MARO’, DALLA TRAGEDIA ALLA FARSA - L'AMBASCIATORE A DELHI DANIELE MANCINI CHIEDE 400 EURO DI DANNI ALLA FARNESINA PERCHE’ I FILI PER STENDERE I PANNI DEI DUE FUCILIERI AVREBBERO ROVINATO LA RECINZIONE DELLA SUA RESIDENZA IN INDIA!

Fabrizio Ravoni per “il Giornale

 

i maro' con daniele mancini i maro' con daniele mancini

Alla Farnesina quando hanno letto il dispaccio targato «Nuova Delhi» quasi non volevano credere a quel che c'era scritto. L'ambasciatore Daniele Mancini chiedeva 400 euro all'amministrazione degli Esteri per «lavori straordinari».

 

E fin qui, nulla di nuovo. La prima considerazione fatta dagli uffici è stata: con quel che guadagna (si parla di 20mila euro netti al mese), magari, poteva non presentare il conto al ministero. Ma a far saltare sulla sedia i vertici del ministero (dal segretario generale, Michele Valensise, in giù) sono state le motivazioni della richiesta di rimborso economico.

 

DANIELE MANCINI TRA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE jpegDANIELE MANCINI TRA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE jpeg

I 400 euro - spiegava l'ambasciatore nella nota - sono serviti a pagare gli operai che hanno ridipinto una parte della recinzione della residenza del diplomatico a Nuova Delhi. Recinzione - spiegava la nota - rovinata (a dire dell'ambasciatore e della sua signora) dai fili dei panni utilizzati da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per stendere la propria biancheria.

 

I due fucilieri di Marina sono infatti «ospiti» dell'ambasciata da quando sono rientrati in India. Una soluzione accettata a denti stretti dall'ambasciatore e dalla moglie. Tant'è che, a quanto pare, non è la prima volta che la Farnesina si vede recapitare conti della spesa a loro carico. La residenza diplomatica di Nuova Delhi ha un parco enorme e loro sono stati collocati in una dépendance nascosta da una grata di legno con rampicanti.

 

Ospiti non proprio graditi, insomma. Soprattutto alla signora ambasciatrice. Tant'è che per giustificare e legalizzare la loro presenza in ambasciata, i due marò sono stati messi sotto le dipendenze dell'addetto militare. Una formula scelta per metterli al riparo dalle ugge della famiglia Mancini.

MICHELE VALENSISEMICHELE VALENSISE

 

E pensare che proprio l'ambasciatore italiano a Nuova Delhi ha avuto un ruolo non secondario sul loro rientro in India. Le autorità indiane avevano paventato la possibilità di togliere l'immunità diplomatica a Mancini: immunità regolamentata dal Trattato di Vienna del 1961. E l'ambasciatore, intimorito da questa minaccia, fece enormi pressioni sul suo principale sponsor dell'epoca, Corrado Passera; del quale era stato consigliere diplomatico al ministero dello Sviluppo economico.

 

E fu proprio Passera - come ha ricostruito Giulio Terzi di Santagata, dimessosi da ministro degli Esteri ad una settimana dalla fine del governo Monti - a sostenere l'opportunità di far tornare in India i marò. Proprio per evitare - spiegava Passera a Palazzo Chigi - possibili ripercussioni al nostro ambasciatore.

 

FARNESINAFARNESINA

Per essere più convincente raccontò di aver saputo attraverso i propri canali diplomatici (Mancini?) di una lettera che la Confindustria aveva in animo di scrivere. Lettera nella quale gli imprenditori facevano il punto del danno economico che sarebbe stato determinato da un mancato ritorno dei marò in India. Inutile dire che questa lettera non è mai stata recapitata a Palazzo Chigi.

 

Ma si tratta di gossip. Quel che resta è la richiesta di rimborso di 400 euro presentato da Daniele Mancini & signora alla Farnesina per ridipingere una balaustra. Al ministero degli Esteri hanno fatto due conti. Tradotto in dollari, fa qualcosa più di 500 dollari. Per avere un termine di paragone, il reddito pro capite medio indiano è di 1.500 dollari all'anno. Ne consegue che l'operaio impegnato a ridipingere la recinzione, in pochi giorni, ha guadagnato un terzo di quel che incassa in dodici mesi.

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...