POLTRONE PIDDINE! - INFURIA LA BATTAGLIA PER LA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE PORTI ITALIANI MA TUTTI I CANDIDATI SONO DELLA STESSA AREA: DALEMIANI! - L’IMMORTALE PIDIESSINO NERLI SFIDUCIATO: SCONTRO A QUATTRO PER LA PRESIDENZA, I CANDIDATI VENGONO TUTTI DA CITTÀ ROSSE. L’ACCUSA A NERLI: AVER FAVORITO GENOVA, VENEZIA E LIVORNO. QUANTO TARDERÀ CORRADINO PASSERA A ENTRARE NELLA PARTITA?...

Claudio Antonelli per "Libero"

L'associazione dei porti italiani è spaccata in due. E la sinistra potrebbe lanciare primarie blindate per tenersi i porti. Da un lato scali più a nord e a sud e dall'altro quelli guidati da storici dirigenti vicino alla sinistra dalemiana. Una storia che parte come sempre da lontano.

In Assoporti salvo una brevissima parentesi rappresentata dalla nomina di Tommaso Affinita (area Alleanza nazionale) le decisioni vere sono state sempre prese in ambienti simpatizzanti con il centro sinistra. Prima ancora con il Pci. Quest'anno però, in vista della nomina del nuovo presidente. emergono tutte le tensioni rimaste latenti negli anni.

Lo scorso dicembre il consiglio dell'associazione si riunisce a Roma ed esprime l'auspicio che sia mantenuta una forte unità per promuovere un maggior ruolo di rappresentanza. "L'obiettivo - dichiara allora il presidente Francesco Nerli - è di ricondurre la discussione a un'unità di intenti per il bene del sistema nel suo complesso». Il direttivo da dato mandato a Nerli di incontrare i presidente "dissidenti" per aprire una riflessione che coinvolga gli associati con la convinzione che (la divisione degli sforzi è destinata a indebolire l'intero sistema portuale italiano».

Far rientrare i ribelli non sarà così semplice. Tra le voci che circolano c'è quella che vuole il dissenso allargato a tutti gli scali siciliani con l'intenzione, dopo aver ulteriormente rimpinguato la fronda, di dare addirittura vita a un'associazione alternativa.

Infatti nelle settimane e nei mesi precedenti le autorità portuali di Ancona, Augusta, Cagliari, Civitavecchia, Napoli, Olbia, Taranto e capofila Trieste erano uscite da Assoporti. «Non ci sentiamo rappresentati adeguatamente», ha spiegato Luciano Canepa, presidente dell'Authority di Ancona. Le principali contestazioni avanzate ufficialmente a Nerli, anche se non esplicitamente affermate, riguarderebbero il fatto di aver favorito gli scali di Genova, Livorno e Venezia a scapito degli altri. Ma anche la gestione di contratti con agenzie stampa.

Dopo una simil sfiducia da parte di metà scali, il numero uno ha annunciato dimissioni anticipate dando il via alla corsa per la successione. In pista ci sono Giuliano Gallanti, presidente del porto di Livorno, Franco Mariani, presidente del porto di Bari, Lorenzo Forcieri, presidente del porto di La Spezia e Luciano Guerrieri (porto di Piombino).

Guida la volata il 74enne Giuliano Gallanti, avvocato genovese, una vita nel Pci, consigliere regionale, approdato poi al vertice del porto di Genova E nonostante la mancata espansione verso Voltri ha rivestito anche la poltrona di presidenza dell'Associazione dei porti europei Espo, carica che ha mantenuto per quattro anni. Franco Marìanì, presidente di Bari, ha una militanza portuale doc.

Arriva dalla mitica Compagnia dei camalli genovesi, dal sindacato, e quindi dai salotti buoni dei Dalemiani doc in Roma.Il terzo è Luciano Guerrieri, delfino di Nerli, suo vice presidente e uomo di fiducia. Neanche a dirlo già Sindaco Pci di Piombino e Assessore della Provincia di Livorno.

Il quarto in lizza è Lorenzo Forcieri, ottimo sottosegretario alla Difesa del governo D'Alema e di altri successivi targati centro-sinistra. La lettera dei dissidenti in cui si chiedeva un azzeramento del vertice di Assoporti e un cambio di strategie, sembra essere stata messa in un cassetto. In fondo la lista dei contestatori annovera "solo" porti come Trieste, Roma-Civitavecchia, Napoli, Ancona, Taranto... Assoporti prosegue nel segno del suo presidente, Francesco Nerli (l'unico che è riuscito a conservare la carica di presidente dell'Associazione pur avendo perso quella di presidente di un porto) e dal segretario generale, Paolo Ferrandino (area Rifondazione). Fervono comunque le manovre per tentare di convincere qualche dissidente a tornare all'ovile.

C'è pure chi incomincia a guardarsi in giro per trovare candidature alternative, non targate e comunque intenzionate a guidare Assoporti su una strada ben diversa da quella percorsa in questi anni, sino al completo isolamento e alla perdita di qualsiasi potere contrattuale. I tempi sono stretti. La partita complessa.

 

PORTI jpegASSOPORTI jpegDAlema porti jpegCorrado Passera

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...