di maio grillo di battista

GRILLO AL BIVIO: LA STRADA DA PRENDERE È IL MOVIMENTO ISTITUZIONALE-LOBBISTA DI LUIGI DI MAIO, O IL MOVIMENTISMO LEGATO A FICO/DI BATTISTA? - DOPO L'OLIMPIADE, VIA LA MURARO-AMA; INFINE ARRIVERA’ IL NO AL NUOVO STADIO DELLA ROMA – LA BUCA DELLA RAGGI A MALAGO’ ERA STATA MEDIATICAMENTE STUDIATA PER SCHERNIRE I POTERI FORTI

RAGGI GRILLORAGGI GRILLO

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

La messinscena di ieri aveva uno scopo, offrire ai clic virali il video di un Movimento tornato movimentista: una precisa richiesta di Beppe Grillo. Però il cuore del problema odierno va molto oltre Virginia Raggi, e riguarda la vera partita dentro il M5S di queste ore: la strada da prendere è il Movimento istituzionale-lobbista di Luigi Di Maio, o un Movimento in qualche modo, magari anche solo retoricamente, legato alle origini, che sa dire alcuni no? Che sia la Raggi a vestirne i panni oggi è dettato da ragioni puramente accidentali: ciò che conta è la partita di fondo. È qui che entra in gioco Grillo.

GRILLO APPENDINOGRILLO APPENDINO

 

Perché dietro questo dilemma c' è, appunto, (anche) lui. Ma non solo. Il fondatore è stato costretto a tornare in scena da mille diversi motivi, e l' aveva già fatto il giorno dell' addio di Minenna, stringendo un preciso patto con Virginia Raggi: io ti aiuto a scrollarti di dosso le faide dei leaderini e delle donne che ti odiano, tu non mi deludere.

 

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«Basta coi poteri, noi ti aiutiamo». I termini del Patto però sono strutturali: prevedono il no alle Olimpiadi; l' accantonamento della Muraro (verrà utilizzata a breve, per districarsi nel delirio-Ama, ma poi Raggi la metterà da parte appena possibile); infine - attenzione - anche il dossier sul nuovo stadio della Roma è visto con insofferenza da Grillo, che ci scorge a priori solo il rischio di un boccone per il partito degli affari.

 

È per questo che ieri lui era molto contento, «Virginia sei stata bravissima», le ha detto al telefono; ma è da un po' che è di nuovo in campo, anche se non nel senso banale di aver imposto alla Raggi la scelta. Il pacchetto è più ampio. Certo, il 9 settembre sul blog è apparso un post che lasciava pochissimo spazio ai Giochi; ma è anche vero che il no ai Giochi, nel giro reale della Raggi, non è mai stato messo davvero in dubbio fin dall' 1 settembre. Il ruolo di Grillo sta comportando semmai il sistematico contenimento delle smanie anti-Raggi di tutte le sue nemiche, e un progressivo indebolimento di colui che s' era autonominato candidato premier, cioè Luigi Di Maio.

GRILLO - DI BATTISTA - DI MAIOGRILLO - DI BATTISTA - DI MAIO

 

È così che si è giunti a un evento per dire no al grande evento: questo è stata la buca di Virginia Raggi a Giovanni Malagò. Una messinscena, questa o un' altra, era stata del resto studiata (era da giorni che si organizzava qualcosa di «mediaticamente eclatante»), e serviva a due cose. Uno, dare ai fan l' immagine della sindaca che si erge contro i poteri forti e impone loro umiliante anticamera (in altre parole, un' arma di distrazione di massa). Due, a farsi vedere di nuovo originari e puri.

 

Detto in altre parole, Grillo è una specie di ago della bilancia di una partita cruciale in corso, che non è la Raggi in sé, ma è: che tipo di Movimento deve tentare la corsa al potere, un Movimento-più-Movimento o il Movimento-partito? Dire no alle Olimpiadi, al momento, era l' unica strada per tenere insieme questa sfida in corso senza che si sfasciasse tutto ancora prima della kermesse di Palermo, Italia 5 stelle.

DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICODI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO

 

Ma di certo se dovessimo indicare la direzione adesso, la linea istituzionale sta perdendo. Ha incassato colpi molto duri. Né si può dire che il suo massimo alfiere Di Maio - dall' affare Muraro e non solo - l' abbia gestita adeguatamente.

 

Nello stesso tempo non vincono, anzi, le erinni anti-Raggi, tutte animate da motivi non esattamente nobili. È ancora presto per capire se possa essere Roberto Fico a incarnare questo desiderio (forse utopico, ma esistente) di ritorno alle origini. Certo è che è stato lui a rompere gli indugi quando ha detto, giorni fa, «le rivoluzioni a metà sono peggio dei partiti».

DI MAIO DI BATTISTA GRILLODI MAIO DI BATTISTA GRILLO

Non si riferiva a Virginia Raggi.

 

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