travaglio renzi

CAZZONE, TI FACCIO UN QUORUM COSI'! - TRAVAGLIO: “DA SCONFITTI CI PERMETTIAMO DI REGALARE A RENZI ALCUNI CONSIGLI: EVITI L’AUTOECCITAZIONE, NON SI ILLUDA DI AVER ASFALTATO EMILIANO E SI PREPARI PER IL REFERENDUM COSTITUZIONALE. IL QUORUM NON E' PREVISTO...”

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

marco travaglio (2)marco travaglio (2)

Siccome Matteo Renzi ha vinto il referendum insieme ai suoi amici petrolieri e siccome - per dirla con Montanelli - "saper vincere è molto più difficile che saper perdere", da sconfitti ci permettiamo di regalargli alcuni consigli non richiesti.

 

1) Eviti gli eccessi di autoeccitazione. L'astensione non l'ha inventata lui e di referendum falliti per mancanza di quorum ce n' erano stati 27 prima che arrivasse lui. Per strano che possa sembrargli, la storia d' Italia non comincia a Firenze l' 11.1.1975, sua data di nascita, né a Palazzo Chigi il 22.2.2014, data di nascita del suo governo. Qualcosina era successa anche prima.

RENZI GUIDIRENZI GUIDI

 

2) Si risparmi le smodate sopravvalutazioni. Nella Seconda Repubblica, da quando l'astensionismo non ha fatto che crescere con la scomparsa dei partiti di massa e l' avvio del bipolarismo, i referendum falliti han sempre registrato (tranne quello elettorale del 1999) una partecipazione pari o inferiore al 30% e una diserzione pari o superiore al 70%. Chi l'altroieri non ha votato non l'ha fatto tanto perché gliel'ha detto Renzi, quanto perché ha sempre fatto così. C'è persino il sospetto che qualcuno che non votava sia andato a votare proprio perché lui non voleva.

 

FEDERICA GUIDI MARIA ELENA BOSCHI MATTEO RENZIFEDERICA GUIDI MARIA ELENA BOSCHI MATTEO RENZI

3) Siccome governa, anzi comanda l'Italia senz'aver mai preso un voto (se non come presidente di provincia e come sindaco), comprendiamo l'esaltazione di Renzi per l'ennesima vittoria senza voti. Ma non si abitui troppo all' idea: verrà il giorno in cui, per vincere, dovrà convincere i cittadini a votare, e a votare per lui. Sempreché, nel frattempo, non si siano abituati a non votare. Auguri.

 

4) Impari a far di conto. I 15,8 milioni di votanti al referendum sono pochi rispetto ai 26 del quorum, ma tanti rispetto a quelli raccolti dal Pd quando vince, e persino quando stravince. Alle elezioni del 2013, quando il segretario era Bersani, il Pd arrivò primo d' un soffio con 8,6 milioni (risultato sempre irriso da Renzi con i suoi sarcasmi su "quelli del 25%", grazie ai quali peraltro governa). Alle Europee invece, quando il segretario era lui, ci fu il record del 40,8%, con 11,1 milioni. L' altroieri il Sì ne ha raccolti 2,2 in più, nonostante un' informazione da regime bulgaro e una serie di fattori sfavorevoli che avrebbero scoraggiato pure Che Guevara. Altro che "ciaone".

matteo renzi federica guidimatteo renzi federica guidi

 

5) Non s' illuda di aver "asfaltato", con la vittoria delle astensioni e dei petrolieri, il capofila del Sì: cioè il governatore di Puglia Michele Emiliano. Che, diversamente da Renzi, governa a nome degli elettori (lui ne ha).

 

Infatti ha vinto le Regionali con il 47% dei voti, pari a 800 mila cittadini. Che lo hanno premiato anche per l'intransigenza sulle battaglie ambientaliste. Siccome prima o poi il momento di misurarsi con le urne verrà anche per Renzi, dovrebbe forse portare più rispetto a chi parla per conto dei suoi elettori, contati uno per uno, anziché dei non-elettori rimasti a casa e delle lobby nascoste nel sottobosco. E magari, riservatamente, chiedergli come si fa e cosa si prova.

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZIMICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

6) Cominci a interrogarsi sul referendum di ottobre sulla sua "riforma" costituzionale.

Trivellare il mare, facendo credere a tanta brava gente di aver salvato migliaia di posti di lavoro, è molto più facile che trivellare la Costituzione all' insaputa dei cittadini. Al referendum costituzionale, diversamente da quello abrogativo, il quorum non è richiesto.

 

Dunque stavolta chi non vota non è con Renzi, ma contro. Verosimilmente i 16 milioni di elettori di domenica torneranno a farlo, e i 13,3 di Sì lo faranno per prendersi la rivincita con un bel No, in aggiunta a quanti verranno mobilitati con impegno molto maggiore dalle opposizioni unite.

 

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZIMICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

E Renzi dovrà trovarne molti di più (una ventina di milioni, quasi tutti tra quelli del suo partito, che 10 anni fa si riversarono ai seggi per dire No alla riforma un po' meno pericolosa di Berlusconi & Bossi), disposti a correre alle urne per premiare la Carta scritta (coi piedi) da lui, Boschi & Verdini contro quella dei Padri Costituenti. Il No parte da 13,3 milioni. Il Sì da molto più in basso.

 

7) Rifletta sul fatto che il silenzio di Rai & Mediaset sul referendum No Triv non potrà ripetersi per ottobre: sarà lo stesso Renzi a ordinare che si parli del referendum costituzionale per mobilitare il fronte del Sì e dunque, per la par condicio, quello del No.

 

REFERENDUM TRIVELLEREFERENDUM TRIVELLE

8) Dia un'occhiata ai replicanti da talk show che manda in giro per le tv a predicare il Verbo. Sono così disinformati, inefficaci e respingenti da far impallidire quei cazzari di Gasparri, Santanchè, Sallusti & C. (non citiamo Cicchitto perché ora sta con lui). Sembrano in malafede anche le rare volte che non lo sono. E danno l' impressione di starsi sul culo da soli. Già è difficile trovare uno straccio di argomento pro Sì: se poi gli aspiranti persuasori sono quei nuovi mostri, l'effetto boomerang è assicurato. L'idea poi di mettere quel buontempone di Luciano Violante alla presidenza del Comitato del Sì è troppo bella per essere vera.

 

9) "Puoi ingannare qualcuno per sempre, o tutti per un po', ma non puoi ingannare tutti per sempre" (Abramo Lincoln).

TRIVELLETRIVELLE

 

10) "Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall' invidia per quell'imponenza, prese a gonfiare la sua pelle rugosa. E chiese ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo domandò chi fosse più grande. Quelli risposero: 'Il bue'. Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e morì. Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male" (Fedro).

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...