IL PROFESSORE IMBALLATO - L’ENDORSEMENT DI ALCUNI MONTIANI (BORLETTI BUITONI, GITTI, DELLAI) PER AMBROSOLI IN LOMBARDIA, DIMOSTRA CHE RIGOR MONTIS NON RIESCE A CONTROLLARE IL SUO “CENTRINO” - GLI SQUALI DELLA SUA “SCELTA CINICA” NON SONO DISPOSTI A OBBEDIRE E COMBATTERE: VANNO DOVE VOGLIONO - E IL PROF. HA CAPITO CHE LA POLITICA NON È LA BOCCONI: “SONO STATO INSULTATO E AGGREDITO. MI DICONO CHE SIA NORMALE”…

1 - MONTI ALL'ATTACCO: «IO INSULTATO E AGGREDITO». POI DICE: «SPERO NON CI SIANO CONDONI»
Corriere.it

«Mi è capitato in questa campagna elettorale di essere insultato e aggredito. Mi dicono che sia normale. È una cosa che tempra il carattere. Cerco di non rispondere agli insulti, anche se talvolta mi sono lasciato prendere un po' troppo da verve polemica, nella quale peraltro non eccello». Ecco Mario Monti in versione amareggiata e disillusa nella video-chat di Tgcom24.

LE IDEOLOGIE - Il Professore - acuendo la sua più volte sottolineata caratura moderata scevra da ogni considerazione ideologica - ha spiegato quale sarebbe la sua missione: «Mi piacerebbe aiutare a far superare anche in Europa la contrapposizione, che talvolta non aiuta, tra destra e sinistra». E ha attaccato Silvio Berlusconi «che ha tradito la rivoluzione liberale». E ha sparato ad alzo zero su Vendola, con il quale - ha detto il premier dimissionario - «non ha alcuna affinità».

IL BUDGET UE - E Monti non poteva esimersi dal rispondere alle polemiche (italiane) sul nuovo bilancio Ue, le cui regole e l'entità delle risorse sono state concordate con gli altri leader europei. Così ha definito «un po' infantile parlare di vittoria di Pirro perchè è chiaro che ognuno ha interesse a rivendicare una vittoria nel proprio Paese», replicando alle critiche mossegli da Bersani.

IL VOTO IN LOMBARDIA - Inevitabile l'accenno al voto in Lombardia, il cui esito è incertissimo sia alle Regionali sia per il voto alle politiche per il Senato. Alcuni candidati di Scelta Civica avevano invitato al voto disgiunto votando Ambrosoli, affinché batta Roberto Maroni per la corsa al Pirellone: «Non condivido la logica del cosiddetto voto utile o inutile e quindi auspico che coloro che voteranno Scelta Civica alla Camera e Senato votino Albertini», ha detto Monti. Spiegando che questo è un «disegno coerente» per «non avere la Lega al governo della Lombardia».

2 - FUGA DEI MONTIANI VERSO AMBROSOLI ALT DEL PREMIER: NO AL VOTO DISGIUNTO
Andrea Montanari per "la Repubblica"

Dopo l'endorsement su Umberto Ambrosoli in Lombardia di Ilaria Borletti Buitoni, altri montiani seguono l'esempio della capolista alla Camera di Scelta civica per Monti. E invitano gli elettori lombardi a fare il voto disgiunto a favore del candidato del centrosinistra al Pirellone.

Tra questi, Lorenzo Dellai, capolista della lista Monti alla Camera in Trentino e i candidati al Montecitorio Alessandro Soncino, Gregorio Gitti, Milena Santerini ed Emanuela Baio. Il messaggio è chiaro: «Votare Ambrosoli in Lombardia e Monti al Senato e alla Camera - sostengono - è un atto di coraggio, che va nell'interesse di tutta la Lombardia».

L'occasione è l'assemblea dei candidati del Centro popolare lombardo di Enrico Marcora ieri a Milano. La nuova sigla nata da una costola dell'Udc, dopo la scissione provocata dalla decisione del partito di Pierferdinando Casini di appoggiare in Lombardia la candidatura di Gabriele Albertini. Presenti, tra gli altri, anche Roberto Mazzotta, l'ex Idv Franco Spada, il repubblicano Giorgio La Malfa, Ombretta Fumagalli Carulli, la finiana di ferro Maria Ilda Germontani, l'ex Pd Achille Serra e Savino Pezzotta. L'ex sindacalista che l'Udc candidò nel 2010 contro Roberto Formigoni.

