SCELTA COMICA – GRILLO: “LA POLITICA È UNA PARENTESI, VOGLIO TORNARE A FARE IL COMICO” (ANCHE PERCHE’ CON I SUOI SHOW GUADAGNAVA 4MLN€ L’ANNO)

Emiliano Liuzzi per "Il Fatto Quotidiano"


Grillo lo ripete spesso: "O vinco o torno a fare il mio lavoro vero, il comico". E quando lo dice non scherza, è serio. Lo ripete, da qualche mese a questa parte, agli amici, lo spiega ai suoi collaboratori, ne parla in famiglia. Con i suoi spettacoli è fermo da quattro anni, il 740, dice lui, è "zero euro".

"Non curo i suoi interessi, ma sono un suo amico, ci vediamo spesso. E Beppe ha rinunciato a cifre da capogiro in questi anni", dice Michele Torpedine, manager, considerato un mammasantissima nel mondo dello spettacolo, l'uomo che è stato capace di andare a prelevare un ragazzo in un pianobar di Bientina e farlo diventare Andrea Bocelli.

"Grillo è uno che vale Benigni, dal punto di vista degli incassi. Nel suo genere è paragonabile a Ligabue. E non ha un cachet, come gli altri artisti: lui in genere viaggia a percentuali sul biglietto d'ingresso, e non tutti possono pretendere tali contratti. Quello che posso dire è che ha lasciato soldi per strada e, sicuramente, tanto pubblico. Non vale più quello che valeva cinque anni fa".

Una cifra verosimile (le oscillazioni possono essere di poche migliaia di euro) quella di 25.000 euro a sera. 160 serate in un anno fanno 4 milioni di euro. Quello che Grillo guadagnava quattro anni fa dagli spettacoli. "Oggi è inferiore", dice, "su questo non c'è dubbio. Ma ripeto: ha rinunciato a cifre enormi da quando si è buttato anima e corpo in questa cosa qua".

Questa cosa qua è la politica, ovvio. Il Movimento Cinque Stelle di cui è leader e proprietario del marchio insieme a Gianroberto Casaleggio. Lo stesso ritornello Grillo lo ha riproposto nelle sue passeggiate romane in questi giorni: "Cerchiamo di vincere o continuate senza di me". Una due giorni romana che neppure parente alla lontana di quella degli altri leader politici. Grillo si è visto a cena lunedì con tre persone dello staff comunicazione, poi hanno passeggiato per il centro di Roma. Salotti? Neanche l'ombra.

Metti Grillo in un salotto (o una terrazza) e chissà quello che ne esce. Ha continuato a fare comizi: al ristorante, in piazza Navona, poi seduto sulla scalinata di Trinità dei Monti, dove lunedì è rimasto due ore, prima dell'ultima tappa per un gelato. Con un imprevisto: il set di Carlo Verdone. La troupe girava nella zona del Colosseo, sotto l'assedio dei curiosi. Grillo ha fatto per avvicinarsi, ma non c'è stato nulla da fare: "Volevo salutarlo, ci conosciamo da anni, l'ambiente è quello". Non ce l'ha fatta.

Mercoledì sera, invece, è andato cena insieme a Sabina Ciuffini, la prima valletta parlante della televisione italiana, Lascia o raddoppia, tivvù ancora in bianco e nero, conduttore il mitologico Mike Bongiorno. Vecchia amicizia, anche quella. "Questo è il mio ambiente", ha detto ai collaboratori del Movimento, "la politica è una parentesi, una lunga parentesi. Ma io da lì arrivo e lì voglio tornare. Questo Paese per svegliarsi dal torpore ha avuto bisogno di un comico. Siamo messi così. Chiediamoci i motivi, ma la realtà è questa. Perché voi siete consapevoli che l'Italia ha avuto bisogno di un comico?".

Sicuramente è stata la trasferta romana più lunga. Poi, quasi un sospiro, "ma per favore non trascinatemi più alla Camera e al Senato, io in quelle stanze non mi trovo per niente, fatemi parlare, ma fuori dai quei palazzi".

 

BEPPE GRILLO DAL TRENO BEPPEGRILLO SABINA CIUFFINI CARLO VERDONE jpegcarlo verdone foto mezzelani gmt SABINA CIUFFINI

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