salvini letta

NON FACCIAMOCI DEL MALE - L’INCONTRO TRA SALVINI E ENRICO LETTA SERVE A SOTTERRARE L’ASCIA DI GUERRA PER NON ROMPERE ANCORA LE PALLE A DRAGHI - PER TROVARE PUNTI IN COMUNE I DUE SI DEVONO BUTTARE SU CRISI ECONOMICA E VACCINI PERCHE’ APPENA CI SI SPOSTA UN PO’ PIU’ AVANTI (DL ZAN, IUS SOLI) E’ GUERRA - I DUE SONO DISTANTI ANCHE SULLA LEGGE ELETTORALE: LETTA PENSA AL MATTARELLUM, PER SALVINI “VA BENE QUELLA CHE C'È”

Marco Cremonesi e Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

La tregua. Nel giorno in cui Enrico Letta incontra Mario Draghi, il segretario del Pd blinda l'esecutivo insieme a Matteo Salvini. Con un'ora e un quarto di faccia a faccia («più di quello con Renzi» si annota maliziosamente dal Nazareno), il cui senso è: «Non facciamoci del male». L'idea è che sia Letta che Salvini condividano, almeno per un po', le sorti: «Il successo dell'uno è il successo dell'altro» osserva un leghista.

 

MARIO DRAGHI

Salvini la dice così: «Entrambi abbiamo interesse perché il governo Draghi sia un successo per l'Italia e gli italiani». In realtà, il faccia a faccia era nell'aria da giorni, ma gli impegni di entrambi (o le rispettive tattiche) l'avevano ritardato. Fino a un whatsApp di ieri mattina che fissa l'incontro nella sede dell'Arel, il centro studi fondato da Beniamino Andreatta.

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Osserva Letta: «Con la Lega andremo alle elezioni su fronti contrapposti ma in questo momento insieme sosteniamo il governo Draghi, tifiamo per il governo Draghi per far uscire l'Italia dalla pandemia con i vaccini e la ripresa economica». Il perno del patto è il decreto che aiuterà la ripartenza delle imprese. Salvini lo sottolinea: «Si chiamerà decreto imprese». L'accordo si rafforza dopo che Letta, nel pomeriggio, incontra il premier Mario Draghi. Un colloquio «lungo e approfondito» in cui il segretario dem illustra al premier la proposta di decreto figlia dell'accordo con Salvini.

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

Poi, il capo del governo e il segretario pd affrontano il tema dello stato di salute della coalizione. Il segretario del Nazareno garantisce: «Cercheremo sempre il terreno della responsabilità nazionale». È quello che aveva discusso poco prima con Salvini: «Fermi restando che siamo su fronti contrapposti, oggi è il momento della tregua, occorre individuare le priorità e sostenerle con forza». Spiega Salvini: «Abbiamo parlato dei temi su cui c'è accordo: salute, decreto impresa, lavoro. Se mettiamo gli elementi divisivi sul tavolo non facciamo un bene al Paese».

 

ENRICO LETTA PARLA DI DRAGHI A PORTA A PORTA

Come dire che di ius soli e legge Zan non si parlerà più? Nella Lega ostentano convinzione, nel Pd molto meno. In ogni caso, non si è parlato solo di questioni economiche, i due dialogano di come e quando dovrà riaprire il Paese. La cosa interessa entrambi, ma l'ambizione poco nascosta di Salvini è quella di potersi intestare ogni anticipo di riapertura. Sulla legge elettorale i due sono lontani: Letta pensa al Mattarellum, per Salvini «va bene quella che c'è».

 

matteo salvini 1

L'accordo, sia pure tutto da costruire, è invece sul trovare un sistema per scoraggiare i cambi di casacca, il passaggio da un partito all'altro. L'idea è quella di agire sui regolamenti parlamentari, il modello sembra essere quello europeo, dove non esiste il gruppo misto. Si inserisce invece nella costruzione del nuovo campo progressista modello Ulivo l'incontro del mattino fra lo stesso Letta e Vito Crimi. L'ex reggente dei 5 Stelle viene considerato una figura di riferimento della galassia grillini.

 

ENRICO LETTA E MATTEO SALVINI

Dunque Letta e Crimi dialogano sul futuro della coalizione. L'obiettivo è la costruzione di un campo largo di centrosinistra che possa essere competitivo e vincente fin dalle prossime amministrative. Letta ha inoltre incontrato Giacomo Portas, leader dei Moderati, partito che comporrà la coalizione cui lavora Letta, e la vicepresidente dell'Emilia-Romagna Elly Schlein. Mentre per Salvini, faccia a faccia con l'ambasciatore del Bahrain, Naser Mohamed Yousef Al Belooshi. Anche per ringraziarlo dell'investimento del paese in Corneliani.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...