Pezzotta scalda subito la platea. «Monti ha sbagliato ad appoggiare Albertini. Perché Albertini è un candidato a perdere e il voto disgiunto è una necessità per la Lombardia e per l'Italia». Dellai lo definisce «voto congiunto» e non disgiunto. «Per Ambrosoli in Lombardia, per Monti in Parlamento».

L'obiettivo dichiarato di tutti è sbarrare la strada al candidato di Lega e Pdl Roberto Maroni. Lo spiega con forza Gregorio Gitti: «In Lombardia ci vuole discontinuità. È assurdo che un partito che ha solo il 4 per cento a livello nazionale possa avere la guida delle tre regioni più importanti per popolazione e realtà economica ». Anche Ambrosoli rivolge un breve saluto all'assemblea collegato in videoconferenza.

L'ex sindaco di Milano Albertini, capolista al Senato per Monti e appoggiato dal Professore
anche per la sfida in Lombardia, si infuria. Definisce i montiani che hanno scelto di appoggiare Ambrosoli «pseudomontiani ». Pronostica che «se con questo pensano di dare una spinta in avanti ad Ambrosoli temo che l'unica loro spinta al candidato sarà verso il burrone ». Anche il Professore che oggi sarà a Milano per un incontro con i giovani fa sapere attraverso il suo spin doctor Mario Sechi di essere contrario al voto disgiunto. Che bolla come una «alchimia».

Chi dichiara di aver sentito ieri Monti assicura che il premier avrebbe definito questa
strategia «un suicidio». Per il momento, Monti si limita a precisare su twitter: «Non sono preoccupato della perdita di seggi dei due poli, ma che i giovani italiani trovino lavoro». L'ex Pdl ora montiano Giuliano Cazzola si preoccupa: «In Lombardia la lista Monti si gioca gran parte della sua credibilità, se dovesse prendere corpo la teoria del voto disgiunto».

Gli risponde Ilaria Borletti Buitoni: «In Lombardia è diverso. Ambrosoli rappresenta una lista civica e in Lombardia non esiste una linea prettamente montiana». Lorenzo Dellai precisa di aver parlato a Milano «solo a titolo personale». Anche la Santerini chiarisce: «Non ho partecipato alla riunione e non ho mai firmato l'invito pro Ambrosoli». Oggi la parola passa direttamente a Monti.

3. MONTI, NO VOTO DISGIUNTO. SU BERLUSCONI: 'COMPRA VOTI CON SOLDI DEGLI ITALIANI'
Ansa.it

Le tentazioni di un voto disgiunto mettono alla prova Mario Monti in Lombardia, dove gli elettori non solo decideranno chi sarà il nuovo governatore ma probabilmente anche gli equilibri del prossimo Parlamento.
All'aumentare delle voci di alcuni dei suoi per un 'voto utile' a sinistra, che rischiano di dividere il fronte centrista, il premier ha dovuto intimare l'alt contro "le alchimie elettorali" e "i giochetti nell'urna", perché il suo candidato è Gabriele Albertini e non Umberto Ambrosoli, che raggruppa invece le forze progressiste.

"Non condivido la logica del cosiddetto voto utile o inutile e quindi auspico che coloro che voteranno Scelta Civica alla Camera e Senato votino Albertini" ha detto Mario Monti, spiegando che questo è un "disegno coerente" per "non avere la Lega al governo della Lombardia".

"Siamo un gruppo di persone per fortuna con la propria testa", ha detto Monti commentando il sostegno dato da alcuni candidati alla corsa di Ambrosoli. Detto ciò, ha aggiunto, "se qualcuno vuole conoscere il mio parere é il seguente: esiste indubbiamente un pericolo Maroni in Lombardia ed è stato molto coraggioso Albertini a mantenere la propria candidatura per la presidenza della Regione, malgrado le fortissime pressioni di Berlusconi perché si ritirasse. Credo che Albertini tolga più voti a destra che a sinistra e che aiuti ad impedire che la civilissima Lombardia finisca nelle mani di Maroni. In più Albertini ha una esperienza amministrativa e politica sicuramente superiore a quella di Ambrosoli che è certamente persona apprezzabile e apprezzata"

Inoltre, ha proseguito Monti, "non condivido la logica del cosiddetto voto utile, voto inutile e quindi auspico che coloro che voteranno per Scelta Civica per la Camera e il Senato votino Albertini per la presidenza della regione Lombardia. Questo è un disegno coerente e che dà la maggiore speranza di avere una forte voce per il nostro raggruppamento riformatore nel Parlamento italiano e di non avere la Lega al governo della Lombardia".

