sergio romano nancy pelosi

GLI APPETITI DELLA CINA SU TAIWAN E LA STRATEGIA USA NEL PACIFICO: NON FARE NULLA È LA SCELTA MIGLIORE – SERGIO ROMANO: "L'INIZIATIVA DI NANCY PELOSI È SPIACIUTA ANCHE A QUELLA CORRENTE DELLA POLITICA ESTERA AMERICANA CHE LAVORA ORMAI DA TEMPO A CREARE NEL PACIFICO UNA RETE DI PICCOLI STATI AMICI CHE NON ALLARMEREBBE LA RUSSIA. I RAPPORTI FRA USA E MOSCA DIPENDERANNO QUINDI NEI PROSSIMI MESI DAL RISULTATO DI UN DIVERBIO POLITICO, INTERAMENTE AMERICANO, FRA NANCY PELOSI E…"

Sergio Romano per il Corriere della Sera

 

La crisi ucraina non è ancora finita, ma vi è ormai nella vicenda qualche schiarita.

NANCY PELOSI LASCIA TAIWAN

Sappiamo anzitutto che Vladimir Putin non sta vincendo. Sperava che la potenza russa permettesse a Mosca di conquistare un ruolo direttivo nell'intera regione e facesse dell'Ucraina, se non un satellite, almeno un alleato docile e rispettoso.

 

Gli ucraini tuttavia continuano a combattere e Putin potrà forse giocare ancora qualche carta con altre azioni militari, ma è ormai improbabile che possa realizzare il suo ambizioso sogno imperiale. Se il nuovo impero russo doveva nascere a Kiev, la prima battaglia è perduta. In un mondo in cui le guerre sono contagiose e si estendono spesso da un Paese all'altro, gli europei potranno tirare un sospiro di sollievo. Ma vi è un'altra crisi, indirettamente collegata alle vicende ucraine, che potrebbe avere qualche spiacevole ricaduta sul nostro continente.

 

sergio romano

Questa seconda crisi comincia in una isola del Pacifico che l'Impero cinese chiamava Taiwan e i portoghesi, quando la scoprirono nel XVI secolo, chiamarono Formosa. Lungo un percorso storico particolarmente tortuoso l'isola fu olandese, spagnola (in parte), giapponese, cinese; e vi fu persino un momento, dopo la Seconda guerra mondiale e quando la Cina divenne una Repubblica popolare, in cui Taiwan, per sottrarla ai comunisti di Mao, si spinse sino a rivendicare il possesso dell'intero continente cinese. Oggi la situazione si è invertita ed è la Cina dei nostri giorni che rivendica Taiwan. La migliore soluzione politica per ogni Paese non direttamente coinvolto in questa vicenda sarebbe probabilmente la conservazione dello status quo.

 

nancy pelosi a taiwan

Ma è esattamente il contrario di ciò che ha fatto una donna politica americana. Si chiama Nancy Pelosi, è nata nel 1940 a Baltimora, nel Maryland, da un immigrato italiano, ha fatto una brillante carriera politica, e oggi è la maggiore esponente (nel sistema politico americano speaker) della Camera dei Rappresentanti. In quella veste ha deciso, forse anche per avere più visibilità tra i suoi elettori, di fare una visita a Taipei.

 

nancy pelosi a taiwan 2

Voleva forse dimostrare che Taiwan è ormai uno Stato fortemente legato agli Stati Uniti e rafforzare il vincolo? Il suo viaggio ha ottenuto esattamente ciò che aveva desiderato: una considerevole pubblicità alla vigilia di un'importante campagna elettorale. Ma gli osservatori politici hanno cominciato ad avanzare supposizioni e riserve sulla politica cinese di Washington; e la Russia, soprattutto, non ha tardato a manifestare il suo malumore.

 

L'iniziativa di Pelosi è spiaciuta anche a quella corrente della politica estera americana che lavora ormai da tempo a creare nel Pacifico una rete di piccoli Stati amici che non allarmerebbe la Russia. Il suo più recente interlocutore sarebbe l'arcipelago delle Salomone, mille isole su una superficie di 28 mila chilometri quadrati con circa 80.000 abitanti. I rapporti fra Usa e Russia dipenderanno quindi nei prossimi mesi dal risultato di un diverbio politico, interamente americano, fra Nancy Pelosi e il dipartimento di Stato.

sergio romano 5PUTIN BIDENvladimir putin xi jinping a samarcandamanifestanti contro nancy pelosi a taiwan

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…