GLI SPARI SOTTO...L’ALBERO - NEGLI USA BOOM DI ACQUISTI DI PISTOLE E FUCILI D'ASSALTO PER NATALE - SOLO DURANTE IL BLACK FRIDAY 200 MILA RICHIESTE - IL BUSINESS DELLE ARMI E’ IN CRESCENDO, IRONIA DELLA SORTE, DA QUANDO OBAMA È PRESIDENTE

Francesco Semprini per “la Stampa”

ARMI USAARMI USA

 

Non solo maxischermi, frullatori e capi griffati. A quanto sembra il «tre per due», l' offerta promozionale e il premio fedeltà hanno fatto breccia anche nel mondo delle armi da fuoco, un boom del Black Friday americano.
 

Nel venerdì nero, che segue il Ringraziamento e inaugura la stagione dello shopping natalizio con sconti da capogiro, è stato segnato il record di «background check» per l' acquisto di armi da fuoco. Vuol dire che le procedure di controllo individuale, per acquistare legalmente pistole e fucili, hanno segnato il massimo giornaliero.
 

A rivelarlo è l' Fbi, secondo cui il «Criminal Background Check System», l' autorità preposta al controllo preventivo, ha ricevuto 185.345 richieste solo il 27 novembre: il massimo da quando il sistema ha iniziato a verificare i precedenti penali degli acquirenti di armi, nel 1998, e pari a circa due al secondo.
 

OBAMA ARMI USA 3OBAMA ARMI USA 3

Per capirci, lo scorso Black Friday le richieste sono state 175.754, ma non è tutto perché le richieste dello scorso venerdì hanno polverizzato anche il precedente record giornaliero di 177.170 domande presentate registrato il 21 dicembre 2012.

 

Ovvero - e questo è il dato che induce alla riflessione - una settimana dopo la strage della scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, dove hanno perso la vita 20 bambini e sei adulti.

obama-spara-armiobama-spara-armi

 

Come dire, anche dinanzi alle stragi gli americani reagiscono armandosi anziché allinearsi alle campagne per fermare il «far west» di pistole e fucili, come quella portata avanti dal presidente Barack Obama.
 

E del resto anche per il Black Friday, le verifiche, che non sono identificabili come volumi di vendita ma rappresentano un indicatore della propensione ad acquistare un' arma, il record è stato segnato proprio nel giorno di un' altra sparatoria, quella al centro di pianificazione familiare, dove sono rimaste uccise 3 persone e altre nove sono state ferite.
 

«La gente ha paura e si arma», spiega al Daily News Larry Hyatt, proprietario di Hyatt Guns nella Carolina del Nord.

ARMI USA 2ARMI USA 2

 

Così ad ottobre sono state oltre 1,9 milioni le domande per l' acquisto di una pistola o un fucile. «Per noi il Black Friday è sempre un giorno intenso, anche perché coincide con l' inizio della stagione dalla caccia», rivela.

 

Insomma non è certo l' offerta speciale che fa l' uomo armato, se mai servisse negli Stati Uniti. È vero però che queste non mancano come rivela il sito Pjmedia.com che elenca le 10 migliori offerte del Black Friday. Come la Smith & Wesson M&P Shield 9 mm a 374,99 dollari, il fucile a pompa Remington 870 a 239,99 dollari, o il Taurus PT111 Millennium Pro G2 pistol 9mm, fucile di precisione per cecchini, a soli 199 dollari.
 

Affari d' oro

I numeri del resto tradiscono l' ottimo stato di salute del comparto con 13,5 miliardi di dollari l' anno di ricavi per i produttori e 1,5 miliardi di utili, assieme a 3,1 miliardi per i rivenditori con un utile di 478,4 milioni.
 

OBAMA ARMI USAOBAMA ARMI USA

Un business in crescendo specie - ironia della sorte o causa diretta - da quando Obama è presidente. Due dati su tutti: è di quasi 43 miliardi di dollari l' impatto dell' industria della armi sull' economia Usa. Ma i costi derivanti dalla violenza delle armi da fuoco sono stati nel 2012 di 229 miliardi di dollari, pari all' 1,4% del Pil Usa.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…