GUERINI E PACE AL NAZARENO – ALTRO CHE ZINGARETTI, L’AMERICA DI BIDEN GUARDA AL MINISTRO DELLA DIFESA – GUERINI SI MUOVE A FARI SPENTI. NON SI PERDE UNA CERIMONIA UFFICIALE, NESSUNA POLEMICA NÉ A DESTRA NÉ A SINISTRA, BUONI RAPPORTI CON TUTTI, ANCHE CON LA CONFINDUSTRIA DI CARLO BONOMI. E POI IL RAPPORTO PRIVILEGIATO CON GLI STATI UNITI. POTREBBE ESSERE PROPRIO LUI A SPUNTARE ALL' ULTIMO MOMENTO E ARRIVARE AL COLLE...
Marco Antonellis per Italia Oggi
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è sempre molto attento alle proprie mosse, evitando di far accendere i riflettori sulle sue azioni.
Ma la diplomazia del Nazareno è già al lavoro per organizzare il viaggio del segretario al giuramento ufficiale del democratico Joe Biden il prossimo 20 gennaio a Washington.
Già durante lo spoglio dei voti, ufficiali di collegamento di Zingaretti erano in stretto contatto con il comitato elettorale del prossimo presidente degli Stati Uniti. Per questo il Nazareno è restato fermo nelle dichiarazioni ufficiali nei primi quattro giorni. Solo venerdì pomeriggio, quando è arrivato il via libera dagli Stati Uniti, Zingaretti (che ha già buoni rapporti con Bill e Hillary Clinton, Nancy Pelosi ed il sindaco di New York Bill De Blasio) ha twittato sulla vittoria di Biden e ha inviato una lettera ufficiale del Pd direttamente al nuovo Presidente.
In realtà però il vero pupillo degli americani, o meglio, della nascitura amministrazione Biden non sarà né Zingaretti né Conte bensì l' attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini, da qualche tempo il prediletto anche dell' ormai (quasi) passata amministrazione Trump.
giuseppe conte carlo bonomi lorenzo guerini
Insomma, tra i due litiganti il terzo gode. È proprio il caso di dirlo. L' ex numero due di Matteo Renzi piace per la sua capacità di mediazione, per la sua poca ricerca di visibilità e per la sua concretezza: «È un grande mediatore ma quando c' è da decidere non si tira mai indietro» spiega chi lo conosce bene. Insomma, una garanzia per chi ha come stella polare l' atlantismo e la fedeltà atlantica.
Negli Stati Uniti lo conoscono bene: «Dobbiamo a lui il riposizionamento geopolitico dell' Italia dopo gli innamoramenti filorussi e filocinesi del Conte Uno dovuti a sovranisti e grillini». «Dialoghiamo con tutti, ma i pilastri della nostra sicurezza sono Nato e Unione europea», spiegò in un' intervista il ministro della Difesa. «Nella fase dell' emergenza sanitaria, la comunità internazionale ha aiutato l' Italia.
L' ha fatto l' Europa, gli Stati Uniti, e altri paesi tra cui Cina e Russia. Questa circostanza, però, non modifica minimamente il nostro tradizionale quadro di riferimento internazionale. Siamo grati a tutti per gli aiuti, ma non c' entrano con i pilastri della nostra collocazione, che non cambiano».
LORENZO GUERINI GIUSEPPE CONTE
Ecco perché Guerini piaceva molto a Trump e piace moltissimo a Biden. Proprio per questo, nella corsa al Quirinale in molti ora si stanno affrettando ad aggiungere anche il nome del ministro della Difesa. Guerini si muove a fari spenti, non si perde una cerimonia ufficiale, nessuna polemica né a destra né a sinistra, buoni rapporti con tutti, anche con la Confindustria di Carlo Bonomi. E poi il rapporto privilegiato con gli Stati Uniti. Potrebbe essere proprio lui a spuntare all' ultimo momento e arrivare al Colle.
NICOLA ZINGARETTINICOLA ZINGARETTIlorenzo guerini con marc thornberrylorenzo guerini incontra mark esper al pentagono 1lorenzo guerinilorenzo guerini in visita al congresso usalorenzo guerini in libanolorenzo guerinilorenzo guerinilorenzo guerini al pentagono