LA DIETA MICHELLE? BOCCIATA - I GESTORI DELLE MENSE SCOLASTICHE BOICOTTANO LA FIRST LADY SALUTISTA - LO CHEF DELLA CASA BIANCA BANDITO DALLA CONVENTION SUL CIBO: “OSPITE INDESIDERATO”
Francesco Semprini per “La Stampa”
Lo chef della Casa Bianca vittima dell’ostracismo della convention sulla nutrizione scolastica. «La risposta è no», si è sentito dire Sam Kass dagli organizzatori della manifestazione che riunisce i gestori delle mense degli istituti di tutta la nazione, alla sua richiesta di intervenire durante i lavori.
Un affondo che ha come obiettivo Michelle Obama e la sua crociata salutista per l’alimentazione sana nelle scuole. Una campagna, volta a combatter obesità e malnutrizione, che ha creato irritazioni tra le organizzazioni che rappresentano i lavoratori delle mense, secondo cui le pretese della First Lady sono andate ben oltre la soglia della tolleranza.
In ballo c’è l’enorme giro d’affari della gestione delle mense scolastiche, un business da 11 miliardi di dollari nelle mani per lo più di colossi alimentari. «I nostri associati sono davvero frustrati dalle pressioni a cui sono sottoposti», spiega Patricia Montague, ad della School Nutrition Association, la confederazione che organizza la convention di Boston. Il riferimento è alle continue e pressanti modifiche regolamentari introdotte in questi anni, e promosse dalle campagne salutiste come quella della First Lady, che vogliono più frutta e verdura nelle scuole al posto di merendine e cibi confezionati. Una campagna che ha trovato una sponda fondamentale proprio in Kass, definito lo zar alimentare della Casa Bianca.
Patricia Montague CEO School Nutrition Association
Circa due anni fa arrivò la sua consacrazione a «Chopped», una trasmissione sul canale Food Network, e il successivo invito proprio alla convention della Sna che si tenne a Denver, in Colorado, in cui, investito da Michelle, si proclamò paladino della lotta contro il «cibo spazzatura» nelle scuole. Sono passati due anni e l’ospite d’onore è divenuto «indesiderato», come conferma la stessa Montague: «Abbiamo pensato che fosse meglio se non partecipasse».
In realtà molto è cambiato dalla gloriosa apparizione dello chef della Casa Bianca nel 2012, data dell’inizio della riforma nutrizionista nelle scuole. Sebbene molti istituti si siano adeguati alle direttive salutiste, servendo pizza integrale, e obbligando al consumo di frutta e verdure, di fatto queste modifiche hanno causato un aumento degli sprechi e dei costi visto che i ragazzini spesso li rifiutano.
Un fatto che ha creato problemi non solo nei budget scolastici, ma anche nel rapporto tra istituti e iscritti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata l’introduzione dell’obbligo di servire solo prodotti a base di farina integrale. Un diktat al quale l’Sna ha dapprima protestato dinanzi al Congresso e poi ha fatto scattare l’ostracismo nei confronti dello chef della Casa Bianca.