(IUS) SOLI CHE TRAMONTA: PRIMO DIETROFRONT PER CECILE KIENGE

Vladimiro Polchi per "La Repubblica"

Chi nasce in Italia è italiano. Sì, ma a certe condizioni. Cecile Kyenge, ministra dell'Integrazione, precisa i contorni della sua battaglia a favore dello ius soli: mai puro, ma solo temperato.

Una rettifica, che fa parlare il centrodestra di «sostanziale retromarcia ». Bipartisan invece la solidarietà di fronte all'ennesimo insulto razzista, firmato Forza Nuova: "Kyenge torna in Congo".

«Non avevo detto che l'Italia doveva applicare lo ius soli puro - chiarisce la ministra - il tema è stato sollevato per suscitare un dibattito», anche perché bisogna «cominciare a dare degli strumenti a giovani che un giorno saranno i dirigenti di questo Paese».

La stessa ministra precisa che «20 sono i disegni di legge presentati alla Camera sullo ius soli». E nessuno propone il modello puro, tipo Usa. Del resto non c'è Paese europeo che lo preveda: ovunque non basta nascere sul territorio dello Stato per diventarne cittadino, ma si richiedono altri requisiti, tipo la residenza regolare dei genitori per un certo numero di anni.

«Tutte le proposte in parlamento parlano di ius soli temperato», conferma Khalid Chaouki, deputato del Pd e promotore dell'intergruppo parlamentare sulla cittadinanza. Tradotto: nessun pericolo di invasione di donne incinte, attirate dal miraggio della cittadinanza italiana.

Lo stesso presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva segnalato i rischi di uno ius soli senza condizioni. Il problema è che la ministra Kyenge ha atteso troppo per chiarire la sua posizione, tanto che il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, parla già di «sostanziale retromarcia». Chaouki suggerisce: «Bisogna essere più cauti nelle dichiarazioni per non bruciare una battaglia fondamentale».

Intanto non passa giorno senza che la ministra d'origine africana sia oggetto di minacce o insulti. Gli ultimi ieri a Macerata. "Kyenge torna in Congo": questo lo striscione affisso da militanti di Forza Nuova davanti alla sede locale del Pd (su cui indaga la Digos). Un attacco che unisce il fronte politico nella difesa della ministra. La Kyenge da parte sua ribadisce che gli insulti non la fermeranno e ringrazia «quella parte buona delle istituzioni che ha saputo reagire».

 

cecile kyenge giura da ministro Cecile Kyenge cecile kyenge tra enrico letta e giorgio napolitano cecile kyenge grasso a piazzapulita

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...