Tornando sull'endorsement dei suoi candidati ad Ambrosoli, il Professore ha aggiunto: "Votare, ciascuno può farlo come crede; quanto a pronunciarsi lo possono fare a titolo personale se ritengono che la loro posizione possa illuminare altre persone; ma se qualcuno vuole conoscere la posizione del responsabile di questo movimento politico questa è la posizione che ho enunciato".

Poi sulle promesse elettorrali di Berlusconi: "Il mio predecessore, che ritiene di essere anche il mio successore, continua a fare promesse, cercando di comperare i voti degli italiani con i soldi degli italiani".
Il professore ha poi replicato a Bersani che aveva definito una 'vittoria di Pirro' il risultato ottenuto dall'Italia in Ue sul bolancio. "E' un po' infantile parlare di vittoria di Pirro - ha detto - perché è chiaro che ognuno ha interesse" a rivendicare una vittoria nel proprio Paese.

Alle critiche dei partiti per il risultato del vertice europeo dedicato al bilancio, Monti ha risposto: "I risultati in Europa dello statista Berlusconi li abbiamo conosciuti, quelli di Bersani non li conosciamo e comunque è un po' infantile dire 'siccome Cameron e' contento deve essere stata una vittoria di Pirrò perché è chiaro che ognuno ha la tendenza a presentare nel proprio Paese gli aspetti positivi del risultato, ma poi sono i numeri che contano e il risultato è evidente: siamo l'unico contributore netto, insieme al Belgio, a ridurre il contributo netto di cinque miliardi in sette anni e gli unici ad accrescere i fondi per la politica per la coesione".

"E' un risultato - ha precisato il premier - interamente positivo per l'Italia, ma non sul piano europeo e noi lo abbiamo criticato" chiedendo che ci fosse "un bilancio più ampiò e più adeguato alle esigenze di crescita".

Anzi, il professore ha messo i paletti a un eventuale appoggio al Pd: "Non sono sicuro che tocchi a me convincere" Fassina o Vendola "ma quella coalizione può scordarsi che noi possiamo dare un apporto a una maggioranza e a un governo se non prevarranno posizioni di riforma e di proseguimento delle riforme anche nel mercato del lavoro".
"E' verissimo - ha continuato - che in Europa temono il ritorno di Silvio Berlusconi, perché "ne hanno avuto abbastanza di un'Italia che rischia, con la fragilità politica, l'incapacità di decidere e la indisciplina finanziaria, di mettere ancora a rischio se stessa, l'Eurozona e l'Europa".

Monti torna poi a escludere alleanze con Sel: "Non sento nessuna affinità per una sinistra che abbia una coalizione che includa questi elementi che credo non siano a favore degli interessi dei lavoratori. Le sue "rigidità - sostiene il prof- condannano "i giovani o alla disoccupazione o all'emigrazione".

Ieri è stato il leghista Roberto Maroni a dirsi sicuro che, nel segreto dell'urna, proprio il voto disgiunto lo farà diventare governatore. "Sento tanta gente che dice che alle politiche voterà per Tizio-Caio-Sempronio e in Lombardia voterà invece per me. Penso sia giusto".
Nei giorni scorsi era stata Ilaria Borletti Buitoni, capolista alla Camera in Lombardia 1 per Scelta Civica, a manifestare la volontà di votare Ambrosoli alle regionali. A Milano, a un incontro dei centristi non schierati con Albertini, hanno fatto lo stesso appello altri candidati montiani al Parlamento, come Lorenzo Dellai e Gregorio Gitti, che però smentisce in serata questa linea con un nota ufficiale.

Ambrosoli continua a guardare con attenzione - chiedendo "il voto disgiunto da un passato durato troppo" più che fra gli schieramenti - ma non si è inserito nel dibattito dei centristi.

 

 

MONTI SBRANA UNA PIZZA A NAPOLI monti MONTI CON IL CANE MONTI CASINI FINI monti albertini MARIO MONTI CON GABRIELE ALBERTINI PIETRO ICHINO MARIO MAURO MARIO SECHI SALLUSTI FELTRI BELPIETRO FERRARA MARIO SECHI BERLUSCONI Ilaria Borletti Buitonifar13 casini s agnelli ilaria bortoletti buitoniGregorio GittiGREGORIO GITTI GENERO DI BAZOLI cane monti x MARIO MONTI CON IL CANE ALLE INVASIONI BARBARICHE ANDREA RICCARDI E MARIO MONTI FOTO INFOPHOTO MARIO MONTI GNAM CON LA PIZZA A NAPOLI Merkel e MontiBERSANI MONTI EDOARDO BARALDI MONTI E BERLUSCONI CANE GATTO TIGRE

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