LA GRANDE AMAREZZA – ‘’IL FATTO’’ VA IN BORSA A OTTOBRE, MA PRIMA DEVE FARE I CONTI CON MICHELE SANT’EURO – CALTARICCONE PENSA AD ANTONIO MACALUSO PER IL DOPO-CUSENZA? – I PROBLEMI DI SALUTE DI CASALEGGIO – GLI SPIFFERI DI VIA XX SETTEMBRE

DAGOREPORT

1. Più cattiveria, più cattiveria. Il direttore del Messaggero, il palermitano Virman Cusenza, non sarebbe sufficientemente spietato con il sindaco Sotto-Marino e questa non è cosa buona e giusta, secondo il suo editore Caltariccone.

All'abile direttore, che pure non ha fatto mancare i dispiaceri all'odiato primo cittadino della Capitale - come quando litigò con Renzie sul decreto salva-Roma e il giornale lo crocifisse - verrebbe rimproverato dall'Ingegnere di non tenere il giusto ritmo negli attacchi. Per questo motivo il padrone (di minoranza) dell'Acea circola negli ambiente della capitale la voce di un sostituto in Antonio Macaluso, responsabile della redazione romana del Corriere della Sera.

2. Non è una campagna elettorale facile quella del Santone di Sant'Ilario, che deve guidare le truppe dei Cinque Stelle alla conquista di Strasburgo, ma soprattutto deve decidere che fare il giorno dopo la (prevedibile) vittoria del 25 maggio. Non lo è anche e soprattutto perché in questo periodo Grillo non può avvalersi più di tanto delle strategie di Gianroberto Casaleggio, alle prese con i postumi di un'operazione per un edema cerebrale.

3. Grande amarezza per l'ex ministro del Tesoro, Gelatina Saccomanni, costretto a stare a casa alle dipendenze della rutilante consorte. Si era dannato l'anima per mesi per sapere chi spifferava a questo disgraziato sito tutti i suoi movimenti e tutte le sue errate previsioni macroeconomiche e s'era convinto che queste "fughe di notizie" fossero non solo un reato, ma addirittura un attentato a un "corpo dello Stato" (lui, il Gelatina).

Poi arriva Padoan, si rende conto che l'unica faccenda un minimo seria è che alcuni giornaloni hanno pubblicato delle bozze del Def e del decreto sugli 80 euro uscite da computer del ministero, e fa tutto un faldone con dentro anche le accuse del predecessore e spedisce tutto in Procura.

Non fa tempo a rivolgersi a Piazzale Clodio che Dagospia lo scrive, in questa rubrica. Nei giorni scorsi, la Finanza ha perquisito il Ministero e ci sono almeno tre indagati. Ma i pm di Roma sono interessati solo ai documenti riservati eventualmente trafugati, non a tutto il resto. Per le previsioni del Gelatina, invece, una parola di verità è arrivata dall'Ue e dall'Istat, ieri. Erano gonfiate.

4. Clima non proprio sereno al Fatto Quotidiano, in attesa della quotazione di Borsa che andrà in scena a ottobre. L'intervista a Sant'euro, che attacca Travaglio, firmata da Peter Gomez (che dirige il sito internet e non scrive mai sul cartaceo), ha lasciato senza fiato la redazione.

A quattro anni dalla fondazione, al Fatto ci sono già tre brigate: i Padella-boys, i Travaglisti e i fan di Gomez, a Milano. Padellaro tiene insieme tutta la baracca con il suo noto ecumenismo, ma c'è anche un altro problema: nella lite Santoro-Travaglio rischia di diventare fonte di imbarazzi quella quota azionaria che il Fatto ha nella società del tele-tribuno di Salerno. Bisogna fare ordine, anche a livello societario, prima dell'autunno per quotarsi senza casini.

 

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