PEZZI DI MERDOGAN - IN RISPOSTA ALL’OSCURAMENTO DI YOUTUBE A CAUSA DI UN AUDIO CHOC SULLA GUERRA IN SIRIA, GLI HACKER TURCHI BLOCCANO IL SITO DELL’AGENZIA GOVERNATIVA DELLE TELECOMUNICAZIONI
1 - TURCHIA: YOUTUBE OSCURATO, HACKER CONTRO AGENZIA GOVERNO
(ANSA) - Per protestare contro il blocco di Youtube deciso ieri dal governo del premier Recep Tayyip Erdogan, il gruppo hacker RedHack ha attaccato la notte scorsa il sito dell'agenzia governativa delle telecomunicazioni Tib, riferisce la stampa turca. La Tib ha messo in opera tecnicamente il bando di Youtube e quello di Twitter deciso la settimana scorsa.
Il sito della Tib, bloccato per tutta la notte, e' ridiventato operativo questa mattina, riferisce Hurriyet online. Il blocco delle due popolari reti sociali mondiali e' stato deciso, a pochi giorni dalle cruciali elezioni amministrative del 30 marzo, dopo che nelle ultime settimane sono uscite su Twitter e Youtube rivelazioni compromettenti per Erdogan e per altri dirigenti del paese, invischiati negli scandali di corruzione.
2 - TURCHIA, AUDIO CHOC SULLA GUERRA IN SIRIA OSCURATO YOUTUBE
Marta Ottaviani per "la Stampa"
A tre giorni da un voto amministrativo chiave per la Turchia, la censura si abbatte sul web per la seconda volta in una settimana e ora il motivo si chiama Siria. Ieri pomeriggio la Tib, l'Authority per le Telecomunicazioni, ha bloccato Youtube, che segue la stessa sorte di Twitter, oscurato giovedì scorso.
Proprio ieri era comparsa la più compromettente delle intercettazioni telefoniche pubblicate fino a questo momento, nella quale il ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, il dirigente dei servizi segreti, Hakan Findan, il sottosegretario agli Esteri, Feridun Sinirlioglu e il vice capo di Stato Maggiore, Yasar Gurel, parlavano della creazione di un casus belli contro la Siria. Davutoglu, durante la registrazione, dice chiaramente che il premier islamico-moderato, Recep Tayyip Erdogan, in questa congiuntura, considera una guerra contro Damasco «un'opportunità ».
Il «piano» dei quattro consisteva nell'organizzare un attacco alla tomba di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell'Impero Ottomano e il cui luogo di sepoltura si trova in una zona controllata dagli islamisti, già presidiato da decine di soldati scelti turchi. L'attacco sarebbe stato addebitato ad Al Qaeda e avrebbe dato ad Ankara il pretesto per invadere. L'operazione sarebbe avvenuta molto probabilmente prima del voto. Proprio due sere fa, in un'intervista all'emittente Ntv, il premier Erdogan aveva detto che toccare la tomba di Suleyman Shah avrebbe provocato la reazione della Turchia.
Nonostante YouTube sia stato bloccato dopo poche ore che il video era online, la sua diffusione è stata fulminea. Erdogan ha bollato l'atto come ignobile e gridato al complotto, ma della chiusura di Youtube si parlava da giorni, per la precisione da quando sono comparse registrazioni di suo figlio Burak con l'amante svizzera, dove prima la chiamava amore e prometteva di ricoprirla di baci, e poi minacciava di farla ammazzare. Ma la Siria rischia di costare a Erdogan molto più caro.
Da mesi i turchi criticano come il governo ha gestito la situazione e un intervento armato è malvisto dalla stragrande maggioranza. Intanto domenica si vota e i sondaggi danno Istanbul e Ankara in bilico. La censura non si è abbattuta solo sul Web. Un programma di informazione ha traslocato sulla Rete e l'emittente Kanalturk, vicina al partito laico, si è vista revocare la licenza di trasmissione.
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