L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - LETTA, ALFANO E RENZI, TRE POST DEMOCRISTIANI CHE DOVRANNO ESEGUIRE QUEL CHE FU CHIESTO INVANO A MONTI: SVENDERE
Barbara Palombelli per "Il Foglio"
Senza casa. Siamo sfollati. Senza orientamento e guida. Viaggia su Facebook lo smarrimento di tanti di noi che dal 9 dicembre non si riconosceranno nella segreteria rampante del Pd. I grandi giornali, tutti con Matteo Renzi, con la felice eccezione di Eugenio Scalfari, gioiscono all'idea delle rottamazioni (quando poi tocca a loro si stupiscono...).
In realtà , non ci riconosceremo in alcun modo nella santissima trinità che governerà - per un periodo - il nostro paese. I tre post democristiani alti e ambiziosi che prenderanno pro tempore le redini dell'Italia commissariata dalla finanza mondiale e dalle troike visibili e invisibili dovranno eseguire quel che fu chiesto invano a Mario Monti e al suo complicato esecutivo: svendita di bocconcini prelibati di ex partecipazioni statali, nomine importanti gradite ai poteri forti mondiali.
Poi andranno a casetta. Magari arriveranno anche per loro i fanghi, le cene e le vite private invase... Per arrivare ad acchiappare pezzi pregiati del nostro paese, conquistati e difesi dai nostri padri e dai nostri nonni, nel 1992 si buttò giù il sistema del pentapartito. Venti e più anni dopo, si buttano giù il Pd o quel che restava della socialdemocrazia nostrana e il governo del Caf risorto dalle ceneri del '92 e faticosamente rimontato da Silvio Berlusconi.
Va eliminato con ogni mezzo chiunque potrebbe sollevare dubbi, sconvolgere alleanze e patti già scritti (ieri Craxi, oggi Berlusconi) e gli storici avranno molto da scrivere, in futuro. Senza squadra ci si sente più deboli. Non si litiga nemmeno più: introvabili passioni o idee vagamente riconducibili alla politica. Da quanti mesi non sentite una bella discussione sul futuro del paese?
Nessuno più tenta di difendere i diritti essenziali, civili e sindacali. Non lontano, in Francia, si parla di diritto alla liberazione sessuale, di eutanasia, si scrive di questioni che riguardano l'esistenza intera, la vita vera delle persone e non soltanto l'appuntamento con il commercialista. Qui invece non emergono all'orizzonte formazioni o aggregati che non parlino solo di soldi (anche Beppe Grillo ormai si è omologato) e di tassa sugli immobili (farla arrivare a casa, insieme alla bolletta elettrica, come si fa nei paesi seri?).
Non hanno più cittadinanza le parole della politica, a sinistra e a destra. Sembra di essere immersi in un minestrone tutto uguale. E' la fine delle ideologie, ma che squallore porta con sé. Se tutto questo fa tristezza, sarà solo perché l'età avanza? E' un dubbio che mi assale. Magari invecchiando si diventa diffidenti nei confronti delle novità che invece porteranno luce e prosperità in ogni dove. Beato chi ci crede.
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