kenji goto jogo and haruna yukawa giapponesi isis

SOL LEVANTE, TESTA CADENTE - IL BOIA DI ISIS CHE HA DECAPITATO JAMES FOLEY CHIEDE 200 MILIONI $ PER SALVARE DUE OSTAGGI GIAPPONESI: È QUANTO IL PREMIER SHINZO ABE HA STANZIATO PER LOTTARE CONTRO IL TERRORISMO IN MEDIORIENTE (VIDEO)

1. VIDEO - ISIS CHIEDE 200 MILIONI PER LIBERARE I DUE PRIGIONIERI GIAPPONESI

 

 

 

2. ISIS, I TERRORISTI AL GOVERNO GIAPPONESE: “DATECI 200 MILIONI DI DOLLARI O DECAPITEREMO GLI OSTAGGI”

Da www.ilfattoquotidiano.it

kenji goto jogo and haruna yukawa  04 image m 17 1421737817694kenji goto jogo and haruna yukawa 04 image m 17 1421737817694

“Siete migliaia di chilometri lontani dallo Stato Islamico e siete voluti intervenire comunque in questa crociata”. Inizia così l’ultimo video diffuso dallo stato Islamico in cui si vede lo stesso boia che decapitò James Foley e gli altri prigionieri occidentali mentre minaccia il governo Giapponese di uccidere due cittadini nipponici se non sarà pagato un riscatto.

 

“Avete stanziato 100 milioni di dollari – continua il terrorista completamente vestito di nero – per uccidere le donne e i bambini e distruggere le case dei musulmani. Così, la vita di questo (primo) prigioniero vi costerà 100 milioni. Per contrastare l’espansione dello Stato Islamico avete stanziato altri 100 milioni, così la vita di questo (secondo) cittadino vi costerà altri 100 milioni. Mi rivolgo al popolo giapponese – prosegue l’uomo incappucciato -: avete lasciato che il vostro governo stanziasse 200 milioni di dollari per combattere il califfato, ora avete 72 ore per convincerlo a pagare per la vita di questi cittadini. Altrimenti, questo coltello diventerà il vostro incubo”  (collaborazione di Gianni Rosini)

kenji goto jogo  900000578 178 306x423kenji goto jogo 900000578 178 306x423

 

 

2. GIAPPONE, 200 MILIONI DI DOLLARI CONTRO L’ISIS

Marco Zappa per www.ilmanifesto.it

 

Duecento milioni di dollari: questa è la somma che il governo giapponese si impegna a fornire ai Paesi mediorientali impegnati nella lotta allo Stato islamico. Uno sforzo ingente per arginare il rischio di un’avanzata del terrorismo quello promesso dal primo ministro Shinzo Abe durante la prima tappa del suo tour diplomatico in Medioriente che si concluderà il prossimo 21 gennaio.

 

 “È nostra intenzione fornire attivamente il nostro supporto nel settore non militare e contribuire alla pace e alla stabilità della regione”, aveva dichiarato ai giornalisti il primo ministro giapponese prima della partenza il 16 gennaio scorso. In totale saranno 2,5 i miliardi di dollari – rivela Reuters – che il governo Abe intende spendere per aiuti umanitari e infrastrutturali nel tentativo di contribuire alla sicurezza e stabilità del Medioriente. L’interesse giapponese nella regione è forte dato che da qui – in particolare da Arabia Saudita, Emirati arabi uniti, Qatar e Kuwait – arriva la maggior parte delle importazioni giapponesi di greggio.

kenji goto jogo' 000578 707 634x386kenji goto jogo' 000578 707 634x386

 

“Non c’è nessun altro modo per sradicare la violenza dal profondo se non portare stabilità alle vite delle persone e far nascere una classe media, anche se è un processo lungo”, ha dichiarato Abe durante l’incontro con alcuni rappresentanti dell’imprenditoria giapponese ed egiziana alla presenza del primo ministro Ibrahim Mahlab. Dopo l’Egitto – a cui Tokyo fornirà prestiti per lo sviluppo di infrastrutture per un totale di 360 milioni di dollari – domenica Abe era in Giordania, dove ha ribadito gli impegni di Tokyo per il Medioriente e accordato un pacchetto di aiuti da quasi 12 milioni di dollari per sostenere l’impegno nell’accoglienza dei rifugiati di guerra.

 

haruma yukawa, 000578 644 634x401haruma yukawa, 000578 644 634x401

 Da domenica la delegazione giapponese si trova in Israele. Qui il capo del governo giapponese incontrerà la sua controparte israeliana Benjamin Netanyahu: al centro dei colloqui il rafforzamento della cooperazione bilaterale in materia commerciale e di sicurezza informatica e questione israelo-palestinese. Al Cairo, Abe aveva auspicato infatti di poter presto riconoscere lo Stato palestinese e ricordato la “necessità della ripresa delle negoziazioni per giungere presto alla soluzione dei due stati”. Al fine di favorire la mediazione, Abe si recherà anche in Palestina.

 

haruma yukawa, 000578 127 634x452haruma yukawa, 000578 127 634x452

Il viaggio del primo ministro giapponese in Medioriente arriva al termine di una settimana “calda” durante la quale Tokyo ha dato l’ok al budget di governo per il prossimo anno. Uscito rafforzato in Parlamento dalle elezioni anticipate di dicembre scorso, una sorta di referendum sulla sua amministrazione in carica da dicembre 2012, il governo Abe ha approvato un aumento di spesa per la difesa – 42 miliardi di dollari, il più ingente investimento nel settore dalla fine della Seconda guerra mondiale. Dopo i fatti delle scorse settimane e con l’allerta terrorismo alle stelle in Europa, Tokyo prende così posizione nella “guerra globale al terrorismo” a fianco del Vecchio continente e degli Stati Uniti.

 

haruma yukawa, 0000578 752 634x477haruma yukawa, 0000578 752 634x477

Il tutto, nel quadro strategico del “pacifismo proattivo”, principio fondante della politica estera voluta da Abe: una politica estera “che guarda al mondo intero” attraverso la quale rilanciare il paese del Sol Levante tra le potenze dell’“Occidente”. In questo senso può essere letto il “riarmo” giapponese. Dopo la fine dell’embargo sull’export di armi autoimposto negli anni Sessanta e Settanta e la creazione di un Consiglio di sicurezza nazionale sul modello americano, in questi giorni a Tokyo si discute di una revisione delle politiche di assistenza internazionale ai paesi in via di sviluppo in cui potrebbero rientrare anche forniture militari.

shinzo abe 000578 131 634x474shinzo abe 000578 131 634x474

 

Ma il momento cruciale di quella che alcuni osservatori definiscono la “svolta a destra” del Giappone è arrivato nell’estate del 2014, con la reinterpretazione dell’articolo 9 della costituzione giapponese riguardante la rinuncia “eterna” di Tokyo alla guerra. Ora, in base alla risoluzione adottata dal governo conservatore di Abe, le forze militari giapponesi potranno contribuire attivamente alla“autodifesa collettiva”; in altre parole, potranno intervenire a fianco degli Stati Uniti o di altri alleati in caso di minacce sensibili alla sicurezza comune. E la guerra allo Stato islamico e, su scala più vasta, al terrorismo internazionale, potrebbe essere il teatro ideale del ritorno alle armi per il Giappone.

yukawa blooded s hreatens kill japan hostagesyukawa blooded s hreatens kill japan hostages

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...