. Ma poi c'è stata la Began. In una intervista ad Angela Frenda sul Corriere del 16 settembre Gabriella Buontempo parla del suo ex marito come di un uomo «ingenuo e machista», che soffre di «cretinismo da separazione».

 

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